L’arte
commemora la giornata del ricordo, perché il mondo non vuole
né può non ricordarsi dell'11 settembre di 15 anni fa, quando
l’America fu dissestata dall'aggressione terroristica. La giornata
del ricordo per gli Stati Uniti e il mondo è diventata un’occasione
per rievocare la ricorrenza, con sofferenza e inquietudine, per le
tante vittime e il tragico avvenimento che ha trasformato la nostra
storia contemporanea e la vita stessa dell’umanità.
Nel volume
monografico Metamorfosi dell’iconografia nell’arte di
Francesco Guadagnuolo a cura di Antonio Gasbarrini e Renato
Mammucari - Angelus Novus Edizioni e Edizioni Tra 8 & 9, in uno
dei capitoli sono state riprodotte, con le opere originali del
Maestro Guadagnuolo, il dramma e le vicissitudini che hanno portato a
quel doloroso evento che ha inorridito il mondo.
Un grande evento per
l’arte internazionale contemporanea, a quindici anni del grave
attentato, la nota mostra-istallazione di Francesco Guadagnuolo
itinerante nel mondo commemora l’attentato alle Torri gemelle,
rivivendo il prima e il dopo-America di quegli anni, sino ad arrivare
all’America di oggi, quella di Obama.
Le opere di Guadagnuolo propongono la cultura della Pace,
accompagnate dai versi del poeta Vito Riviello.
Il Maestro
Guadagnuolo,
sempre sensibile agli equilibri di pace nel mondo,
è un reale difensore da quando è stato artista al Senato
dell’Intergruppo Parlamentare del Giubileo realizzando opere come
“Il Debito Estero”– verso una nuova solidarietà mondiale
esposta permanentemente nella Sala dell’ECOSOC del Palazzo di Vetro
di New York e “Pace in Terra Santa” nata da un incontro con il
Presidente Yasser Arafat in Palestina, è per questo che è stato
insignito nel 2010 dal Presidente IIFWP-UPF Italia Prof. Giuseppe
Calì del titolo di Ambasciatore di Pace dell’Universal Peace
Federation - ONG accreditata con “Special Consultative Status”
presso il Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC) delle Nazioni
Unite..
Oggi l’artista
ripropone quest’importante iniziativa nel descrivere la vita
americana prima (before) e dopo (afterwards) l’11 settembre 2001
con le sue icone e i suoi simboli, incidendo per non dimenticare, il
tremendo dramma vissuto dai Newyorchesi e dal mondo intero
all’abbattimento delle torri gemelle. Son passati quindici anni da
quel tragico evento che ha portato guerre, distruzioni e crisi
economica. Dice Guadagnuolo: «spero che ci sia un cambiamento di
rotta e alla cultura della morte possa essere sostituita la cultura
della vita. Solo così il genere umano potrà essere salvato. A
questo, spero, che si aggiunga la cultura per la difesa ambientale
perché è un altro reale pericolo al quale l’umanità deve porre
veri e seri rimedi».
Antonio Gasbarrini nella Rivista trimestrale online ZRAlt! (Anno III N. 12 /2016) ha scritto un articolo dal titolo Qundici terribili anni (2001-2016) d’idiota furia iconoclasta dei terroristi del terzo millennio: “…Francesco Guadagnuolo, nel ciclo dei dipinti transrealisti New York – New York, 11.09.2001: Afterwards (presentato in prima assoluta a L’Aquila nello spazio culturale Angelus Novus da me tuttora diretto), aveva incorporato on real time nella sue opere le più significative videate trasmesse dalla CNN o da altre testate televisive, trasfigurate da una indubbia quanto certificata maestria visionaria. Ho scritto, tra l’altro, a proposito di Guadagnuolo: «E quelle impeccabili finestre virtuali aperte sullo status symbol della mitogenia americana sono adesso realisticamente serrate a lutto, chiuse nel ristretto perimetro di un’opera ammutolita di fronte alla inenarrabilità dell’agghiacciante evento. Ma l’immagine può più della parola se la parola si trasmuta in immagine, e se la stessa scrittura di uno spartito musicale si fa “suono visivo” come si può percepire nel quadro “Ave verum op. 42” del Maestro Sergio Calligaris. Sono queste note a diffondersi negli spazi espositivi della itinerante mostra personale “ Omaggio a New York” concertata da poeti, musicisti e pittori idealmente presenti nel pacificante nome universale dell’arte e della cultura…»
Concludiamo con uno
scritto di Vito Riviello: “L’opera «iconica» su Obama di
Francesco Guadagnuolo è un invito alla fraternità umana e un inno
garbato e fermo all’attività politica come arte del riscatto
dall’antica miseria, dai vieti pregiudizi e dai vincoli
burocratici. Si potrebbe parafrasare Flaubert dichiarando. “Obama
c’est moi”! Soprattutto il lavoro di Francesco Guadagnuolo è una
rappresentazione libera della speranza, un sogno con un risveglio
sognante”.