Museo di Roma in Trastevere, dal 2 al 4 gennaio Sergio Basile racconta in musica "Il diavolo e il presepe". L'intervista di Fattitaliani: la parola crea emozioni, evocazioni, magie

Un appuntamento particolare, in piena sintonia col clima delle feste e molto invitante per la sua impostazione e realizzazione: stiamo parlando de "Il diavolo e il presepe" di e con Sergio Basile (trailer), racconto natalizio per un attore, quintetto d’archi e un fagotto, che verrà declamato il 2, il 3 e il 4 gennaio al Museo di Roma in Trastevere nell'ambito degli eventi "Natale nei musei" (programma dal 2 al 6). Omaggio alla tradizione del presepe, in particolar modo di quello napoletano, si avvarrà delle figure animate del Maestro Toni Verità (proiettate su schermi e dialoganti con il protagonista), tratte dal grande repertorio iconografico dei presepi napoletani, e ispirate dalle “anatomies mouvantes” del genio settecentesco Vaucanson; i brani musicali, che si alternano e sottolineano il racconto stesso, sono eseguiti dal vivo da una formazione da camera, costituita da giovani interpreti, tutti provenienti dal Conservatorio di Santa Cecilia di Roma, composta da un quintetto d’archi e da un fagotto. Le musiche sono in parte un lavoro di trascrizione dal repertorio barocco napoletano (Scarlatti, Paisiello, Cimarosa, Pampani), e in parte composte per l’occasione “a la manière de” dal Maestro Enrico Fabio Cortese. La regia è di Andrea Di Bari, gran conoscitore del Secolo dei Lumi ed esperto messeur en scene di opere liriche. Fattitaliani ha intervistato Sergio Basile, autore e narratore.
Il racconto "Il diavolo e il presepe" sin dalla sua ideazione è nato proprio per essere narrato con la musica o è stato pensato in un secondo tempo? 
Il racconto "teatrale" Il Diavolo e il Presepe fu scritto da me nel 1988 (qualche anno fa...) e rappresentato in giro per l'Italia, facendo tappa anche nella cattedrale della Città di Marsala e recitato in presenza dell'Arcivescovo. Alla mia obiezione o giustificazione che forse il Duomo non era proprio il luogo adatto per narrare le disavventure di un Diavolo, diverso da tutti gli altri, ma pur sempre un diavolo, l'alto prelato mi rispose dicendomi che ero un povero peccatore... ma la storia era molto poetica e affascinante. Per rispondere alla prima domanda, la musica composta dal Maestro Enrico Fabio Cortese arrivò a testo ultimato. Il musicista lesse il racconto e si ispirò nella composizione di musiche alla "maniera" dei grandi compositori settecenteschi, Cimarosa, Paisiello, Pampana...Le musiche e le loro straordinarie atmosfere sono oramai un tutt'uno con il testo.
Che rapporto ha con il presepe? lo allestisce a casa sua?
Ho sempre amato il presepe, sono cresciuto a Napoli e per noi bambini fare il presepe aveva un significato diverso... Sono cresciuto ascoltando il disco di Natale in Casa Cupiello di Eduardo che ogni Natale mio padre metteva sul piatto del giradischi quasi come un atto devoto. La passione per il presepe l'ho trasmessa anche ai miei figli che ogni anno ne fanno di bellissimi. Io ormai osservo.
Ha mai pensato di mettersi al posto di alcune statue del presepe?
Il personaggio del presepe che mi ha sempre affascinato è certamente Benino, il pastorello che si addormenta e si perde tutto lo spettacolo... Nei miei presepi lo inserivo sempre in una posizione centrale, come se tutto l'Evento fosse un suo sogno... Un altro personaggio che mi affascinava era il Belfagor de La Cantata dei Pastori del Perrucci... Il diavolo che cerca di ostacolare la nascita del Bambino ma viene sconfitto... Il Diavolo protagonista del mio racconto un po' proviene da lì...
Quanto conta per i bimbi di oggi l'approccio alla oralità e all'ascolto di racconti come il suo o dei classici?
Faccio teatro come attore e regista da cica trentatre anni... e il rapporto tra parola e ascolto è ancora il momento magico della comunicazione teatrale. Per i bambini come per gli adulti. La parola sa creare emozioni, evocazioni... magie. Insieme all'amico e regista Andrea Di Bari, mio vecchio sodale fin dai tempi della Bottega di Gassman a Firenze, abbiamo deciso di aggiungere delle immagini "parlanti" di statuette di presepe realizzate da un grande dell'animazione, Toni Verità. E' un contributo fascinoso allo spettacolo.
Quali categorie di persone oggi escluderebbe dal presepe e quali le piacerebbe fossero presenti ad adorare il Bambino?
Vorrei fuori dal presepe tutti gli ipocriti e vorrei che a Betlemme ci fossero tutti, proprio tutti, credenti e non credenti, uomini e donne di tutto il mondo, perché Betlemme è il teatro della pace e della solidarietà e il Bambino, un messaggio di speranza. Auguri! Giovanni Zambito.
© Riproduzione riservata

IL DIAVOLO E IL PRESEPE 
Racconto natalizio per un attore, quintetto d’archi e un fagotto 
Museo di Roma in Trastevere (piazza di Sant’Egidio 1/b) 
Venerdì 2 gennaio - ore 21.00 Sabato 3 e domenica 4 gennaio ore 17.00 Ingresso libero

TRAMA:
Napoli, 1700. Il diavolo Potifar è inviato sulla terra, pochi giorni prima della vigilia di Natale, per comprare l’anima di Giuseppe Sammartino, celebre scultore che non disdegnava, all’occorrenza, di modellare anche statuine del presepe per illustri committenti. Nell’atelier dell’artista, il diavolo si innamora follemente di una bellissima modella che lo rifiuta, facendolo così impazzire di gelosia e, soprattutto, facendogli dimenticare la scadenza per la compravendita dell’anima di Sammartino, fissata per il 31 dicembre a mezzanotte. Belzebù, furioso, trasforma Potifar in una grottesca statuetta del presepe, e la bella modella in un’altra statuina corteggiata da un alto dignitario turco a cavallo, costringendo il povero diavolo a fissarla dalla sua prigionia di creta per cento anni. Oggi, ad ogni Natale, Potifar torna a Napoli per andare a trovare la statuina che lo ospitò e che ancora fissa la bella modella che gli rubò il cuore.


IL DIAVOLO E IL PRESEPE
Di e con Sergio Basile
Regia di Andrea di Bari
Figure Animate di Toni Verità
Musiche di Enrico Fabio Cortese
Eseguite dal vivo da:
Valentina Rocchi (violino)
Soichi Ichikawa (violino)
Franco G. Bertolino (viola)
Fabrizia Pandimiglio (violoncello)
Fabio Gabbianelli (contrabasso)
Massimiliano Cantone (fagotto)
Tecnico del suono Edoardo M. Basile
Direzione tecnica Pietro Sperduti
Organizzazione Anna Maria Meo
Un progetto dell’Associazione Culturale Mondo Estremo realizzato grazie a Zetema Progetto Cultura per “Natale nei Musei di Roma”, in collaborazione con il Conservatorio di Santa Cecilia.
Fattitaliani

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