Mostra a Roma sui giorni che, 70 anni fa, fecero l’Italia. Intervista a Bianca Cimiotta Lami

"2 giugno 1946 - Appunti sulla nascita della Repubblica italiana”: è il titolo di una mostra a Roma, ospitata dal 13 giugno al 7 settembre nella “Casa della memoria e della storia”. Un percorso di scritti, foto e audio dei giorni che precedettero e seguirono 70 anni fa l’affermazione della repubblica sulla monarchia, attraverso il voto referendario. Tanti i promotori del progetto, insieme a Roma capitale, anche la Federazione italiana delle associazioni partigiane (Fiap). Al microfono di Roberta Gisotti, l’ideatrice Bianca Cimiotta Lami: 

R. – L’idea è nata alla “Casa della memoria” per dare contenuti di questo grande momento di passaggio di primo suffragio universale, di voto alle donne, il primo referendum che ha portato l’Italia dalla monarchia alla repubblica. Per cui, l’idea è stata quella di ritrovare un po’ la percezione di che umore fosse il Paese. In questa dualità tra monarchia e repubblica, in questo cambiamento epocale, per cui è un racconto retrospettivo attraverso documentazione stampa, giornali, copertine, commenti, attese, pathos, sorprese: diciamo che lo spettatore si vede proiettato a 70 anni fa attraverso le notizie.
D. – Come si presenta il percorso della mostra?
R. – Sono 25 pannelli ricostruiti, fotocomposti appunto attraverso la ricerca fatta nell'emeroteca, nella digiteca della Biblioteca di Storia moderna e contemporanea dell’Archivio di Roma, con una collaborazione molto ampia con la Rai, con le biblioteche di Roma capitale - Assessorato alla cultura e l’associazione Fiap-partigiani, un lavoro di un tavolo comune.
D. – Che importanza può rivestire la mostra per i giovani? Viene da dire: peccato non sia stata organizzata nel periodo scolastico …
R. – Sì, certo: questo è un vero peccato, perché sarebbe stata la cosa più adatta. Noi rimaniamo aperti fino a settembre e abbiamo coinvolto tante scuole e istituzioni, per cui credo che comunque ci sarà una buona visibilità e una buona possibilità di lettura. Poi, lunedì 13 si inaugura in contemporanea, sempre alla “Casa della memoria”, un convegno che vuole raccontare proprio l’idea dell’Italia repubblicana dalla fine del ‘700 fino alla votazione per la Repubblica, per cui sarà un excursus nel passato, quello che è stato precedentemente nei secoli, per capire come si è evoluta l’idea repubblicana in Italia.
D. – Sarà importante, questa mostra, anche a supporto del voto referendario che avremo a ottobre sulla riforma costituzionale: quindi, comunque un’occasione per i cittadini di documentarsi …
R. – E’ molto curiosa la coincidenza di queste elezioni, del voto costituzionale perché comunque riguardano il dialogo: non sul voto, ma proprio sulla democrazia, sulle scelte, sulle intenzioni, per cui veramente è come se fosse una mostra che porti una riflessione oltre che nel passato, nel presente: nella nostra attualità della politica, del sociale, del contemporaneo, questa capacità del dialogo o del non-dialogo. Per cui, sicuramente sì: è una riflessione molto attuale.
D. – E per i giovani è anche una lezione che diritti molto importanti, come ad esempio quelli delle donne, non affondano nella notte dei tempi ma, tutto sommato, sono recenti …
R. – Questa infatti è una nota che lascia perplessi perché l’approccio che hai con la lettura dei dati e delle notizie di 70 anni fa ti risvegliano la curiosità, perché quanti sanno quanto sia stato debole il limite tra monarchia e repubblica – per due milioni di voti? Per cui, veramente, leggere le notizie di ieri ti apre un percorso sull’Italia di oggi. E per i giovani è importantissimo capire da dove vengono. Radio Vaticana, Radiogiornale del 12 giugno 2016.
Fattitaliani

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