Céline
e Sami Kalhed, una giovane franco israeliana e un giovane palestinese
della Striscia di Gaza. Stella e Miguel, una giovane romana e un
giovane parigino di origini filippine. In comune hanno la giovinezza
e l’amore, la forza che spinge gli individui a superare gli
ostacoli imposti dalla struttura sociale, economica, politica,
etnica. I primi sono vicini eppure inesorabilmente divisi, i secondi
sono distanti eppure facilmente ravvicinabili.
In
entrambi i casi non sono i Capuleti e i Montecchi ad opporsi, ma la
struttura politica, economica e sociale di un mondo nelle cui pieghe
l’amore si ostina ad insinuarsi, felice intruso, offrendo
all’esistenza linfa per l’avvenire.
In
un momento terribile per le popolazioni del vicino Oriente, un libro
di speranza in cui l’amore s’innalza sul muro della stupidità
umana per inseguire, con l’innocenza sorprendentemente matura di
una giovane voce, un’esile corrente di speranza.
L’autrice
Simona
Mancuso di Grotte ”Agrigento” è una sedicenne molto determinata.
Frequenta il terzo anno di liceo scientifico A. Sciascia di
Canicattì. Sin da piccola ha pensato che sarebbe diventata un
chirurgo, ma ultimamente sta valutando l’idea di arruolarsi
nell’esercito, dopo il diploma.
Ama
disegnare, ritratti classici o caricature. Pratica la pallavolo, il
tennis ed è cintura nera di karate.
Sui
giovani d’oggi ritiene che l’apparenza inganni, che ci siano
giovani capaci di fare tante cose e che sia sufficiente premere il
tasto “ON”.
“Ho
scritto Tre
metri sopra il muro
- R
& J Jerusalem
ispirandomi a un film che mi ha colpito l’immaginazione, una storia
d’amore impossibile, come quella di Romeo e Giulietta, una delle
mille storie in cui l’amore però può vincere invece di chiudersi
in una tomba come nella tragedia di Shakespeare”.