Dormire
bene è davvero importante, ma per
quasi 6 milanesi su 10 le ore di sonno rappresentano più un incubo
che un momento per ricaricare le pile
in vista della giornata successiva. Il
58% di loro infatti
soffre di disturbi
del sonno che, nella
maggioranza dei casi, sono causati da ansia
(34%),
stress (31%) e
depressione (19%).
Il fatto di dormire poco e male, tormentati dai pensieri e dai
turbamenti di una vita faticosi e piena di preoccupazioni, crea non
poche difficoltà ai meneghini che, per cercare di risolvere questa
problematica, sempre più spesso ricorrono alle medicine
tradizionali (52%)
o ai rimedi
improvvisati o
appresi leggendo qualche sito web poco attendibile (48%).
L’assunzione incontrollata di sostanze
eccitanti (41%),
come pastiglie
multivitaminiche
(11%) ed energy
drink (21%),
associata a pasti
irregolari e
comportamenti errati
praticati prima di coricarsi nel letto, rendono ancora più
tormentate le notti di molti milanesi, oramai sull’orlo di una
crisi di nervi.
È
quanto emerge da uno studio
promosso dal Centro Medico Santagostino
in occasione dell'apertura del
suo nuovo spazio interamente dedicato a “mente e cervello”, in
via Foppa 7 a Milano con 12 nuovi e ampliati ambulatori di
psicologia, psicoterapia, neurologia, neuropsichiatria infantile,
psichiatria, logopedia. Lo
studio è stato condotto
su
circa 1600 milanesi,
uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 60 anni, realizzato con
metodologia
WOA (Web Opinion Analysis)
attraverso un monitoraggio online sui principali social network,
blog, forum e community dedicate, per scoprire come dormono gli
abitanti del capoluogo lombardo e come cercano di risolvere i
disturbi del sonno.
“Ci
sono molti motivi per cui le persone dormono male. Molto spesso il
sonno non ristoratore è sintomo di una sindrome più grave –
spiega l’esperto psichiatra Michele
Cucchi, Direttore
Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano –
“Generalizzando possiamo dire che oggi le persone non dormono per
quattro principali cause: lo stress, l’ansia, la depressione e
l’incapacità di sincronizzare il proprio bioritmo con lo stile di
vita seguito. Sono diversi i fattori che tendono a rovinare il
riposo: la depressione, per esempio, entra in gioco quando si fa
fatica a prendere sonno, mentre alcuni individui hanno dei problemi
di ‘igiene del sonno’, ovvero scelgono comportamenti o attività
inadatte da svolgere nelle ultime ore della giornata. Esistono
persone che si svegliano più volte durante la notte, spesso sudate e
nervose: è il caso degli ansiosi, persone che non smettono di
preoccuparsi nemmeno quando dormono, che posseggono un ‘motorino’
interno che continua a girare e tiene accesa la ‘macchina’. Ci
sono infine coloro che si svegliano molto presto la mattina e non
riescono ad addormentarsi perché rimuginano sui problemi, sulla
giornata che sicuramente andrà malissimo, sulla vita che non ha
senso e su loro stessi, che non riescono a darle una direzione. Sono
i depressi, che vivono il sonno come una vera e propria malattia
dell'umore”.
Tra
la cause principali dei disturbi del sonno ci sono dunque le sostante
eccitanti che, interagendo con il metabolismo, interferiscono col
sonno che sembra non arrivare più. La più abusata è sicuramente il
caffè,
il nemico numero uno del sonno,
bevuto dal 95% dei milanesi,
anche più volte al giorno. La bevanda ricca di caffeina viene bevuta
fino a due volte al
dì dal 26% delle
persone, mentre il 52%
lo assapora fino a quattro volte
e l’11% dei
milanesi, veri dipendenti da caffè, lo gusta addirittura oltre
cinque volte durante
la giornata.
Ma
il caffè non è l’unico avversario del buon riposo: addirittura il
41% dei milanesi assume altre sostanze eccitanti durante la giornata.
