Roma, tassa per i pullman turistici

L’Assessorato alla Mobilità del Comune di Roma tarpa le ali alle uscite scolastiche, istituendo una tassa per i pullman turistici che circolano in città. Roma è stata suddivisa in quattro aree e la tassa, varia dai 45 ai 180 euro. Non è stata fatta nessuna distinzione tra le attività turistiche e quelle scolastiche o didattiche. Se ne è parlato durante la presentazione del Teatro per ragazzi del Brancaccio.

Le scolaresche si sono viste aumentare notevolmente il costo del pullman che era già molto alto, il tutto sommato al costo del biglietto del Teatro, del Museo, della fattoria didattica e di altre attività formative extra scolastiche.  Ciò ha costretto le scuole a ridurre se non ad eliminare le uscite. Maggiormente penalizzati sono i Teatri e altre attività formative extra scolastiche e gli insegnanti non hanno più la possibilità di fare “lezioni dal vivo” nei luoghi d’arte o di far vedere un classico a Teatro, prima di farlo studiare. 
La situazione dei trasporti a Roma è totalmente insufficiente  e non si può pretendere che bambini piccoli  o delle elementari usino le metropolitane che arrivano alla fermata stracolme di persone, sono privi di aria condizionata e spesso saltano le corse. Stessa cosa per quelli di superficie. 
In sei mesi sono stati chiesti incontri e tavoli di confronto per arrivare a soluzioni condivise, possibili e graduali come avviene per qualsiasi problema complicato. 
Un danno enorme per i Teatri che hanno una programmazione per bambini e ragazzi con conseguente annullamento di spettacoli, stagioni ridotte e contratti che non potranno essere rispettati. 
Visto che l’unione fa la forza, il Teatro Sala Umberto, Brancaccio, Brancaccino, Verde, Le Maschere, Villa Pamphili, Tor Bella Monaca, Mongiovino, San Carlino; i Musei, le Scuole, il Bioparco e la Casina Raffaello si sono mobilitati per ottenere attenzione da chi governa la città. 
Purtroppo c’è stato un disinteresse totale anche da altre Istituzioni. 
La stampa ha l’onere di supportare queste iniziative e di continuare a scrivere e parlare di Teatro, altrimenti la linfa e l’interesse che lo circondano, si spegneranno lentamente. 
Come diceva il Sommo Poeta “Tre cose sono rimaste del Paradiso, le stelle, i fiori e i bambini”. In esse è scritto il ciclo della vita. Il Teatro deve essere insegnato nelle scuole e gli alunni devono avere la possibilità di frequentarlo. 
Elisabetta Ruffolo   

Fattitaliani

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