Dal 28 al 30 agosto "Vicari in Jazz" (Pa), tre giorni dedicati alla musica Jazz, ospiti d'eccezione il trombettista Daniele Raimondi e il sassofonista Stefano Di Battista che si esibiranno giorno 30 nella piazza P. Borsellino, alle ore 21.30, accompagnati da Andrea Beneventano al pianoforte, Carmelo Venuto al contrabbasso e Giuseppe Trincali alla batteria.
La manifestazione patrocinata dal "Gal metropoli est" in collaborazione con il comune di Vicari, si aprirà giorno 28 con l'esibizione del "Sicilian Jazz Blend" (Roberta Pecoraro, voce - Salvatore Volpe, basso - Vincenzo Lo Cacciato, sax - Ferdinando Sclafani e Domenico Pecoraro, chitarre - Ruggero Sclafani, batteria), alle ore 21,00 nella suggestiva cornice del palazzo Pecoraro - Maggi.
Giorno 29 alle ore 18,00 presso i locali del caffè letterario gestito dalla Consulta giovanile vicarese, Daniele Raimondi, direttore artistico del festival, terrà una conferenza intitolata "Il Jazz e le sue forme". Interverrà la scrittrice Sara Favarò, nativa di Vicari.
L'ingresso alla tre giorni del "Vicari in Jazz" è gratuito.
DANIELE RAIMONDI
Daniele Raimondi nasce a Palermo il 12 giugno 1992. All'età di 14 anni si iscrive al conservatorio dove viene ammesso con il massimo del punteggio. Nel 2007 all'Umbria Jazz Clinics, vince una borsa di studio di 5 settimane per studiare in America nella prestigiosa Berklee school of Boston. Nel 2008 partecipa al seminario di Siena Jazz vincendo la borsa di studio per l'anno successivo. Con il Matteo Cidale Quintet Vince il premio "Jimmie Wood Award-Tuscia in Jazz 2010", aggiudicandosi per 2 anni consecutivi il premio come "miglior trombettista", inoltre con lo stesso quintetto si esibisce presso L'auditorium Parco Della musica di Roma. Viene inoltre nominato Assistente docente presso i Festival "Tuscia in Jazz" di Italo Leali. Lo stesso anno ha partecipato con l'AlfaOmega Jazz duo al "Porche Jazz festival" aggiudicandosi il primo posto, premiati dal Maestro Lucio Dalla, che confida loro un particolare interesse verso il Duo. Registra un disco dal titolo "Travellin'" in duo con il coetaneo Emanuele Grafitti, per l'etichetta Blue Serge di Sergio Cossu. Sempre nel 2010 vince il Premio annuale in memoria di "Franco Russo" come miglior talento Triestino, consegnato da Silvia Russo. Nel settembre 2012 guidato dal maestro Mauro Ferrari consegue il diploma di tromba presso il Conservatorio "G.Tartini" di Trieste con il massimo dei voti e viene premiato come migliore diplomato dell'anno con un premio in denaro. Nel 2013 si aggiudica il primo premio al Concorso ideato da Francesco Cafiso "Vittoria Jazz Rotary Award". Lo stesso anno viene nominato da Giovanni Mazzarino assistnte docente presso il Workshop di "Messina Sea Jazz Festival". Nel 2014 Registra "Duke's Flower" di Riccardo Fioravanti per la prestigiosa etichetta Abeat Records. Il disco è stato allegato alla rivista "Musica Jazz" del mese di Maggio. Nell'Agosto 2015 a Castelbuono Jazz Festival, Vince il Primo Posto al premio in memoria del grande trombettista scomparso precocemente Marco Tamburini che lo porterà ad esibirsi in Brasile e New York. Vanta numerosi concerti e collaborazioni internazionali. Vive e lavora tra Parigi e Roma.
STEFANO DI BATTISTA
Stefano Di Battista nasce a Roma il 14 febbraio del ’69.
Ha iniziato a studiare il sassofono all’età di 13 anni. Scopre il jazz, innamorandosi del suono “acidulo” di Art Pepper e incontra il leggendario sassofonista Massimo Urbani. La sua strada è ormai segnata: Stefano sarà un musicista jazz. Si iscrive al conservatorio, perfeziona la sua tecnica familiarizzando con la tradizione classica del sassofono (Jacques Ibert, ecc.) conseguendo il diploma con il massimo dei voti all’età di 21 anni. Incomincia poi a suonare in gruppi di vario genere e nel ’92 si trova per caso a suonare al Calvi Jazz Festival; è lì che incontra per la prima volta dei musicisti francesi, primo fra tutti Jean-Pierre Como che lo invita a suonare a Parigi. Per Stefano è una rivelazione (“quando sono arrivato in Francia, avevol’impressione di essere nato lì. In Italia avevo l’impressione di non esistere…”).
