PALERMO, ESTORTORE ECCELLENTE PER BISOGNO (CON REGISTRAZIONE)

Roberto Helg, presidente della Camera di Commercio di Palermo e vicepresidente della GESAP, la società che gestisce l’aeroporto di Palermo, è stato arrestato in flagranza - “con le mani nel sacco”, come si è espresso l’ufficiale dei Carabinieri Salvatore Altavilla - mentre intascava il frutto di una estorsione, pare di centomila euro. A mettere in moto le indagini è stato il pasticciere Palazzolo, a cui Helg ha chiesto i soldi per agevolare il rinnovo triennale del contratto per un suo esercizio in aeroporto.

La vicenda ha aspetti da letteratura.
Il primo è certamente la “giustificazione” fornita dall’arrestato: “L’ho fatto per bisogno, mi hanno persino pignorato la casa”. In effetti Helg ha avuto un bel po’ di problemi economici culminati con il fallimento della sua attività commerciale. Il fallimento, avvenuto nel 2006, non gli ha però impedito di rimanere presidente della Camera di Commercio. Certamente una cosa lecita, ma un po’ inusuale: alla presidenza di una Camera di Commercio, e cioè in un ruolo guida, ci vedrei di più un imprenditore di successo.
Un altro aspetto,  che sarebbe da ridere se non fosse tragico, è che Helg aveva approvato insieme alla giunta camerale il piano triennale di prevenzione della corruzione. Nel 2014, in occasione del decimo premio intitolato a Libero Grassi, imprenditore siciliano trucidato dalla mafia per non avere voluto sottostare alle richieste, ebbe a dire fra l’altro: “Racket e usura potranno essere sconfitti solo se le vittime denunceranno e collaboreranno con le istituzioni”.
Bene signor Helg, è esattamente quello che è successo.
Adesso mi rimangono una curiosità e un desiderio.
La prima è di capire come poteva questa persona, nella sua qualità di vicepresidente della Gesap, garantire quello che aveva promesso. Aveva tanto potere? Siamo sicuri che agiva da solo? Come funzionava il meccanismo? Auguro buon lavoro alla Procura della Repubblica e alle autorità di Polizia.
Il desiderio invece è quello di incontrare Palazzolo e congratularmi. Spero che ottenga il rinnovo della licenza perché la prossima volta che passo da Punta Raisi voglio comprare i dolci da lui. D’altro canto è stato lo stesso Helg a dichiarare, nell’occasione citata, “Bisogna creare, attorno a chi ha denunciato, un circuito virtuoso di sostegno concreto e di solidarietà”.
Anzi, ricordatevelo anche voi: a questo Palazzolo riempiamogli il negozio, facciamogli vedere che c’è una Palermo pulita, e che siamo in tanti.
Per chi volesse sentire la registrazione dell’estorsione, eccola, gentilmente fornita alla stampa dai Carabinieri.
Carlo Barbieri


Carlo Barbieri è uno scrittore nato a Palermo. Ha vissuto a Palermo, Catania, Teheran, il Cairo e adesso fa la spola fra Roma e la Sicilia. Un “Siciliano d’alto mare” secondo la definizione di Nisticò che piace a Camilleri, ma “con una lunga gomena che lo ha sempre tenuto legato alla sua terra”, come precisa lo stesso Barbieri. Scrive su Fattitaliani, NitroNews, Il Fatto Bresciano, QLnews, Sicilia Journal e Malgrado Tutto, testata su cui hanno scritto Sciascia, Bufalino e Camilleri. Ha scritto fra l’altro “Pilipintò-Racconti da bagno per Siciliani e non”, i gialli “La pietra al collo” (Todaro Editore, ripubblicato da IlSole24Ore) e “Il morto con la zebiba” (candidato al premio Scerbanenco) e “Uno sì e uno no”, una raccolta di racconti pubblicata da D. Flaccovio Editore. Suoi scritti sono stati premiati alla VI edizione del Premio Internazionale Città di Cattolica, al IV Premio di letteratura umoristica Umberto Domina e alla VII edizione del Premio Città di Sassari e al Premio Città di Torino. I suoi libri sono reperibili anche online, in cartaceo ed ebook, su LaFeltrinelli.it e altri store.   
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