di Tiziana Grassi - In comunione con
l’invito di Papa Francesco,
“Portatela ovunque!” - quando nel 2014 la benedisse in piazza San Pietro - la Croce di Lampedusa realizzata con il
legno dei barconi arrivati nell’isola dalle coste libiche, a memoria della
tragedia dei migranti morti nel mar Mediterraneo, drammatica pagina del nostro
tempo, il 22 aprile arriva in
Puglia, a Squinzano, in provincia di
Lecce, da sempre terra di sbarchi d’immigrati e di una riuscita integrazione.
Un arrivo molto atteso dalla comunità squinzanese, dopo la tappa di Roma (Basilica di San Vitale), seguita
dalla giornalista pugliese, esperta di temi migratori Tiziana Grassi, e dopo le numerose tappe abruzzesi dell’Aquila, Pettino, Pizzoli, Paganica e Vasto, grazie alla straordinaria
attivazione del giornalista aquilano Goffredo
Palmerini. Una Croce che vuole dunque essere un forte segno di
testimonianza umana e spirituale, di armonia tra fedi e culture diverse, di
accoglienza e solidarietà compartecipativa. Come infatti hanno dato occasione
di riflessione due importanti incontri di riflessione, a Pizzoli con Mons. Gian Carlo Perego, direttore
generale della Fondazione Migrantes, e a Paganica con Oliviero Forti, responsabile nazionale del Servizio Immigrazione
della Caritas italiana.
Nella mattina del 22
aprile, una delegazione di Squinzano,
guidata dal Sindaco Mino Miccoli,
dal Parroco della Chiesa Madre San Nicola,
don Nicola Macculi, da Angelo
Giovanni Capoccia, Vincenzo Maggio
e alcune membri delle comunità parrocchiali locali, riceverà nella bella città
costiera di Vasto la Croce di Lampedusa dal Parroco della Chiesa di Santa Maria
del Sabato Santo, don Antonio Totaro,
dopo la permanenza nella Chiesa di San Marco Evangelista di Vasto di cui è Parroco don Gianni Carozza, dove la Croce è
stata venerata con grande partecipazione dalla comunità locale attraverso una
suggestiva Via Lucis. All’interno
del viaggio spirituale della Croce di Lampedusa, occasione per riflettere sulle
migrazioni, l’accoglienza, la pace e il multiculturalismo, la tappa nel Comune
salentino è stata fortemente voluta e seguita in tutti i suoi aspetti
organizzativi dal Sottufficiale dell’Arma dei Carabinieri Angelo Giovanni Capoccia, originario di Squinzano, che vive e lavora a Roma,
esperto di internazionalizzazione del Sistema Paese (in questi giorni ospite
del programma televisivo di servizio “Community” della Rai www.raiitalia.it), che ha
trovato immediata e propulsiva disponibilità nel Sindaco di Squinzano, l’avv.
Mino Miccoli, e nel Parroco della
Chiesa Madre dedicata al patrono San Nicola, don Nicola Macculi, chiesa di straordinaria bellezza
architettonica edificata intorno al 1600 dove la Croce verrà accolta fino alla
seconda metà di maggio.
La città di Squinzano, dalla forte e stratificata
vocazione all’accoglienza, che già intorno al 1100 ospitò un gran numero di
profughi della vicina città messapica di Valesio,
si prepara a ricevere la preziosa Croce di Lampedusa - realizzata dall’artista
lampedusano Franco Tuccio e
custodita dalla Fondazione “Casa dello
Spirito e delle Arti” fondata da Arnoldo
Mosca Mondadori e presieduta da Emanuele
Vai - con una fitta programmazione di eventi che coinvolgeranno estesamente
tutta la comunità locale e salentina. All’arrivo dall’Abruzzo a Squinzano, il
22 aprile alle ore 18,30, con una processione verso la Chiesa di San Nicola la
Croce sarà accolta con una solenne celebrazione eucaristica. Dopo il rito
seguirà la consegna di una Targa, da parte del Sindaco Mino Miccoli, al concittadino Angelo
G. Capoccia, quale segno di profonda
gratitudine della città di Squinzano, sia per aver onorato tutta la comunità per
l’arrivo della Croce benedetta da Papa
Francesco che per l’aver egli sempre mantenuto vivi legami e rapporti –
anche attraverso un costante e proficuo impegno di promozione del territorio e
dei prodotti enogastronomici locali nel mondo, e negli Stati Uniti in
particolare - con la propria Madre-Terra pugliese.
Tra i numerosi eventi di
grande significato sociale, spirituale e culturale intorno alla Croce di
Lampedusa, promossi nei giorni di ospitalità dalla Città di Squinzano in collaborazione con l’Arcidiocesi di Lecce, sono previsti momenti di incontro sulla Croce
(presso l’Oratorio Vicariale “Don
Tonino Bello” con una manifestazione sportiva multietnica) e di riflessione etica
sui temi migratori che oggi interpellano in maniera stringente il nostro Paese,
ed in particolare i territori che si affacciano sulle coste del mar
Mediterraneo quali la Puglia: una Via
Lucis a cura dei gruppi giovanili della Vicarìa, incontri con le terze classi della Scuola Media “G. Carducci” (23 aprile, ore 9), con gli studenti
della Scuola Media “G. Abbate” (24
aprile, ore 9) e del Liceo Scientifico
“F. Redi” (27 aprile, ore 9,30), un incontro-dibattito sull’integrazione
presso l’Auditorium “Giovanni Paolo II” con Anna Caputo, Vincenzo
Paticchio, Marco D’Antonio, Marcello Favale e con la testimonianza di alcuni immigrati che vivono nella città
salentina che attualmente
frequentano Corsi per l’inserimento sociale all’interno di un Progetto
sull’accoglienza gestito dal Ministero dell’Interno.
Particolare
partecipazione è prevista per la “Festa
dei Popoli” che si terrà a Squinzano
sabato 25 aprile alle 20, con musica
etnica e degustazione di piatti internazionali. Il 27 aprile alle 18,30, nella
Chiesa Madre di San Nicola, si terrà la solenne Celebrazione presieduta da Mons. Domenico D’Ambrosio, Arcivescovo
di Lecce, alla presenza dei cresimandi di Squinzano e delle loro famiglie, con
un saluto di tutta la comunità locale alla Croce di Lampedusa in Piazza San Nicola. Ogni giorno, durante
tutte le celebrazioni della Santa
Messa nella Chiesa di San Nicola, saranno
accolti momenti di meditazione sulla Croce di Lampedusa e sui nevralgici temi ontologici
legati ai Migranti, ai Diritti umani e alla solidarietà, a partire dalle
amplianti testimonianze di persone immigrate integrate nel territorio di Squinzano e del Salento, per un Tempo senza frontiere, che metta sempre più al centro
delle proprie riflessioni la Persona, verso una più inclusiva coscienza
collettiva attenta ai bisogni dell’Altro.