A sei anni dall'apprezzato debutto La leggenda della grande porta (Maracash) e dopo numerosi concerti, alcuni anche con la partecipazione di Patrizio Fariselli degli Area, la formazione lombarda torna con l'ambizioso disco Babylon, che segna l'ingresso del chitarrista Davide Zigliani e del bassista Sergio Merlino. Babylon è un concept album anomalo, nel quale ogni brano ha una sua autonomia Presentato in anteprima dal vivo allo Spazio Teatro 89 a Milano e ufficialmente con un Facebook-concert interattivo in diretta dalla sala prove della band, Babylon è anche l'esordio degli VIII Strada con una delle etichette di rock d'avanguardia più apprezzate al mondo, la Altrock, che ospita nella collana Fading Records pubblicazioni vicine a sonorità tradizionalmente associate al prog-rock. Nuovi concerti saranno comunicati presto, la band ha pubblicato anche il video di 1403 Storia in Firenze. L'intervista.
Sette anni fa il
vostro primo disco, ora il ritorno con Babylon:
che differenze ci sono tra i due album?
La
prima differenza è che, essendo un concept, Babylon
ha più omogeneità, mentre nel primo CD, in alcuni brani in
particolare, emergeva una vena favolistica e l’omogeneità era
affidata all’intenzione di comunicare stati d’animo. Babylon
ha all’origine un’intenzione progettuale, quella di usare due
personaggi, una coppia, per raccontare sentimenti, stati d’animo,
complicità, conflittualità, esperienze, progetti.
Altra
differenza riguarda il sound che, pur conservando in alcuni momenti
la prestanza del metal prog, mostra un ampliamento degli orizzonti
sonori che liberamente sconfinano nel jazz prog, talvolta anche con
colori blues-rock: questo, non è solo dovuto ad una scelta a priori,
ma anche alla presenza dei due nuovi musicisti (il chitarrista e il
bassista) che hanno portato un personale contributo in tal senso.
Babylon
è un concept un po' anomalo, con una narrazione ma anche dei singoli
pezzi in autonomia: ci spiegate meglio questa idea?
In
realtà nessun pezzo è avulso dalla storia, ma brani come “1403,
Storia in Firenze” e “Babylon” raccontano particolari
esperienze realmente vissute dai due protagonisti. I brani di VIII
STRADA hanno ambientazioni spesso un po’ oniriche e se ci fate caso
l’aspetto fiabesco delle copertine anticipa il clima e le atmosfere
che l’ascoltatore ritroverà nei CD.
VIII Strada canta in
italiano un genere dal respiro internazionale: quali sono i rischi e
le opportunità che offre il cantare nella nostra lingua?
Rischi
non ne vediamo, anzi… la lingua italiana offre la possibilità di
“colorare” un testo grazie ad una straordinaria tavolozza
lessicale, come forse nessun’altra lingua al mondo! Pensiamo
doveroso esportare questo valore perché la lingua italiana, come
tale, è essa stessa musica. Saremmo orgogliosi di rendere
interessante e intrigante all’estero la scoperta dell’uso
dell’italiano come linguaggio rock!
Al di là dei
riferimenti ai nomi dell'epoca d'oro, ogni prog band cerca di offrire
la propria interpretazione del genere: che cosa, secondo voi, vi
differenzia dai colleghi dell'area new progressive?
Ci
differenzia, ad esempio, che il nostro è un rock-progressive
ascoltabile anche da chi non è un appassionato del genere: la
melodia, la chiarezza dei fraseggi dimostrano che non siamo
circoscritti al solo ambito prog, ma riusciamo a spaziare anche in
altri generi musicali, tra questi ad esempio il rock italiano. Come
già sottolineato, cantiamo in italiano: tante prog band cantano in
inglese. Inoltre, l’uso di tempi dispari non interferisce con la
scorrevolezza della musica, anzi… sembra quasi che non esistano, ma
in realtà arricchiscono senza invadere.
Con Babylon
siete entrati in Altrock, una delle più importanti scuderie
prog-rock al mondo.
La
scelta della casa discografica è sempre molto difficile e piena di
incognite: con Marcello Marinone pensiamo di aver trovato la persona
giusta per noi.
Avete spesso suonato
dal vivo con Patrizio Fariselli, una personalità importante ma
lontana dal vostro approccio alla scrittura rock: cosa vi accomuna?
Con
lui abbiamo fatto alcune date, è stata una bella esperienza.
Sicuramente ci accomuna il non allineamento alle mode del momento,
che siano dettate dalla stessa scena Prog o da altro.
Per la band il
rapporto con il pubblico è sempre stato essenziale: che differenze
ci sono tra VIII Strada live e in studio?
Abbiamo
l’ambizione di riuscire, con l’esecuzione dal vivo, a ricreare le
stesse atmosfere del CD: il pathos e l’energia che scaturiscono dai
nostri live favoriscono il coinvolgimento e l’interazione col
pubblico, per noi importantissimo!
Avete scelto di
lanciare in diretta video via Facebook le vostre prove in studio…
È
stata un’occasione particolare per incontrare i nostri fans,
ringraziarli per il loro costante appoggio e offrire loro
un’esperienza unica: ascoltare alcuni brani del nuovo album
eseguiti live dalla nostra sala prove e dialogare in diretta con noi.
VIII Strada:
Tito Vizzuso - voce
Davide Zigliani - chitarre
Silvano Negrinelli - piano e tastiere
Sergio Merlino - basso
Riccardo Preda - batteria
Info:
VIII Strada:
Fading Records/AltrOck:
Ufficio Stampa Synpress44: