Si
inaugurerà sabato 30 maggio alle ore 18:00 la mostra “Caravaggisti
contemporanei. Rocco Normanno e Michelangelo Della Morte” a
Castelfalfi (FI) presso la Galleria d’Arte NuvoleVolanti e negli
spazi Casa Argelà-Gucci e Sala del Camino della Rocca di
Castelfalfi. Una mostra, dunque, diffusa nell’incantevole Tenuta di
Castelfalfi.
La
rassegna è curata da Gerardo de Simone, docente di Storia dell'arte
presso l'Accademia di Belle Arti di Carrara e direttore della rivista
"Predella" (www.predella.it).
Rocco Normanno e
Michelangelo Della Morte riflettono una volontà di ancoraggio ad una
tradizione lontana ma gloriosa e per certi versi sempre attuale,
fondata su un’idea alta di pittura figurativa, di disegno, di
tecniche. Nella scelta dei temi, Rocco Normanno predilige i generi
come il ritratto e la natura morta, e le attualizzazioni di temi
religiosi o classici con personaggi contemporanei (anche
nell’abbigliamento), gli effetti sono di straniamento e dolorosa
coscienza della tragicità e della condizione umana contemporanea.
Michelangelo Della Morte è incline, invece, verso il simbolo e il
mito, il corpo diventa veicolo di interrogazione sull’essenza
dell’uomo e del cosmo, le figure tendono a dissolversi, a
incrociarsi (il maschile e il femminile), a sciogliersi in una sorta
di quarta dimensione spazio-temporale. Il curatore, Gerardo de
Simone, vuole sottolineare, attraverso le opere dei due autori,
decisamente rappresentativi, la fortuna sempre viva di Caravaggio, e
portare all’attenzione del pubblico la poetica dei caravaggisti
odierni, oltre al significato e al valore della loro pittura nel
panorama variegato e multiforme della produzione artistica
contemporanea.
Nei
primi anni del Seicento il genio del Caravaggio rivoluzionò la
storia dell'arte italiana ed europea. La sua pittura, improntata ad
un realismo radicale, a tratti brutale e popolaresco, ma al contempo
nutrita di rimandi colti all'arte antica e rinascimentale, segnò un
punto di non ritorno. Non solo per i seguaci più diretti, i
caravaggeschi propriamente detti, ma anche per i fondatori della
pittura moderna, da Velázquez a Rembrandt, fino a David, Courbet,
Manet, o a grandi realisti dell'Ottocento italiano come Patini e
Cammarano. Nel XX secolo la fortuna del gran lombardo è andata di
pari passo con la sua riscoperta critica (merito di studiosi come
Roberto Longhi e Lionello Venturi, e di alcune grandi mostre
antologiche): durante il periodo del Ritorno all'ordine, negli anni
Venti e Trenta, numerosi artisti (Carrà, Cagnaccio di San Pietro,
Bacci, Marchig, Conti, Spadini, Oppo, Socrate, Carena, Funi, Viti,
Crisconio, ed altri) riproposero, con intensità e sfumature diverse,
un naturalismo di ispirazione neoseicentesca. Dopo la Seconda Guerra
Mondiale, mentre il Neorealismo domina la scena cinematografica, il
realismo caravaggesco alimenta la breve ma significativa esperienza
dei "Pittori moderni della realtà" (Sciltian, Annigoni, i
fratelli Bueno); ma esprime ormai una tendenza minoritaria, sempre
più percepita come inattuale nel dilagare delle avanguardie, che
riaffiora però qualche decennio più tardi, in un clima di ritorno
alla pittura, nel citazionismo degli "Anacronisti", o in
neocaravaggisti come Raffaele Canoro e Mauro David. In questo solco,
di orgoglio professionale, di amore per una nobile tradizione e
cultura artistica, si inserisce l'opera dei due giovani pittori
protagonisti della presente esposizione, Rocco Normanno e
Michelangelo Della Morte, a pieno titolo definibili "caravaggisti
contemporanei", al pari di un loro coetaneo pugliese, Roberto
Ferri, e con non pochi punti di contatto con iperrealisti come
Claudio Bravo, Sharon Core, Paul Cary Goldberg.
Normanno,
salentino di origine ma toscano di adozione, formatosi presso
l'Accademia di Belle Arti di Firenze, applica la sua impeccabile
tecnica esecutiva alla ricreazione di celebri capolavori
caravaggeschi, attualizzandoli tuttavia attraverso l'uso di modelli
odierni, in abbigliamento contemporaneo, con un effetto talora di
straniamento postmoderno, talora invece di acuita forza tragica, nel
trattamento di temi sia religiosi che profani e mitologici. La sua
sensibilità si apprezza particolarmente anche nei ritratti, in cui
la finezza pittorica si fonde con la verisimiglianza fisiognomica, e
nelle nature morte, che fondono qualità mimetica e simbologia del
memento mori.
Della
Morte dal canto suo, cresciuto all'Accademia di Belle Arti della sua
città, Napoli, concentra il suo interesse soprattutto sul corpo
umano, mostrato nella sua carnale evidenza e insieme metaforicamente
espressione della condizione umana, sospesa nella perenne dialettica
tra corpo e anima, spazio e tempo, maschile e femminile, eros e
thanatos, cristianesimo e paganesimo. Una visione tormentata, a
tratti morbosa e inquietante, che mescola oggettività
rappresentativa e criptici rimandi filosofico-esoterici.
Entrambi,
ciascuno a modo suo, difendono il valore del saper dipingere, della
buona pittura, di una tradizione nobile e senza tempo, secondo una
concezione profondamente umanistica e orgogliosamente indifferente
alle mode e ai conformismi dell'odierno sistema dell'arte.
ELENCO
OPERE ESPOSTE:
Michelangelo
Della Morte
Le
due amanti; Mater matuta; Sogno; Fracta; Il Piano; O.D.E.; S.
Sebastiano; S. Stefano; Senza titolo; Studio figura maschile;
Saturno.
Rocco
Normanno:
Sacra
Famiglia; San Girolamo nello studio; Amorino dormiente; S. Matteo e
l’angelo; Tossica;
Ritratto
di ballerina; Vassoio di Limoni; Piatto di mele; Natura morta con
zucca.
BREVE SCHEDA
TECNICA
Inaugurazione :
sabato, 30 maggio 2015, h. 18.00
Orari di apertura
della Galleria : mer-sab dalle 15.30 alle 19.30
dom 10.00-13.00 ,
15.30-19.30
Contatti :
francescogucci@nuvolevolanti.com ph.333-1389884
ilariasalvadori@nuvolevolanti.com
Ingresso libero
Loc. Castelfalfi,
50050 Montaione, Florence, Italy