Parte con La casa vittoriana degli spettri la stagione del Teatro Kopó di Roma. Dal 9 al 12 ottobre è in scena una divertente commedia gotica tratta dal romanzo I fantasmi della vita di Cristian Precamedi Conte.
“La vita, che lo vogliamo o no, è fatta di scelte, giuste o sbagliate che siano, e spetta solo a noi decidere il corso degli eventi. Alcuni di questi potrebbero divertirci talmente tanto da non riuscire a smettere di ridere”. È con questa idea che Viviana Lentini dirige lo spettacolo che vede in scena Simone Guarany, Elisa Billi, Alessandro Giova, Roberto Di Marco, Cristiana Mecozzi, Marina Perulli, Simone Pulcini.
Ricca di colpi di scena che terranno lo spettatore incollato alla sedia, la commedia sottolinea un pensiero dell'autore: la vita è una scommessa. Forse per questo l'impavido Cris si trova dentro una casa vittoriana infestata da cupi spettri: scrittori suicidi, serial killer in pensione, bambini deceduti che appaiono allo scoccare della mezzanotte. Sono tutti fantasmi della sua vita che lo porteranno a scegliere tra l'amore per la sua donna e la sua salvezza. Fattitaliani ha intervistato Viviana Lentini.
Adattare un testo per il teatro comporta di per sé delle difficoltà. Quali in particolare ha riscontrato?
E' vero. Adattare un testo per il teatro o per il cinema comporta sempre qualche difficoltà. Prima tra tutti quella di non tradire lo spirito della storia che, se malamente rimaneggiata, può non rendere onore al libro originario, scontentando i lettori e l'autore stesso che in quella storia ha espresso parte di se stesso. La seconda difficoltà è quella di rendere la storia fruibile e piacevole, facendo a meno di qualche lungaggine letteraria e/o descrittiva che stancherebbe lo spettatore. La terza, e forse la più importante, è quella di ricreare parte dei dialoghi e delle situazioni, approfonendo caratteristiche e psicologia di ciascun personaggio, così da ntrattenere il pubblico con la maggiore forza emozionale possibile.
Il romanzo si presta per sua natura ad un adattamento?
In verità, il romanzo in questione, per sua natura, si presterebbe maggiormente ad un riadattamento cinematografico. La sfida di portarlo in teatro, infatti, è stata ardua. Ma speriamo di averla vinta.
L'autore del libro produce lo spettacolo. Ha partecipato anche in una certa misura alla scrittura della versione teatrale? È lui il Cris in questione?
Il Cris in questione è il protagonista della storia sia nel romanzo (anche se lui nega...) che nella versione teatrale - che però in questa nuova messa in scena al teatro Kopò, per motivi di lavoro, verrà sostituito da un altro giovane attore romano, Simone Guarany. Non ha partecipato alla stesura del riadattamento semplicemente perché è un giovane autore e non ha mai scritto per il teatro. Più in là, però, potrebbe anche iniziare a farlo.
Il titolo del libro fa subito intendere di che tipo di fantasmi trattasi, quello della commedia no. Lo spettatore scopre subito che gli spettri di Cris sono i suoi personali?
No, poiché, una volta entrato nella "casa", Cris è così confuso dalla diversità dei vari personaggi che gli si parano davanti di volta in volta da non rendersi conto che tutto quello che gli accade sta avvenendo dentro di lui. E mi fermo qui perché non vorrei svelare troppo togliendo la sorpresa allo spettatore.
Nella rievocazione di fantasmi come e quanto giocano le luci? A mio avviso le luci in questa commedia giocano molto, a tratti quasi tutto. Non mi riferisco solo alla suspance che può creare, e di fatto lo fa, la giusta alternanza di luce e ombra sul palcoscenico o sui visi degli spettri. Ma anche alle sensazioni di calore, amore, paura, rabbia e così via... che la giusta mescolanza di colori può regalare al pubblico. Come mio gusto personale, provenendo dal teatro classico, sono ancora legata ai vecchi proiettori e alle gelatine colorate; oggi, invece, si fa un largo uso delle luci al led che però, devo dire, permettono un vasto uso del colore in scena e quindi non sarebbe saggio farne a meno.
Quanto vi siete impauriti e divertiti durante le prove?
C'è stata solo un pizzico di paura iniziale anche perché, avendo letto il copione, gli attori erano già consepovoli che da lì a breve sarebbe saltato fuori un rumore o un tetro personaggio. Di risate, invece, ce ne siamo fatte e ce ne facciamo sempre tante, perché nel riadattamento che ho curato ogni personaggio parla con l'accento del proprio luogo di provenienza in vita e ci sono spettri sardi, milanesi, romagnoli, toscani ecc. Degna di nota, poi, è la bravura dei giovani attori che hanno partecipato con passione e professionalità al progetto e di cui mi piacerebbe citare i nomi se posso: Roberto Di Marco, Simone Pulcini, Elisa Billi, Cristiana Mecozzi, Marina Parrulli, Alessandro Giova e, al suo esordio, Simone Guarany.
In quanto ai suoi gusti personali, ama il gusto gotico nell'arte come nella letteratura e al cinema?
Il gotico mi ha sempre affascinata, e un po' impaurita, soprattutto nell'arte. Solo negli ultimi anni, però, ha attirato la mia attenzione nella letteratura e nel cinema. Anche perché da Tim Burton in poi sarebbe difficile resistere al fascino e alla bellezza della rivisitazione gotica (un po' comica e un po' malinconica) sia letteraria che cinematografica che ha ormai preso piede un po' in tutto il mondo. Giovanni Zambito.
© Riproduzione riservata
LA CASA VITTORIANA DEGLI SPETTRI
liberamente ispirato al romanzo I fantasmi della vita di Cristian Precamedi Conte
regia e adattamento testi Vivana Lentini
con Simone Guarany, Elisa Billi, Alessandro Giova, Roberto Di Marco, Cristiana Mecozzi, Marina Perulli, Simone Pulcini
disegno luci Viviana Lentini
fonia e luci Valerio de Angelis
Produzione: SPF Produzioni
Il gotico mi ha sempre affascinata, e un po' impaurita, soprattutto nell'arte. Solo negli ultimi anni, però, ha attirato la mia attenzione nella letteratura e nel cinema. Anche perché da Tim Burton in poi sarebbe difficile resistere al fascino e alla bellezza della rivisitazione gotica (un po' comica e un po' malinconica) sia letteraria che cinematografica che ha ormai preso piede un po' in tutto il mondo. Giovanni Zambito.
© Riproduzione riservata
LA CASA VITTORIANA DEGLI SPETTRI
liberamente ispirato al romanzo I fantasmi della vita di Cristian Precamedi Conte
regia e adattamento testi Vivana Lentini
con Simone Guarany, Elisa Billi, Alessandro Giova, Roberto Di Marco, Cristiana Mecozzi, Marina Perulli, Simone Pulcini
disegno luci Viviana Lentini
fonia e luci Valerio de Angelis
Produzione: SPF Produzioni
TEATRO KOPÓ
via Vestricio Spurinna 47/49
dal 9 al 12 ottobre 2014
ore 21.00
aperitivo a partire dalle 20.00
Biglietti Intero 10.00 (aperitivo e spettacolo)
Per info 06.45.65.00.52