L’AQUILA - Con grande gioia esprimo,
da aquilano, plauso ed emozione per l’Oscar conferito ad Ennio
Morricone dall’Academy of
Motion Picture Arts and Sciences,
ieri notte a Los Angeles,
per le musiche del film The
Hatefun Height di Quentin
Tarantino. Un riconoscimento
atteso, seguìto all’Oscar alla Carriera tributatogli nel 2007.
Ho atteso più di un’intera giornata,
pensando che lo facesse qualche rappresentante istituzionale della
Città. All’Aquila si dichiara ogni giorno, su tutto, talvolta
anche sul nulla. Ma quando si deve davvero, come in questa occasione,
non accade. Allora, da amministratore civico di lungo corso a riposo,
intanto lo faccio io. Magari una dichiarazione ufficiale della
Municipalità seguirà, assai opportunamente. Ma non poteva passare
senza commento, senza le nostre felicitazioni un fatto così
prestigioso che riguarda un Cittadino Onorario dell’Aquila, un
grande amico della città capoluogo d’Abruzzo. Già, perché Ennio
Morricone è un “Aquilano
onorario”, insieme ad Arthur
Rubinstein e Goffredo
Petrassi per la Musica, come
Vittorio Storaro
lo è per il Cinema e Antonio
Calenda per il Teatro, tre
settori dove la vocazione culturale dell’Aquila si è espressa a
livelli di riguardo nel panorama nazionale e oltre.
Diverse volte il M° Morricone è stato
all’Aquila, per dirigere applauditissimi concerti, nel giorno
memorabile del conferimento della Cittadinanza onoraria, come
nell’immediatezza del tragico terremoto del 2009 la sua visita alla
città ferita, con profonda sensibilità verso gli aquilani. Mi piace
particolarmente ricordare anche l’indimenticabile giornata con il
Maestro in occasione della presentazione a L’Aquila della preziosa
biografia, Morricone. Cinema
e oltre,
curata da Gabriele Lucci
ed edita da Electa/Accademia dell’Immagine: uno dei gioielli di
quelle collane di monografie e dizionari del cinema realizzati dalla
Sezione Editoria dell’Accademia dell’Immagine dell’Aquila,
sotto la direzione di Gabriele Lucci. Uno splendido
volume, così ricco di testimonianze sull’opera del Maestro, con
una serie di frammenti di partiture autografe e con grande ricchezza
di richiami alla sua creazione musicale, oltre il cinema. Quasi tre
anni di lavoro Lucci impiegò per quell’opera, con numerose
giornate passate nello studio del grande musicista, vincendo la sua
naturale riservatezza.
In quel 26 novembre 2007, al Cinema
Massimo pieno come un uovo, rispondendo alle domande di Gabriele
Lucci, il M° Morricone raccontò molti aneddoti della sua vita
professionale e tante testimonianze, infine confessando le sue
predilezioni per
Bach, Frescobaldi, Monteverdi e
Palestrina,
ma anche per
Strawinski,
Nono e
Petrassi.
Intanto sul grande schermo scorrevano i fotogrammi dei più noti film
ai quali Morricone ha dato le sue indimenticabili musiche:
Per un pugno di dollari, Il
buono il brutto e il cattivo, C’era una volta il West, Indagine su
un cittadino al di sopra d’ogni sospetto, Mission, C’era una
volta in America, Nuovo cinema Paradiso, Sacco e Vanzetti, La
sconosciuta.
L’Oscar
conferitogli per il film di Quentin Tarantino s’aggiunge alla
copiosa messe di riconoscimenti tributati al Maestro Morricone nel
corso della sua lunga carriera. Musicista tra i più versatili,
sensibili e raffinati, sin dai primi lavori diede prova di
raggiungere vette qualitative impensabili, anche se solo nel 1961,
con il film Il
federale
di Luciano Salce, Ennio
Morricone
avvia la sua splendida avventura con una sequela di straordinarie
composizioni che ha impresso il suo estro sul cinema mondiale,
regalando all’umanità le più belle pagine di musica sposata alla
settima arte.
Goffredo
Palmerini