Da quel momento in poi, Stefano ha fatto la spola tra Roma e Parigi. E’ il 1994 e la sua carriera decolla a Parigi.
Si stabilisce nella città e incomincia la vita sfrenata del musicista. Oltre alla partecipazione al progetto di Aldo Romano dal quale sono scaturite due registrazioni discografiche (Prosodie e Intervista) e la presenza nell’ONJ diretta da Cugny, continua ad incontrare gente, tiene alcuni concerti in trio con Daniel Humair e J.F. Jenny Clark, suona con musicisti americani di passaggio come Jimmy Cobb, Walter Brooker, Nat Adderly, ecc. La carriera di Di Battista è a una svolta. Pilastro dei vari gruppi di Aldo Romano, membro del sestetto di Michel Petrucciani, Stefano incomincia a pensare alla realizzazione di un progetto a suo nome.
Nel ’97 il suo primo album per la Label Bleu, dal titolo “Volare”, lo vede al fianco di Flavio Boltro alla tromba, Eric Legnini al piano (il suo pianista di questi ultimi anni), Benjamin Henocq alla batteria e Rosario Bonaccorso al contrabbasso (“la ritmica che ho sempre desiderato”). Nel ’98 arriva il suo primo ingaggio per la storica Blue Note, per la quale inciderà l’album “A prima vista”, accompagnato dalla stessa formazione di musicisti, che tra le altre cose diventerà il suo gruppo stabile di riferimento. Nel luglio ’00, la registrazione di un disco magistrale dove Stefano è affiancato dall’incomparabile presenza di Elvin Jones alla batteria (il leggendario batterista di John Coltrane), Jacky Terrasson al piano e Rosario Bonaccorso al contrabbasso. Il disco, dall’omonimo titolo, uscirà poi nell’Ottobre 2000. Il nuovo disco, oltre ad avere grandi riconoscimenti da parte della critica internazionale, ha vinto il prestigioso premio francese Telerama, classificandosi al primo posto nelle classifiche europee come disco più venduto.
Ha iniziato a studiare il sassofono all’età di 13 anni. Scopre il jazz, innamorandosi del suono “acidulo” di Art Pepper e incontra il leggendario sassofonista Massimo Urbani. La sua strada è ormai segnata: Stefano sarà un musicista jazz. Si iscrive al conservatorio, perfeziona la sua tecnica familiarizzando con la tradizione classica del sassofono (Jacques Ibert, ecc.) conseguendo il diploma con il massimo dei voti all’età di 21 anni. Incomincia poi a suonare in gruppi di vario genere e nel ’92 si trova per caso a suonare al Calvi Jazz Festival; è lì che incontra per la prima volta dei musicisti francesi, primo fra tutti Jean-Pierre Como che lo invita a suonare a Parigi. Per Stefano è una rivelazione (“quando sono arrivato in Francia, avevol’impressione di essere nato lì. In Italia avevo l’impressione di non esistere…”).
Da quel momento in poi, Stefano ha fatto la spola tra Roma e Parigi. E’ il 1994 e la sua carriera decolla a Parigi.
Si stabilisce nella città e incomincia la vita sfrenata del musicista. Oltre alla partecipazione al progetto di Aldo Romano dal quale sono scaturite due registrazioni discografiche (Prosodie e Intervista) e la presenza nell’ONJ diretta da Cugny, continua ad incontrare gente, tiene alcuni concerti in trio con Daniel Humair e J.F. Jenny Clark, suona con musicisti americani di passaggio come Jimmy Cobb, Walter Brooker, Nat Adderly, ecc. La carriera di Di Battista è a una svolta. Pilastro dei vari gruppi di Aldo Romano, membro del sestetto di Michel Petrucciani, Stefano incomincia a pensare alla realizzazione di un progetto a suo nome.
Nel ’97 il suo primo album per la Label Bleu, dal titolo “Volare”, lo vede al fianco di Flavio Boltro alla tromba, Eric Legnini al piano (il suo pianista di questi ultimi anni), Benjamin Henocq alla batteria e Rosario Bonaccorso al contrabbasso (“la ritmica che ho sempre desiderato”). Nel ’98 arriva il suo primo ingaggio per la storica Blue Note, per la quale inciderà l’album “A prima vista”, accompagnato dalla stessa formazione di musicisti, che tra le altre cose diventerà il suo gruppo stabile di riferimento. Nel luglio ’00, la registrazione di un disco magistrale dove Stefano è affiancato dall’incomparabile presenza di Elvin Jones alla batteria (il leggendario batterista di John Coltrane), Jacky Terrasson al piano e Rosario Bonaccorso al contrabbasso. Il disco, dall’omonimo titolo, uscirà poi nell’Ottobre 2000. Il nuovo disco, oltre ad avere grandi riconoscimenti da parte della critica internazionale, ha vinto il prestigioso premio francese Telerama, classificandosi al primo posto nelle classifiche europee come disco più venduto.