Tra
le piccole isole del Mediterraneo figura l’isola d’Ischia:
la più grande delle tre - le altre due sono Capri
e Procida
- che coronano il golfo di Napoli. Ischia
è anche la città capoluogo, porto commerciale e turistico, e sede
dell’autorità ecclesiastica (la diocesi che sovrintende tutto il
territorio dell’isola), nonché e degli altri enti distrettuali,
civili e militari, che forniscono servizi consortili ai sei comuni in
cui l’isola è suddivisa. Infatti, insieme al comune di Ischia, vi
sono le cittadine di Barano, Casamicciola, Forìo, Lacco
Ameno
e Serrara-Fontana.
L’isola
ha un’estensione di 46
Kmq con una popolazione complessiva di circa 60.000 abitanti. Famosa
come isola
verde,
la sua risonanza mondiale non raggiunge la fama di Capri,
che in qualche modo beneficia della vicinanza alla costiera di Amalfi
(Positano, Praiano, Ravello, Maiori, Vietri), e della contiguità
alla penisola di Sorrento.
Insieme a Procida, essa è riuscita a mantenere una tradizione
marinara e contadina più genuina, più paesana, che non ha mai
ostacolato il turismo d’élite, facendone sede privilegiata per il
soggiorno di grandi personalità del mondo della cultura. Oggi
invece, con il proliferare ei porticcioli turistici, il traffico
estivo ha assunto la dimensione del fenomeno di massa. Tuttavia
Ischia resta ancora la meta ambita durante le stagioni più miti; e
potremmo dire, per tutto il resto dell’anno.
Se
è vero che non pochi sono quelli che non conoscono il nome di
Ischia, ancor più sono quelli che, pur conoscendone nome e nomea, di
quest’isola incantevole e ricca di fascino ignorano che essa è
formata da sei laboriose piccole città. Le quali, votate oggi in
maniera solidale alle attività turistiche, conservano tuttavia
singolarmente alcune caratteristiche di vita economica e sociale,
originali. E già solo per questo aspetto meriterebbero di essere
meglio conosciute. All’interno
di queste circoscrizioni territoriali esistono piccoli
centri e piccole comunità rese famose o da scorci paesaggistici,
(come gli scogli di S.Anna, il borgo
marinaro di S.Angelo,
la spiaggia
dei Maronti,
la baia
di Sammontano),
o da attività economiche peculiari (settore armatoriale), o
tradizioni popolari locali, o anche da avvenimenti storici e dalla
presenza di personalità internazionali; comprese alcune
manifestazioni di carattere culturale.
Anche
se è quasi scomparsa l’attività
artigianale della pesca di paranze, presente ormai solo ad Ischia
Ponte, permane sull’isola una modesta attività agricola, una
discreta industria armatoriale, una tradizionale produzione artistica
delle ceramiche, una rilevante iniziativa terapeutica legata al
termalismo: diffuso quest'ultimo su tutto il territorio isolano.
Settori che in qualche modo fiancheggiano e assecondano il turismo (e
nello stesso tempo ne traggono benefici). Tutto il resto della
capacità economica è costituito dall'indotto dalla primaria
attività turistica. Quindi non solo turismo, ma anche vita locale
delle cittadine con la loro storia popolare, civile, culturale,
morale, religiosa, ognuna con una propria autonoma economia
"domestica".
In
particolare
voglio parlare di Casamicciola
Terme,
a cui torno ogni anno a ritemprarmi dalle fatiche invernali e a
respirare i profumi soavi agognati tutto l’anno. Come dice il
poeta, pensando alla sua Liguria:
“Qui
delle divertite passioni
per
miracolo tace la guerra,
qui
tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed
è l'odore dei limoni”.
(E.
Montale)
La
posizione di Casamicciola,
adagiata ai piedi del fianco più impervio e, a causa della
esposizione settentrionale, il più verdeggiante, del monte Epomeo,
la rende la più fortunata fra le sei città a beneficiare del
microclima ischitano: ricca d'acque, accarezzata da costanti brezze,
aperta a splendidi tramonti.
Se
il comune di Ischia col suo porto naturale è l’approdo ufficiale
per chi arriva sull’isola, Casamicciola
ne è il suo secondo porto, ben collegata con la terraferma (Napoli o
Pozzuoli); mentre rimane il più importante punto di ormeggio per la
flottiglia delle imbarcazioni private a scopo turistico. Dicevamo
dell’Epomeo.
La sua natura vulcanica, lo rende contiguo, dal punto di vista
geologico e orografico, alla zona dei Campi Flegrei ad ovest di
Napoli, e non dissimile dallo stesso Vesuvio. Il carattere vulcanico
dell’isola è, infatti, alla base del suo termalismo: fenomeno
esteso a tutta il territorio isolano e che si manifesta anche nel
fondo del mare circostante con numerose sorgenti, le cui polle di
acqua calda sono visibili lungo le numerose spiagge. Ma
la regina delle terme è Casamicciola.
