“… Non sapevo nemmeno chi ci abitasse ora, da tanto tempo non ne avevo più notizie.
Per due giorni lottai contro il forte desiderio di andarci che si era improvvisamente impossessato
di me, e assicurai a me stessa che non sarei andata, che andare sarebbe stato assurdo, poco
dignitoso, sentimentale, e sciocco, che non li conoscevo e mi sarei trovata in una condizione
imbarazzante, che ero abbastanza grande da capirlo. Ma chi può prevedere da un’ora all’altra che
cosa farà una donna?
La mattina del terzo giorno partii …”
“Partita d’impulso, da sola, in una spedizione autunnale, colei che narra in prima persona entra
di soppiatto in un altro giardino incantato, quello mitico della sua infanzia: un eden dal quale,
ci dice, fu espulsa alla morte di suo padre … Ora, mentre si aggira di soppiatto per quei luoghi,
badando a non farsi sorprendere, la clandestina incontra alcuni fantasmi del passato, o meglio,
rievoca alcune figure della sua fanciullezza legate a esso: un nonno severo e atteggiato; un padre
complice ma non disposto a compromessi; una comica istitutrice. Infine incontra, magica e
inquietante presenza in carne e ossa, una bambinetta saccente e indipendente chiamata proprio
Elizabeth…”
(dalla Prefazione di Masolino d’Amico)
Per la prima volta in traduzione italiana.
Elizabeth von Arnim, pseudonimo di Mary Annette Beauchamp (1866-1941), romanziera
britannica nata in Australia. Nel 1898 pubblicò Il giardino di Elizabeth, seguito tra gli altri da
Il circolo delle ingrate (1901), La storia di Christine (1917, con lo pseudonimo Alice
Cholmondeley), Un incantevole aprile (1922) e Mr. Skeffington (1940).
Nel 1936 diede alle stampe la sua autobiografia (I cani della mia vita) e, all’inizio della Seconda
Guerra Mondiale, si trasferì negli Stati Uniti. In Italia i suoi libri sono stati ristampati da Bollati
Boringhieri.
2016,12,5 x 17 cm,
80 pagine 8 b/n, cartonato
ISBN 978-88-572-3335-2
€ 12,00