Tra le più consumate c’è il tè
(44%), bevuto
giornalmente dal 44% dei meneghini che, a causa degli alti contenuti
di caffeina, un alcaloide stimolante del sistema nervoso centrale, e
di teanina, un amminoacido psicoattivo, ha un effetto rinvigorente
che rende più difficoltoso un corretto riposo. Al secondo posto si
piazzano gli energy
drink (21%) che, a
loro volta, sono un ricettacolo di caffeina, glucosio, taurina e
vitamine del gruppo B, il mix perfetto per rimanere a contare le
pecore per tutta la notte. Medaglia di bronzo infine per gli
integratori di
vitamine (11%),
anch’essi nemici della sonnolenza a causa degli effetti collaterali
di alcuni principi attivi che contengono.
“Quando
sono stressato come dormo? – s’interroga il dottor Michele
Cucchi – Dormo
poco, mi sveglio spesso, di soprassalto, nel cuore della notte e poi,
quando suona la sveglia, mi sento come se non avessi mai chiuso
occhio. Tutto questo è deleterio per la salute psicofisica di ognuno
di noi. E' fondamentale sincronizzare il proprio bioritmo con le
proprie abitudini di vita, pena l'insonnia. Lasciamo da parte i
turnisti, le persone poco regolari, i giovani che vivono di notte e
dormono tutto il giorno la domenica; parliamo di chi per convenzioni
sociali, per vincoli lavorativi, per abitudini, forza il proprio
bioritmo e va a letto tardi, pur essendo una ‘allodola’, ovvero
una persona che predilige la sveglia all’alba, o si sveglia presto,
pur essendo un ‘gufo’ ossia un individuo che preferisce fare le
ore piccole. La sensazione sarà quella di essere sfasato, di non
carburare, di essere sempre assonnato, mai veramente concentrato”.
La
qualità del sonno però non dipende esclusivamente dai rimedi
utilizzati per conciliarsi con Morfeo e da quanto tempo si dedica al
riposo: determinanti sono anche i comportamenti che scegliamo di
compiere prima di andare a letto. Guardare
la tv prima di chiudere gli occhi,
come fanno 4 milanesi su 10 (39%),
non aiuta certo ad addormentarsi, visto che l’esposizione alla luce
artificiale prodotta dai dispositivi elettronici accresce
l’attenzione e può sopprimere il rilascio della melatonina. Lo
stesso discorso vale per l’utilizzo
di pc e smartphone per chattare o consultare i propri profili social,
passatempo preferito prima di addormentarsi dal 24%
delle persone. Effetti benefici invece arrivano dai cari e vecchi
libri: il 12% dei
meneghini infatti si rilassa e si predispone al sonno leggendo un
buon libro, un vero
toccasana per chi fatica a trovare il sonno.
Uno
dei sintomi più evidenti del cattivo sonno è il fatto di svegliarsi
continuamente durante il riposo.
Questo problema, che inficia notevolmente i benefici che derivano da
un sonno regolare di un
milanese su due, è
causato secondo i milanesi dalle preoccupazioni
(66%),
che aumentano ansia e stress e impediscono un normale riposo, da
fattori esterni
(22%),
come rumori improvvisi, i bambini che piangono o il compagno che
russa, e da fastidiosi problemi
fisici (12%),
come le apnee notturne, la menopausa o l’eccessivo stimolo alla
minzione. Chi soffre di questi fastidi reagisce in maniera molto
differente: il 51%
attende il ritorno del sonno senza fare altro,
mentre il restante 49%
si suddivide in chi guarda
la tv (22%), mangia (14%), legge (9%) o assume farmaci per facilitare
il sonno (4%).
Ma
quante ore dormono i milanesi?
