Oliena, il memorial che Zola dedica a suo padre. Non solo calcio ma anche eventi culturali

di Sebastiano Catte - Al via anche la rassegna “Leggere lo sport”, promossa dal Comune e dalla Fondazione Levi Pelloni. Con lo stesso "magic box", Francesco Trento, Darwin Pastorin, Cristian Nonnis, Paolo Piras e Stefania De Michele.
Anche quest’anno si rinnova l’appuntamento con il torneo giovanile nazionale che Gianfranco Zola, insieme alla sua famiglia e in collaborazione con la Scuola calcio della Corrasi-Junior dedica a suo padre Ignazio Zola, indimenticato pioniere del calcio nel suo paese d'origine Oliena e in provincia di Nuoro. Il sesto Memorial “Ignazio Zola” vedrà la partecipazione di Cagliari, Sampdoria e di un team locale per la categoria giovanissimi e decine di squadre provenienti da tutta la Sardegna per le categorie primi calci, piccoli amici ed esordienti. La manifestazione, che si svolgerà dal 6 al 9 giugno, quest'anno presenterà un'offerta ancora più ricca rispetto al passato, con la prima rassegna “Leggere lo sport”, ideata e promossa dal Comune di Oliena in collaborazione con la Fondazione Giuseppe Levi Pelloni.

L'iniziativa prevede, per tutta la durata del Memorial “Ignazio Zola”, presentazioni di libri, un incontro con i ragazzi delle scuole medie e una mostra fotografica, con lo scopo di mettere in risalto il valore educativo e sociale dello sport. Attraverso la pratica sportiva infatti il ragazzo viene educato periodicamente al rispetto dell’avversario e delle regole ed è quindi potenzialmente più predisposto alla lealtà e alla legalità anche fuori dal campo.

È quello che auspica lo stesso Gianfranco Zola, fresco vincitore con il Chelsea dell'Europa League in qualità di vice-allenatore: “Sono certo – afferma – che questi ragazzini potranno diventare ottimi cittadini. E se qualcuno di loro arriverà in alto nel calcio, tanto meglio”. Sono quei valori hanno sempre contraddistinto sul campo la luminosa carriera sportiva di “magic box”, e che ha sempre cercato di trasmettere a sua volta ai suoi figli e ai suoi allievi, con un chiaro e costante riferimento ai preziosi e sani insegnamenti ricevuti fin da piccola dalla sua famiglia. “A me preme soprattutto vedere che i ragazzi si divertano nel rispetto delle regole, senza mai mancare ai sani principi di lealtà sportiva. Quelli di mio padre sono stati soprattutto insegnamenti di vita, di comportamento. Lezioni fondamentali che mi hanno fatto diventare quel che sono, mi hanno consentito di forgiare nel migliore dei modi il carattere e la mia personalità aiutandomi a superare le tante difficoltà che inevitabilmente ho dovuto affrontare nei campi di calcio e nella vita.”

Un’altra finalità degli eventi culturali associati al torneo calcistico è quella di avvicinare alla lettura i più giovani partendo proprio da opere legate allo sport. Lo sport (e il calcio in particolare) è ritenuto infatti un linguaggio universale per eccellenza che, come tale, ha sempre ispirato la grande letteratura del Novecento: basterebbe solo citare autori del calibro di Albert Camus, Vladimir Nabokov, Pier Paolo Pasolini, fino ai più contemporanei Eduardo Galeano, Osvaldo Soriano e Nick Hornby, tanto per citare i nomi più celebri.

Un linguaggio universale con una forza dirompente in grado di contribuire ad avvicinare le persone, etnie e popoli diversi, con evidenti ricadute sul piano sociale. È questo ad esempio lo spirito che ha animato Francesco Trento, autore di Crazy for football - storia di una sfida davvero pazzesca (scritto in collaborazione con Volfango De Biasi per Longanesi), che presenterà la sua opera a Oliena giovedì 6 giugno alle 21. Un libro a cui è associato un docufilm prodotto dall'Istituto Luce e da Rai Cinema e che racconta una storia bellissima ed emozionante in cui il campo di calcio diventa il luogo dove alcune persone che soffrono di disturbi psichici (alcuni molto gravi) compiono il primo passo nel ricominciare a vivere con gli altri. “Il calcio – racconta nel libro uno dei protagonisti della storia, un ex poliziotto della scorta di Cossiga – mi ha aiutato tantissimo ad avere una disciplina, a mettermi in relazione con gli altri. E combattere anche i fantasmi, le paure, le debolezze”.
La serata di venerdì ruoterà intorno all'incontro sul tema “Il valore educativo dello sport attraverso i modelli positivi”, con le testimonianze di Gianfranco Zola – intervistato dalla giornalista di Euronews Stefania De Michele – e di Darwin Pastorin, che presenterà i due suoi ultimi libri Storia d'Italia ai tempi del pallone, dal Grande Torino a Cristiano Ronaldo (Casasirio ed.) e il recentissimo Gaetano Scirea, il Gentiluomo (Giulio Perrone editore), incentrato sulla figura davvero esemplare del grande libero della Nazionale italiana campione del mondo del 1982. Un campione nel campo e nella vita, morto prematuramente in un incidente stradale su una strada polacca, quando era vice allenatore della sua Juventus, il 3 settembre 1989. Nel libro di Pastorin è ben descritto il campione immaginato oggi: avrebbe insegnato ai giovani come calciare di destro o di sinistro, come colpire di testa e come affrontare l’avversario con talento e rispetto ma, in special modo, come riportare il pallone alla magia e alla bellezza, rispettando le decisioni dell’arbitro e tornando a casa con il sorriso e mai con il rancore.

Sempre nella serata di venerdì (alle 19) Cristian Nonnis presenterà il suo Calcio è filosofia (Kimerik ed.), in cui l'autore ha voluto accostare grandi filosofi del passato ad alcuni dei fuoriclasse della storia del calcio, scelti tra coloro che maggiormente hanno scatenato le fantasie dello scrittore (tra cui Nils Liedholm, Valentino Mazzola e Silvio Piola). Infine sabato mattina avrà luogo un incontro con i ragazzi della Scuole Media di Oliena che presenteranno i loro lavori dedicati allo sport, mentre nel pomeriggio, tra una partita e l'altra del torneo dei “giovanissimi”, l'inviato del Tg3 nazionale Paolo Piras leggerà alcuni brani del suo Bravi & Camboni, l’epica minore del Cagliari: piedi storti, teste matte e colpi di genio, una spumeggiante storia del Cagliari – a tratti esilarante – narrata attraverso trentatré ritratti di figure più o meno gloriose di calciatori, presidenti, allenatori. “C’è senso dell’umorismo ma anche umanità, in certi casi pietas nel libro di Piras” – ha scritto nella prefazione Gianni Mura. “Ci sono molti modi di notificare la broccaggine vera o presunta. E la leggerezza è apprezzabile, come la stima per chi al Cagliari ha dato tanto e poco ha ricevuto”.

Per maggiori informazioni sul programma della manifestazione consultare il sito web www.leggereleosport.org.
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