di Domenico Logozzo* - Si
presenta a L’Aquila, lunedì 21 marzo alle 17 e 30 presso
l’Auditorium “E. Sericchi”, in via Pescara 2, l’ultimo lavoro
letterario dell’infaticabile Goffredo Palmerini, appassionato
ambasciatore dell’Abruzzo nel mondo. Ho avuto possibilità di
leggere velocemente le 336 pagine nella versione elettronica del
volume che, in questi giorni, l’Autore cortesemente mi ha inviato.
Ne ho ricavato le impressioni che di seguito annoto.
“Le
radici e le ali. Un
nuovo libro di Goffredo Palmerini da leggere e rileggere. Rivela ed
incoraggia”. Mario Fratti, drammaturgo e critico teatrale di fama
mondiale, già docente alla Columbia University e all’Hunter
College di New York, dice bene. Con l’arrivo della primavera il
giornalista e scrittore aquilano ci regala un’altra preziosa opera
e annuncia: “E’ l’inizio della seconda cinquina di libri,
almeno così mi auguro”. Le
radici e le ali.
Storie, curiosità ed
annotazioni sulla più bella Italia nel mondo.
Gennaio 2013 - settembre 2014 (Edizioni One Group) per Mario Fratti
“è la sintesi di una vita”, ha scritto nella presentazione. “Un
abruzzese che sente nel suo sangue amore e dovere. Amore per la sua
terra, le sue radici. Dovere di librarsi in alto per rammentarci la
gioia di appartenere. Goffredo è un aquilano che freme al ricordo di
un terremoto che ha distrutto i gioielli della nostra città. Lavora
ora per ricostruirla”. Un grande lavoro di conoscenza, di
approfondimento, di divulgazione.
Illuminante
il reportage su “L’Aquila tra i colori del passato e mille gru di
futuro”. Ancora Fratti: “Le sue parole scavano, indagano,
rivelano lo stato d’animo di chi si sentiva ignorato prima dei suoi
numerosi articoli”. Appassionato ambasciatore culturale della più
bella Italia nel mondo. “Trasmette il desiderio e il dovere di
nutrire amore per il proprio Paese e la necessità dell’impegno
civile. Siamo nati per migliorare la nostra società”. E Palmerini
ringrazia Fratti “per l’attenzione con la quale segue i miei
scritti, i miei articoli, i messaggi che ogni due tre giorni invio
alla grande rete dei miei contatti di posta elettronica, lui
compreso, e sui social network. Ho così la percezione che il tempo
che viviamo, con gli straordinari mezzi di comunicazione messi a
nostra disposizione, è in grado veramente di annullare distanze,
differenze di età e di cultura, aprendo spazi ed opportunità di
relazione prima inimmaginabili”.
Un
libro aperto sulla realtà, che aiuta a capire e riflettere sui gravi
problemi di oggi. Per costruire un mondo migliore. Il bene comune
innanzitutto. Semi di bontà da far crescere copiosamente. Palmerini
il libro lo dedica “a tutti i bambini migranti”. Un cuore grande.
Sì all’accoglienza, no all’indifferenza. Contro ogni sorta di
discriminazioni. Con azioni positive. Le cronache ci consegnano
giornalmente drammatiche notizie di bimbi annegati con i genitori in
fuga dalle guerre e dalla miseria. Condizioni inumane condannate più
volte da Papa Francesco. Ricorda nella prefazione Lucia Patrizio
Gunning, studiosa aquilana e docente del dipartimento di storia della
University College London: “Palmerini cita il viaggio a Lampedusa
di Papa Francesco che “scagliandosi contro la globalizzazione
dell’indifferenza e rendendo quel lembo di terra affacciata sul
Mediterraneo non più l’ultima frontiera d’Italia, ma la prima
tappa del suo primo viaggio, invita ad una compartecipazione
inclusiva verso l’Altro, l’unica via possibile per abitare il
cambiamento verso una società mondiale, più aperta e solidale.
L’unica via per saper autenticamente essere al mondo”. E poi
parla degli italiani all’estero: “Poco sappiamo sull’emigrazione,
pochissimo su come è la vita di coloro che si allontanano. Poche e
tardive sono le politiche sull’emigrazione. I nostri politici
arrancano, non vedono, non se ne preoccupano, in fondo”.
Palmerini
ricorda “le sconcertanti dichiarazioni dell’ex presidente della
Regione Abruzzo Gianni Chiodi sulle gite del CRAM”. Scrive: “A
margine dell’approvazione del bilancio regionale, il presidente
della Regione Gianni Chiodi, in una conferenza stampa tenuta assieme
all’assessore Carlo Masci, ha fatto dichiarazioni sconcertanti sul
CRAM (Consiglio Regionale Abruzzesi nel Mondo), sulle “gite” ed
altre situazioni a suo parere censurabili, chiosando su un’email a
lui inviata dal Cav. Enzo Alloggia, emigrato in Svizzera e componente
del CRAM, che lo richiamava alla responsabilità di non aver
appostato nel bilancio di previsione 2014 neanche un euro per le
politiche dell’emigrazione”.