Se per il 9% delle
persone superare le 4 ore di sonno è un miraggio,
c’è un 6%
che si può godere
oltre 10 ore di
riposo. La maggior parte dei meneghini però riposa dalle
6 alle 8 ore a notte (49%),
mentre il 21% può
beneficiare di sole 4 - 6 ore
e il 15% tra le 8 e
le 10. Anche per i
fortunati che possono riposare per un lasso di tempo sufficiente,
intervengono ulteriori disturbi provocati dalla poca regolarità
nella scelta dell’orario in cui andare a letto: addirittura il
59% dei milanesi infatti cambia senza alcuna soluzione di continuità
l’ora della buonanotte, mentre solo 41% rispetta una routine
lineare.
Tutti
questi fattori interferiscono con il giusto riposo e gli effetti sono
tangibili quando suona la sveglia. Oltre
6 milanesi su 10 infatti si svegliano totalmente assonnati (61%),
contro solo un
risicato 14% di persone che si alzano dal letto con la carica giusta
per affrontare la giornata. Le altre due sensazioni percepite dopo la
levataccia sono la
fame prima della
colazione (16%)
e la depressione
che nasce pensando ai numerosi impegni che attendono di essere
assolti (9%).
Alla
domanda che interrogava sul fatto di sentirsi più “mattutini”,
ovvero persone che danno il meglio di sé nelle prime ore della
giornata, o “serotini”,
che invece rendono meglio all’imbrunire o con le ore piccole, la
maggior parte dei milanesi si è definita mattutina (58%),
mentre i serotini arrivano al 42%.
Gli effetti dei disturbi
del sonno sulle persone possono variare parecchio da persona a
persona, soprattutto in funzione del loro essere costituzionalmente
più serotini, appartenenti al profilo dei “gufi”,
o più mattinieri, altresì chiamati “allodole”:
le perone “gufo” tendono ad essere animali notturni, che
prediligono lavorare ed essere attivi alla sera, mentre le
personalità riconducibili al profilo “allodola” sono mattiniere
e solitamente rendono maggiormente proprio nelle prime ore della
giornata.
Dall’indagine
sono emersi anche gli
orari preferiti dai milanesi per svegliarsi o addormentarsi.
Per quanto concerne l’ora della sveglia, un
milanese su due si alza tra le 6.30 e le 8.30 (52%),
mentre il 29%
interrompe il proprio riposo prima
delle 6.30 e
solamente il 19% dopo
le 8.30. Quasi
6 milanesi su 10
invece preferiscono cadere tra le braccia di Morfeo nell’orario
compreso tra le 22.30
e le 24.00 (57%);
solo il 19% si corica
prima delle 22.30,
mentre i gufi più
incalliti sono il 23%
dei meneghini, persone che solitamente scelgono di addormentarsi dopo
la mezzanotte.
Un
ulteriore interessante aspetto su cui sono stati interrogati i
milanesi è a proposito dell’orario
durante il quale si sentono più in forma
durante la dura giornata meneghina: l’ora
perfetta per svolgere al meglio le proprie attività è,
secondo gli intervistati, il
pomeriggio, ovvero
la fascia dalle 13.00 alle 18.00 (41%),
seguito dalla tarda
mattinata (27%)
e dalla prima serata
(14%).
In
definitiva i dati raccolti confermano comunque che i
milanesi non dormono abbastanza:
per quasi 7 milanesi
su 10 infatti (67%) le ore di sonno necessaria per affrontare al
meglio la giornata dovrebbero essere di più.
Di questa percentuale infatti il 32%
vorrebbe riposare almeno per
altri 60 minuti, il
21%
per un’altra ora, mentre gli amanti del sonno agonistico (14%)
desidererebbero dormire almeno
2 ore in più ogni giorno.
Solo il 33%
dei meneghini ritiene infatti che le ore di sonno a propria
disposizione siano sufficienti a ricaricare le pile in vista degli
impegni quotidiani.
Ecco
quindi i consigli del
dottor Michele
Cucchi per superare
i disturbi del sonno senza ricorrere ai farmaci:
1.
QUALE PROFILO CI RAPPRESENTA?
