L’UNESCO è una delle 17
agenzie specializzate delle Nazioni Unite e si occupa di
Educazione, Scienza e Cultura. Ha sede a Parigi e vi fanno parte
circa duecento stati. Uno dei suoi compiti è la salvaguardia e la
tutela di particolari contesti culturali o naturali o artistici degli
Stati firmatari ai quali viene riconosciuto valore
e significato mondiali: i cosiddetti siti
Unesco, patrimonio della umanità. Oggi di questi siti particolari la
Francia ne ha quaranta, altrettanti la Germania, la Spagna 44,
l’Italia 51, il Regno Unito 26.
Riteniamo che la Ciociaria
Storica nella sua interezza
abbia tutti i requisiti oggettivi e in più un afflato
europeo e transfrontaliero e internazionale,
come pochissime altre regioni al mondo: nella
sua interezza e non in contesti singoli che
pur avrebbero tutti i
requisiti di recepimento da parte dell’UNESCO, quali Montecassino,
Anagni, le Mura Ciclopiche, Casamari, Fossanova, Priverno, Cassino,
Latina, che invero sono stati dimenticati nelle loro peculiarità
architettoniche e storiche uniche epperò parametri e punti di
riferimento. Abbiamo sottoposto la iniziativa agli organi regionali
per l’esame e le valutazioni e, soprattutto, per la stesura
dettagliata ed elencazione di tutti i titoli di merito.
Perché dunque la
Ciociaria Storica possiede tutte le prerogative ed attributi idonei?
La sua storia pur se con altri nomi, inizia coi Volsci, gli Ernici, i
Sanniti; con Circe, Camilla, Enea; con Cicerone, Giovenale,
M.Vipsanio Agrippa, con Aulo Irzio, Caio Mario, Att. Regolo, L.
Munazio Planco, ecc. figli di questa Terra; vi incontriamo San
Benedetto e Montecassino e Casamari e poi S.Tommaso d’Aquino e
Fossanova; e poi il Monachesimo che si irradia da Montecassino
nell’Europa intiera: Cluny, Fulda, St.Gallo, Reichenau, Einsiedeln…
E lo Scriptorium Cassinese che tramanda e salvaguardia gli antichi
testi; e poi il secolo dei grandi papi ciociari: Innocenzo III,
Gregorio IX, Alessandro IV, Bonifacio VIII e perciò le investiture,
Federico II, le eresie e i Catari, l’inquisizione e la tortura, il
Giubileo, San Francesco e San Domenico. Qui le prime parole in
volgare italiano, qui i primi libri stampati in Italia, qui la
scoperta della punteggiatura, del corsivo, del formato tascabile.
E poi in questi ultimi due
secoli l’apoteosi, unica e sola in Europa: la scoperta e il
successo del personaggio in costume ciociaro
consegnato alla eternità da migliaia di artisti europei tra i quali
i massimi presenti in quasi tutti i musei del pianeta; la nascita e
la invenzione della professione e mestiere della modella
e modello di artista a Roma, a Parigi
soprattutto e a Londra: possiamo sostenere che i capolavori più noti
usciti dal pennello o dallo scalpello dell’artista che si ammirano
nelle gallerie e pinacoteche mondiali sono stati possibili perché
ispirati e generati dalla presenza dell’umile creatura ciociara in
posa sulla pedana davanti all’artista. Il brigante come ormai noto
ovunque in letteratura e arti visive, è anche esso una scoperta
ciociara. E la emigrazione ma quella per fame miseria soprusi
incremento demografico, è anche essa una invenzione ciociara. Senza
menzionare canti e musica e danza del folklore. E poi Giustiniano
Nicolucci, Ettore Marchiafava, Marcello Mastroianni, Ennio Morricome,
Gina Lollobrigida, Severino Gazzelloni, Amleto Cataldi, Antonio
Valente, Giuseppe De Santis, Nino Manfredi, Anton Giulio Bragaglia,
tanto per citare a memoria e poi quelli gloriosi oltre frontiera,
Charles Forte, Caterina Valente, Linda Evangelista e tanto altro
ancora…..
Michele
Santulli