Cinema, arriva "Star Wars 7" di J. J. Abrams a 38 anni dal primo episodio

Da oggi sugli schermi italiani e di molti Paesi europei l'attesissimo "Star Wars-Il risveglio della Forza", settimo capitolo della famosa saga fantascientifica che inizia così una nuova trilogia. Vecchi e nuovi personaggi, suddivisi tra chi segue il male e chi aderisce al bene, impugnano nuovamente le armi e solcano le galassie. In gioco anche questa volta c'è la difesa del valore della libertà e della fratellanza. Il servizio di Luca Pellegrini

Trentotto anni sono passati dal primo episodio, poi divenuto il quarto, di "Guerre stellari". Trentotto anni in cui un paio di generazioni si sono succedute e sono diventati adulti, e a loro volta mamme e papà, quei ragazzini e ragazzine d'allora, accorsi nei cinema e travolti nel loro immaginario dalle avventure galattiche di Luke Skywalker, la principessa Leila, il generoso contrabbandiere Han Solo, il cattivo e ansimante Darth Vader, il peloso Chewbecca, i cavalieri Jedi, i droidi fedeli, imperatori ed eserciti e una miriade di buoni, cattivi e creature d'ogni tipo. Tra prequel e la gloriosa trilogia, fino all'attuale "Il risveglio della forza" - il film certamente più atteso, e fino ad oggi segreto, dell'attuale stagione cinematografica - sette sono stati i capitoli della saga, distesi in una dimensione senza tempo e nello spazio infinito, palcoscenico offerto da una miriade di mondi, raggiunti per lo più alla velocità della luce e attorno ai quali si combattono poderose guerre per difendere la libertà della luminosa repubblica dall'oscuro dispotismo dell'impero. Il tempo, nella saga, sembra immutabile, però, perché sono i temi della nostra esistenza, ben seminati, che non mutano. Così come gli ambienti, quegli scenari meravigliosi di deserti aridi sui quali tramonta un sole pallido, foreste rigogliose e misteriose, ardite architetture e ingegnosi macchinari. Questa volta le novità sono state volutamente ridotte al minimo: le armi, le navi spaziali, gli interni, le divise e la suddivisione dei ruoli sono sempre quelli. Sono, invece, invecchiati i protagonisti di allora, richiamati in servizio dal regista J. J. Abrams per solleticare la curiosità soprattutto degli adulti di oggi, che scrutano i capelli bianchi e il segno dell'età apparsi sugli eroi e le eroine d'allora. Tutto, in quest'ultimo episodio, è una continua evocazione dei precedenti. "Guerre stellari", nella sua semplicità drammatica e nel suo schematismo, è stato un marchio di enorme successo e troppo rischioso sarebbe stato imprimere novità che ai più sarebbero apparse incomprensibili, se non addirittura un tradimento vero e proprio.
In quel futuro che è "tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana..." - che è il famosissimo incipit - il film ci mette però anche questa volta molto del nostro presente, tra assassini codardi e vittime innocenti, assolutismi che strumentalizzano la cosiddetta "forza" portandola al lato oscuro per asservire interi mondi ad un potere folle e un credo intollerante, cui si oppongono eroi che difendono il valore della libertà e della fratellanza tra popoli e mondi. Non sono mancate anche, e non mancheranno nemmeno questa volta, letture religiose e cristiane, per lo più forzate. Rimane il piacere di uno spettacolo avvincente, con qualche inaspettato colpo di scena, pochi e ben disegnati nuovi personaggi, piazzati nei rispettivi campi del bene e del male, ai quali spetterà prendere sulle spalle il fardello della trilogia appena iniziata, la cui conclusione è prevista per il 2019. Anno in cui noi e il mondo, presumibilmente, saremo cambiati. La galassia e le sue guerre, certamente no. Luca Pellegrini, Radio Vaticana, Radiogiornale del 16 dicembre 2015.
Fattitaliani

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