I PRIMI LAVORI: CAMERIERA, RECEPTIONIST, PASSANDO PER LE CARTOLINE DEI CIECHI E I VOLANTINI…
Ho fatto la cameriera a Le Trottoir e mi piace ricordarlo perché è un posto che resiste alla Milano che cambia in continuazione. Ho fatto la receptionist a Trezzano sul Naviglio, ma anche in un posto lontanissimo da tutto, a Rogoredo. Poi ho affittato case per un’agenzia che era in Porta Lodovica. Per un periodo mi sono trovata anche con le cartoline dei ciechi, ma quando mi sono accorta che non era possibile che un’associazione di volontariato mi pagasse per vendere cartoline mi sono resa conto che era un traffico terrificante. Si andava a chiedere fondi e offerte e quando mi sono accorta che non era possibile alimentare (così) un’associazione, mi sono sentita una persona orrenda… Poi ho attaccato volantini, ho servito caffè agli Arcimboldi…
GLI INIZI, GLI INCONTRI, IL BAR
Quando facevo la cameriera in un locale ho incontrato delle persone che avevano uno studio e volevano fare progetti discografici; grazie a loro ho cantato un jingle che è stato sentito dal mio primo produttore e il caso vuole che quel jingle andasse in una campagna diretta dal mio attuale marito, il che rende tutto ancora più singolare. Insomma, l’origine di tutto passa per un bar. Questo per dire che le possibilità (nella vita) sono veramente infinite.
MILANO, LA MIA PIÙ GRANDE FORTUNA
Io trovo che essere nata a Milano sia stata la mia più grande fortuna: mi ha permesso di accedere a scuole statali che richiedono una presenza sul territorio. Ho molti amici che dovevano prendere il treno per venire a studiare in Conservatorio, io invece ci arrivavo sempre con il tram 12, nella nebbia di novembre…
COME SCIURA BRAMBILLA
Crescere a Milano con un nome e cognome come il mio in realtà non è stato così complicato per una questione di origine etnica… la mia unica complicazione era quella di poter arrivare in centro in città solo con un tram, che per percorrere via Mecenate ci metteva 20 minuti. La sensazione era di vivere a Milano, certo, ma nel punto più estremo della città.
PER VEDERE L’INTERVISTA INTEGRALE DI ANDREA SCARPA A MALIKA AYANE:
È online in esclusiva su www.nanopress.it iMILANESIsiamoNOI, un mosaico digitale capace di dare vita a un racconto appassionato, sincero e mai scontato di Milano attraverso interviste scritte e in video e foto di tanti milanesi nativi e adottivi.
Ideato e curato dal giornalista Andrea Scarpa, iMILANESIsiamoNOI è una raccolta di storie di chi a Milano vive e lavora - o cerca di farlo - sogna, soffre, guadagna, gode e magari si incazza pure. Milanesi di ogni tipo: attori e cantanti, conduttori tv e stilisti, chef e dj, scrittori e giornalisti, ma anche e soprattutto medici e baristi, discografici e studenti, portieri d’albergo e professoresse di liceo, designer e pittori, blogger e massaggiatrici, manager pentiti e writer, produttori musicali e addetti stampa. Tutti milanesi doc o di origine veneta e siciliana, pugliese e marchigiana, ma anche senegalese, francese, nepalese… Insomma, i Milanesi del 2015.
Gente come Malika Ayane e Lele Panzeri, Linus e Aude Brille, il compianto Elio Fiorucci e Alex Chen, Nicola Savino e Vittoria Bottasini, Francesco Mandelli e Bishnumaya Kharel, Enrico Ruggeri, Nicola Carraro, Alessandro Borghese, Caroline Corbetta, Rosellina Archinto, Matteo Caccia, Francesca Fogar, Isabella Bossi Fedrigotti, Albertino, Michela Gattermayer, Giovanni Gastel, Nina Zilli…
iMILANESIsiamoNoi, realizzato con il contributo della redazione di NanoPress e la cui brand identity e lo sviluppo tecnico sono curati da BrandMade,presenta ogni settimana 2 interviste video ai personaggi più noti e 4 scritte, tutte corredate da ritratti fotografici a cura di Andrea Colzani. Completano il progetto una mappa di Milano, legata ai "luoghi del cuore" citati dagli intervistati, e le rubriche Madunina Power – il bello di Milano legato ai protagonisti -,I milanesi fanno cose – con la sottosezione I milanesi fanno bau focalizzata sugli amici a quattro zampe -, Canta che ti passa – canzoni legate a Milano e video con i protagonisti che si cimentano nel canto.
foto di Andrea Colzani