Per
gli italiani il rientro dalle vacanze porta con sé preoccupazione,
malumore e insoddisfazione. Dagli esperti ecco il decalogo per
prepararlo al meglio.
Fisicamente
appesantiti, psicologicamente non ancora pronti, in apprensione per
il senso di responsabilità e i carichi di lavoro incombenti. Per un
italiano su 2 il rientro
dalle ferie è all’insegna
della preoccupazione
e le vacanze estive di
colpo sono già un lontano ricordo. Già durante gli ultimi sgoccioli
prima del rientro al lavoro
circa 6 italiani su 10 evitano di pensare alla solita routine che li
aspetta, quella casa-lavoro lavoro-casa mentre gli altri pensieri da
scacciare sono le ansie del
posto di lavoro (57%), il
ritorno alla vita da pendolare
(42%) e la sveglia al mattino
(27%). I rimedi? Gli esperti sono chiari: corretta idratazione,
sana alimentazione
e giusto approccio psicofisico
sono le armi in più per affrontare al meglio il ritorno in città.
E’
quanto riporta uno studio di In a Bottle (www.inabottle.it)
condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analisys) raccogliendo le
opinioni di circa 1000 italiani, uomini e donne, attraverso un
monitoraggio online sui principali social network, forum e community
digitali per raccogliere ansie e paure sul ritorno in città e su
circa 30 esperti tra psicologi, sociologi e nutrizionisti, che
spiegano come approcciare il post-vacanze.
Per
il 24% degli italiani le vacanze sono sempre troppo corte
e volano via subito, complice anche il bisogno di staccare dopo un
anno intenso. Il 18% dichiara si volersela spassare e il 19% di
rilassarsi come si deve. Tuttavia l’approccio al
ritorno in città avviene per
un italiano su 2 all’insegna
dell’ansia
(18%) e preoccupazione
(31%), il 27% dice di soffrire addirittura di depressione
se pensa al post vacanze.
Tra i primi “disturbi” accusati al rientro
dalle ferie, un italiano su 3
(34%) si scopre non ancora pronto psicologicamente e il 18% avverte
quella svogliatezza
e poca concentrazione
tipica di chi si lascia alle spalle un periodo di pausa lavorativa e
privo di impegni.
La
fase del rientro dalle vacanze
risulta talvolta insidiosa e
la ripresa lavorativa, oltre che delle abitudini quotidiane, può
generare disagio
– spiega Michele Cucchi, psichiatra e direttore sanitario del
Centro Medico Santagostino di Milano – Alcuni studi suggeriscono
che è il 50% dei vacanzieri a
soffrire di questa “sindrome
da rientro”. La
sintomatologia comunemente può essere caratterizzata da senso di
stanchezza,
difficoltà di concentrazione,
mal di testa,
sensazione di stordimento,
confusione, attivazione neurofisiologica con tachicardia,
iper-sudorazione,
dolori muscolari, oltre che sintomi a maggior connotazione affettiva
come perdita di entusiasmo,
irritabilità, rimuginio e
chiusura relazionale.
C’è
poi un italiano su 3
(34%) che si sente fisicamente appesantito
dopo le “licenze” estive, soprattutto legate all’alimentazione
e alla nutrizione. La vacanza
spesso determina alcuni effetti
nocivi sulla
salute –
afferma Luca Piretta, nutrizionista e gastroenterologo, specialista
in Scienza della Nutrizione Umana all’Università La Sapienza di
Roma – Spesso è sinonimo di
sregolatezza di orari,
cambi dei ritmi
sonno-veglia
si tende ad eccedere
con gli alcolici, altro
fattore nocivo per l’integrità cellulare, e talvolta ci si lancia
in sport estremi
o di resistenza senza
l’adeguato allenamento
o preparazione alimentare.
Per ultimo, si rischia il rientro
dalle vacanze con qualche
chilo di troppo,
in particolare le persone che tendono ad ingrassare e che durante la
vacanza non potuto o voluto mantenere il loro corretto regime
alimentare.
IL
DECALOGO PER UN PERFETTO RIENTRO IN CITTÀ
Aumentare
le quantità di frutta e verdure fresche e di stagione.
Se
in sovrappeso ridurre le calorie.
Bere
regolarmente acqua ricca di sali minerali per mantenere in equilibrio
facoltà intellettive e umore.
Eliminare
l’alcol per un mese.
Evitare
esercizi fisici eccessivi e praticare una blanda attività fisica.
Ripensare
le tue abitudini per sentirti più padrone del tuo tempo.
Non
buttarsi a capofitto nell’operatività.
Riprendere
con gradualità: non tutte le cose che sentite di dover fare sono
così urgenti.
Non
riempirsi di impegni ma porsi obiettivi raggiungibili.