Per mare: tra morte e speranza. A Joppolo Giancaxio si ricordano i 368 migranti eritrei morti un anno fa

Una mattinata piena di emozione e di riflessioni quella che è stata voluta dal Comune di Joppolo Giancaxio e dall’Istituto Comprensivo “A. Manzoni “ di Raffadali. A ricordo dei 368 migranti eritrei morti a poche miglia dalle coste lampedusane il 3 ottobre del 2013 e tutti i morti annegati nel Canale di Sicilia. 

Due i momenti principali della mattinata: dalla residenza municipale un corteo composto dagli alunni della Scuola Secondaria di primo grado “L. Sciascia” e della Scuola Primaria “Garibaldi” di Joppolo, seguiti dal Sindaco Giuseppe Portella, dalla Dirigente Scolastico Maria Savarino, dagli Arcipreti di Joppolo e di Raffadali, Don Angelo Portella e Don Giuseppe Livatino, dalle associazioni “Libera” e “Liberamente donna” di Raffadali e da un consistente gruppo di immigrati ospiti della cooperativa “Sanitaria Delfino”, si è snodata per le vie della cittadina del Duca per arrivare al camposanto dove, davanti alle lapidi dei migranti morti annegati, c’è stata la deposizione di una corona di fiori da parte del vice baby sindaco e del Sindaco Portella. 
Quest’ultimo ha poi ricordato la tragedia lampedusana con momenti di grande commozione a cui è seguito un momento di preghiera interreligiosa guidata dall’Arciprete Portella e dai musulmani presenti. Il secondo momento si è svolto presso la Sala Conferenze del Centro Sociale “Leonardo Sciascia” con una tavola rotonda dal tema: “Per mare: tra morte e speranza”. 
Dopo il saluto della Dottoressa Maria Savarino ha preso la parola il Relatore Alfonso Cacciatore che ha sensibilmente coinvolto i ragazzi comunicando le storie, il dolore e le speranze dei migranti che hanno perso la vita in quel “cimitero liquido” che è diventato il Mediterraneo. Toccante è stato il gesto di grande valenza simbolica degli alunni che hanno collocato in delle ciotole piene di sabbia delle bandierine dei paesi di provenienza dei migranti, inoltre hanno letto alcune pagine tratte dai due recenti lavori curati da Alfonso Cacciatore: “Bibbia e corano” e “Chi ha pianto?”. 
Significativi e interessanti sono stati gli interventi di Floriana Lo Bosco, referente del presidio di Libera “Vincenzo Mulè” e di Rosy Lombardo dell’Associazione “Liberamente donna” di Raffadali. Incisiva e appropriata è stata poi la conclusione di Don Giuseppe Livatino che ha invitato i ragazzi ad abbandonare ogni forma di pregiudizio e di indifferenza. Giuseppe Vella.

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