Cirque des Rêves, musica senza gabbie e confini: positiva, costruttiva e ricca di speranza. L'intervista di Fattitaliani

I Cirque des Rêves, gruppo nato nel 2013, sono composti da Lisa Starnini (voce), Giovanni Ilardo (chitarre), Giovanni Bruno (pianoforte), Corrado Calignano (basso), Alfredo “edo” Notarloberti (violino) e Alessio Sica (batteria, percussioni e glockenspiel). Il progetto nasce da un’idea di Lisa Starnini, leader carismatica della band, grazie all’inedito incontro di diverse culture musicali: da un lato la tradizione folk nordeuropea celtica e dall’altro le radici delle sonorità mediterranee. L’utilizzo della lingua francese, inglese e italiana e i testi dai continui rimandi onirici pongono il gruppo fra i più originali e seguiti ensemble del folto underground italiano. Grazie all’originalità dei brani, al forte impatto visivo dato dalla istrionica presenza scenica e dalla particolare scelta dei costumi, i Cirque des Rêves lasciano un'impronta indelebile durante i live, particolarmente significativi quelli al Milano Rock Festival 2013 e al Teatro Bolivar di Napoli. Fattitaliani ha parlato con Lisa Starnini: l'intervista.
Quale elemento più degli altri lega le vostre molteplici e differenti esperienze? 
La Musica. Posso affermare che il nostro progetto potrebbe valere come esperimento scientifico! Scherzi a parte, nessuno avrebbe mai creduto che sei persone così diverse, e fra l’altro così testarde e ferme sulle proprie convinzioni, potessero comporre musica insieme senza prendersi per i capelli. Sono passati due anni e credo di poter dire che i Cirque des Rêves ci hanno fatto crescere e maturare anche attraverso le discussioni che inevitabilmente abbiamo avuto, ci hanno aiutato a smussare i nostri angoli e a vivere la musica a 360 gradi grazie alla possibilità di guardarla da sei punti di vista diversi. Abbiamo unito le differenze e dimostrato che la Musica è una e non nasce ingabbiata in generi, quelle gabbie le creiamo solo noi. 
In base a che cosa scegliete di comporre in francese, inglese o italiano? 
All’ispirazione dell’arrangiamento. Ogni pezzo nasce con una linea melodica che canta parole senza senso e un arrangiamento. Il testo viene scritto come ultima cosa e si lascia ispirare dalla musica, sia nel contenuto che nella lingua usata. È bello non avere confini. 
C'è un target di pubblico che vi segue in modo particolare? 
Non saprei. Il target è molto variegato… tante nazionalità, tante età… A ogni concerto vediamo davanti a noi persone dai 14 ai 65 anni e ognuno di loro, una volta scesi dal palco, ci ferma per dirci che si rispecchia nella nostra musica. Le motivazioni poi ovviamente rispecchiano le diverse età ma il punto di partenza è comune ed è un’immensa soddisfazione. 
Qual è la prima cosa che vi piacerebbe arrivasse a chi vi ascolta? 
Un sorriso. La nostra musica è positiva, costruttiva e ricca di messaggi di speranza. 
Nel vostro percorso ci sono delle cose che avete cambiato in itinere?
Sì… abbiamo iniziato questo percorso carichi di voglia di fare la differenza, di fare qualcosa che ci rispecchiasse e che ci unisse. Poi però mano a mano che siamo saliti ci siamo scontrati con la “necessità” di appiattirci e diventare uguali a tutto quello che si sente in radio o si vede in tv. Questo appiattimento musicale forse non è percepito da tutti ma è evidente e fra l’altro richiesto per andare avanti. Ci abbiamo provato, perché non ci poniamo limiti come ho spiegato, ma il risultato non ci rispecchiava. Componevamo senza riconoscerci in quello che suonavamo e abbiamo vissuto un momento molto difficile. Così abbiamo deciso di seguire la nostra strada, abbiamo ripreso in mano gli arrangiamenti e i pezzi nuovi tornando a scriverli in “modalità Cirque”. Magari non venderemo un milione di copie ma quando suoneremo su un palco lo faremo fieri di ciò che facciamo.
Un sogno che ognuno di voi fa ricorrentemente? 
Gianni Ilardo mi dice che sogna spesso Dracula ma non credo sia inerente all’intervista, gli altri invece riferiscono sogni che non è il caso che riferisca! Scherzi a parte, ognuno di noi sogna di emergere e avere successo nel mondo della Musica, suonare su palchi sempre più importanti, essere ascoltati e apprezzati da un numero sempre maggiore di persone. Credo sia comune a molti musicisti! 
Il vostro sogno in comune? 
Far uscire un album che resterà alla storia. Giovanni Zambito
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CIRQUE DES RÊVES
Cirque des Rêves è un progetto che parte dai sogni racchiusi nei cassetti di ciascuno dei sei musicisti che lo compongono, passa dalle diverse idee ed esperienze musicali per confluire in una musica “senza tempo”, fatta di fantasia, una goccia di imprevedibilità e magia fatta di suoni che profumano di spezie, di note che hanno il sapore dello zucchero filato, di zenzero e cannella e dolcetti di marzapane.
CIRQUE DES RÊVES
"In principio era un violino, poi la voce di un sogno... quello dei Cirque des Rêves... Mesdames et Messieurs, il circo dei sogni è arrivato in città... Il tendone che si innalza nella sera annuncia che i sogni sono usciti dai cassetti.. È la Fortuna che danza insieme alla Scelta... Follia che vi cambierà".
Un'atmosfera romantica ed onirica che profuma di lavanda e di campagna francese. Il suono di un violino che ci tende la mano e ci invita a danzare dolcemente. Un quaderno che raccoglie i nostri pensieri, le nostre parole, i nostri sogni e ci aiuta a non confonderne il senso. Un treno che sbuffa via, confondendo il suo fumo con le nuvole. Un disco che ha affascinato una squadra incredibile. Prodotto da Max Gelsi (Elisa, Fossati, Nannini, Vasco), il disco vede la partecipazione di Silvia Smaniotto (Elisa) che ha arrangiato e cantato tutti i cori presenti nei brani e di Riccardo Galardini (Fossati) che ha contribuito ad arricchire gli arrangiamenti con Oud e Chitarre 12 corde. E’ stato registrato da Massimo Aluzzi (Noa, Giorgia, Laura Pausini, Ron, Mango, De Crescenzo), edito da Gianluca Ballarin (Giorgia, Elisa, Mengoni, Ferro), missato da Sandro Franchin (Sade, Simply Red, Ferro, Renga, Arisa, Chiara), masterizzato da Alberto Cutolo (Mina, Vasco, Guccini, Gualazzi, Black eyed peas, H.I.M., Ramazzotti, Skunk Anansie), con i consigli e gli apprezzamenti di David Richards (co-produttore Queen, David Bowie, Roger Taylor, Brian May, Iggy Pop). 
Fattitaliani

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