Non tanto per i numerosi stabilimenti termali adeguatamente
attrezzati, fra i più antichi tra quelli ideati in epoca moderna per
il benessere e la cura del corpo; né per avere ogni albergo e ogni
pensione, e talvolta anche le abitazioni private, fornitura di acqua
termale sorgiva; ma proprio per la qualità delle sue acque e dei
suoi fanghi.
Per
spiegare il nome della
città ci saranno certamente ricostruzioni più dotte e forse
scientificamente più rigorose; a me piace conformarmi ad una
etimologia più vicina al pensare (e alla lingua stessa) del popolo –
fosse anche una paraetimologia! – e cioè ritenere che la parola
venga da “casa piccola”, “casetta”, quasi ad indicare la
modesta, l’origine agreste del centro abitato, che come si sa, si
era sviluppato a mezza costa del monte Epomeo, privilegiando le
attività agricole e, tra queste, la produzione del vino. Una
tradizione agricola, quindi, che negli anni ha generato fenomeni
migratori legati alla ricerca del lavoro, che i giovani trovavano
solo sulla flotta mercantile (marittimi). Fino a quando non si
affermò l’attività termale e il relativo servizio dell'ospitalità
(alberghetti a conduzione familiare). Il
centro della vita cittadina era perciò
in alto, lontano dal mare, mentre sulla spiaggia (la
marina),
dove a causa del deflusso delle acque termali si raccoglieva la
migliore argilla, si erano insediate numerose fornaci per la
produzione delle terrecotte: mattoni, vasi, opere ornamentali e in
seguito anche porcellane artistiche.
La
cittadina fu distrutta
dal terribile
(e ormai proverbiale) terremoto del 1883. La popolazione superstite
si trasferì a valle, verso la
marina,
dove trovò rifugio in baracconi provvisori, dando origine così ad
un nuovo insediamento che ha conservato tuttavia i segni della
originaria provvisorietà. Così, anche Casamicciola si aprì ai
traffici marittimi e, finalmente, al turismo. Oggi
la città si presenta su
tre livelli altimetrici: al livello del mare, il rione
Perrone e la
marina,
lambiti dalla strada panoramica del lungomare che porta a Lacco
Ameno; più su, la zona di piazza
Bagni (collegata
alla basilica di S. Maria Maddalena, patrona della città) dove si
trovano le terme storiche di Casamicciola (le migliori in assoluto di
tutta l’isola), le cui sorgenti (il "gurgitiello")
oggi convogliano le loro acque all’interno di alcuni stabilimenti
termali, gestiti da famiglie del posto (famose le Terme Fiola, in via
Ombrasco); e, in alto, la piazza
Maio,
che corrisponde all’incirca al sito dell’originario centro urbano
abitato prima del terremoto.
Se si arriva a Casamicciola dal porto di Ischia, la strada si arrampica su un costone di roccia lavica, dopo una serie di curve a mezza costa, con il mare in basso a destra e a sinistra la linea di ville e giardini privati, attraversa la località Castiglione, fino a ridiscendere lentamente al livello del mare per raggiungere il quartiere Perrone. Il costone digradante del Castiglione (antico castello, di cui resta solo il nome nella toponomastica locale), oggi è il promontorio che chiude una conca verdeggiante, attrezzata di piscine termali in mezzo a foreste di pini ed aiuole fiorite, che raggiungono la caratteristica spiaggia, munita a sua volta di tutti i comfort. Per la risalita verso la strada (e il parcheggio) si utilizza una funicolare che collega i vari livelli delle piscine e raggiunge il ristorante panoramico.
Giunti al Perrone, all’altezza dell’Hotel la Madonnina la strada si affaccia sul mare di Casamicciola, da dove inizia il lungomare. Continuando per via Girardi (il lungomare), l’abitato è disposto sulla sinistra: abitazioni private, ville, qualche albergo, il convento dei Padri Passionisti con la chiesa di S. Gabriele, bar e negozi, fino al porto con la piazza Marina completamente rinnovata, dove è il centro delle passeggiate e degli incontri; e dove, non lontano, si possono vedere allineate le imbarcazioni del porticciolo turistico. Superato il porto e alcuni stabilimenti balneari, la strada panoramica in un chilometro si collega direttamente con il comune di Lacco Ameno. Alla storia di Casamicciola sono legati i nomi di grandi personaggi della cultura e dell’arte, come Benedetto Croce ed Henrik Ibsen. La cittadina si è fatta promotrice di un interessante concorso di poesia, destinato agli studenti europei.
Luigi
Casale