Palmerini
rievoca l’appuntamento annuale con il Columbus Day: “Annotazioni
ed emozioni a New York nella più grande parata dell’orgoglio
italiano”. E poi uno scritto su “Perché partirono? L’Abruzzo
prima della grande emigrazione”. Lo svuotamento dei paesini e la
fuga dalle campagne. Le giovani generazioni dovrebbero conoscere
meglio il passato. Quando si era ai limiti della sopravvivenza e la
ricerca di un mondo migliore obbligava la grande maggioranza delle
forze migliori a lasciare i luoghi di origine. Viaggi della
disperazione verso le ricche regioni del Nord oppure alla ricerca
della “terra promessa” attraversando gli Oceani. Forti e
coraggiosi. Tanti sogni si sono concretizzati. Palmerini evidenzia le
storie di italiani protagonisti dello sviluppo degli Stati Uniti e
dei vari Paesi del mondo dove hanno ruoli prestigiosi nel campo
economico, politico, sociale e culturale.
Viaggio
nel difficile mondo del lavoro con le “Anatomie degli invisibili”,
un libro denuncia della giornalista Tiziana Grassi che parla di “una
invisibilità sociale, economica, che si traduce in invisibilità
esistenziale, in irrilevanza sociale, paralizzati, immobili, per la
perdita di ogni punto di riferimento, di ogni orizzonte progettuale,
di un venir meno di diritti, come quello del lavoro, sanciti anche
dalla Costituzione. Se il lavoro, infatti, è partecipazione,
emancipazione, costruzione di sé e della propria libertà, la sua
assenza è esclusione, umiliazione, senso di sconfitta”.
Le
tradizioni, i valori sociali e culturali, il cinema, la vicinanza
degli uomini della Chiesa a chi soffre e non ha soldi per curarsi,
una mano concreta a chi ha bisogno di risollevarsi. Scrive Lucia
Patrizio Gunning: “Da Goffredo scopro finalmente le origini della
tradizione di Sant’Agnese, radicata e celebrata a L’Aquila, la
nostra città, da lui imparo la storia di Maria Agamben Federici,
straordinario esempio di lungimiranza e modernità, illuminante nelle
sue intuizioni e nelle sue azioni. Fondò l’ANFE, un’associazione
che, per la dedizione ed abnegazione ad essa prestate da mio padre,
ha accompagnato la mia vita fin da bambina. Questo nome che risuonava
sempre in casa, pian piano ha iniziato a prendere forma fino a
ritrovarmi ormai adulta, a voler conoscere le realtà delle quali si
occupava”.
Grandi
soddisfazioni famigliari per Palmerini che come ha ricordato Fratti
“per più di trent’anni è stato impegnato nel Consiglio comunale
della città, più volte assessore e vice sindaco dell’Aquila. Ha
dedicato tutto il suo tempo al difficile compito di amministrare
L’Aquila, la nostra bella città”. Un esempio di buon
amministratore. Che ha dato tanto all’Aquila. E tanto continua a
dare. La città capoluogo di regione viene onorata anche dai suoi due
figli. Abbiamo avuto il piacere e l’onore di firmare due delle
storie contenute nel libro Le
radici e le ali. La
bella storia di Alessandro, giovane talento dall’Accademia
dell’Immagine dell’Aquila, ora ai vertici del grande cinema e
della tv, in Italia e all’estero. A 36 anni ha vinto il David di
Donatello con il maestro Remo Ugolinelli per il “Suono in presa
diretta” del film Diaz. “Ho pensato di dedicare alla mia città,
L’Aquila, questo riconoscimento, grato a Gabriele Lucci e
all’Accademia dell’Immagine per la formazione che vi ho ricevuto,
avendo poi avuto anche l’onore di potervi insegnare per qualche
anno “Suono in presa diretta”, fino al tragico 6 aprile”.
E
la bella storia di Federico. Brillante studente universitario, ha
abbandonato gli studi scegliendo di entrare nel seminario. Oggi è
stimatissimo sacerdote della Diocesi dell’Aquila. Ha celebrato nel
settembre di due anni fa la prima Messa nella gremitissima piazza di
Paganica, riaperta dopo il terremoto. “La piazza del cuore”,
abbiamo scritto. “Nel segno della religiosità e della comprensione
dei bisogni. Solidarietà. Appello d’amore per gli altri. Atti
concreti, azioni positive. Don Federico Palmerini inizia il cammino
sacerdotale con un gesto grande di solidarietà. Ha devoluto le
offerte ricevute nel giorno in cui ha celebrato la Prima Messa ad una
mamma di Paganica che è costretta a spendere oltre duemila euro al
mese per acquistare le medicine necessarie per curare il figlio di 20
anni, affetto da una malattia rara e invalidante. “Stringiamoci
intorno a questi nostri compaesani e sosteniamoli in questo difficile
momento”. Un applauso si è levato dalla immensa folla. Un applauso
che conferma che il messaggio è giunto al cuore di tutti e che non
rimarrà inascoltato. E si spera che anche dalle istituzioni giungano
risposte positive, dando il via libera all’applicazione del decreto
che consente «l’erogazione gratuita di farmaci ai pazienti
abruzzesi affetti da malattie rare e con diagnosi certificata».
Federico sulla via indicata da papa Francesco. Con umiltà e
dedizione”. Il suo appello non è caduto nel vuoto. E’ stato
accolto. Bella pagina d’amore, di positività, di fiducia nel
futuro.
Come
il messaggio che ci consegna il libro di Palmerini che “sa
incoraggiare e suggerire creatività e impegno”, dice Mario Fratti.
“Troviamo esempi sempre confortanti e convincenti del fatto che
quella dignità, quella normalità, quella ricerca di se stessi, alla
fine dà i suoi frutti”, evidenzia ancora la studiosa Lucia
Patrizio Gunning. Come opportunamente sostiene Mario Fratti, vi
possiamo assicurare che vale proprio la pena di leggere e rileggere
Le radici e le ali.
*già
Caporedattore TGR Rai