Innanzitutto
va verificato se effettivamente abbiamo un profilo da “gufo”
serotino o “allodola” mattutina, perché è fondamentale capire
come risincronizzare il proprio stile di vita con la biologia di
ognuno.
2.
IMPARARE AD AGIRE SUI FATTORI CHE REGOLANO IL SONNO
E’
importante agire prontamente sui fattori esterni che regolano i ritmi
del riposo: la melatonina per esempio, assunti a determinati orari e
a precise dosi, aiuta a risincronizzarli adeguatamente. La caffeina
invece influenza differentemente l'attività fisica: la migliora se
assunta di mattina, mentre se assimilata nel pomeriggio aumenta le
possibilità di infortunio.
3.
IMPARARE QUALI ATTIVITÀ È MEGLIO EVITARE
Fare
attività fisica aerobica è un toccasana, se fatta nella giusta
maniera; è importante quindi conoscere alcune fondamentali regole su
come evitare attività fisiche capaci di attivare il sistema
cognitivo prima di andare a letto, rendendo più complicato il
riposo.
Per
maggiori informazioni:
Found!
02
20404212
Valerio
Giacomoni – Sarah Zocco -
sarah.zocco@foundcomunicazione.com
Centro
Medico Santagostino
Silvano
Rubino320
2915679
Chiara
Granata349
7248077
Informazioni
e prenotazioni:
Centro
Medico Santagostino
Via
Foppa, 7 - Milano
Piazza
Sant’Agostino, 1 – Milano
Via
Panfilo Castaldi, 6 – Milano
Via
Gorizia, 23 – Sesto San Giovanni
Tel.
02.89701701 –
www.cmsantagostino.it
IL
CENTRO MEDICO SANTAGOSTINO
Il
CENTRO MEDICO SANTAGOSTINO, poliambulatoriio specialistico, è stato
inaugurato nel 2009 con la sede di piazza Sant'Agostino. Il progetto
è promosso da Oltre Venture Capital Sociale, una società che
realizza iniziative di interesse collettivo, privilegiando il ritorno
sociale rispetto a quello economico. Questo permette di applicare
tariffe calmierate, inferiori del 30-50% al mercato privato milanese.
Il
progetto del Centro si propone di interpretare un bisogno sanitario
emergente e diffuso: una medicina specialistica di alto livello anche
in aree attualmente poco coperte dal servizio sanitario pubblico come
l’odontoiatria, la psicoterapia, la logopedia e la fisioterapia, a
costi accessibili a tutti, rapida nell’intervento, attenta ai
bisogni anche relazionali del paziente.
Il
Centro vuole essere qualcosa di più di un tradizionale
poliambulatorio: un vero e proprio “luogo della salute” dove le
persone si sentano accolte. In questo senso Santagostino pone grande
attenzione non solo alla qualità della visita, ma anche
all’erogazione di servizi di orientamento e assistenza. Anche in
un'ottica di prevenzione e non solo di cura.
I
CENTRI
MILANO:
piazza Sant’Agostino 1
piazza
Sant’Agostino 18
via
Foppa 7
via
Panfilo Castaldi 6
SESTO
SAN GIOVANNI:
Via
Gorizia, 23 – Sesto San Giovanni
QUALCHE
NUMERO
-
Risposta del call center entro 20 secondi
-
Liste di attesa entro 7 giorni
-
37mila pazienti nel 2013
-
costo visita specialistica: 60 euro
-
costo seduta psicoterapica: 35 euro
-
oltre 200 specialisti provenienti dalle più importanti strutture
sanitarie della città
-
+ 51 % di fatturato 2013 su 2012
L'OFFERTA
MEDICA
Visite
specialistiche (ginecologia, dermatologia, oculistica, ortopedia,
chirurgia, otorinolaringoiatria, fisiatria, cardiologia ecc);
Odontoiatria; Psicoterapia, psicologia e psichiatria; Terapie
(logopedia, fisioterapia, osteopatia); Servizio ecografico ed esami
di laboratorio