LIRICA, PROSA, DANZA, CONCERTI: APPUNTAMENTI PER TUTTI I GUSTI AL TEATRO VERDI DI PISA

Fattitaliani
Com’è ormai tradizione da anni, a fine giugno la Fondazione Teatro di Pisa ha presentato alla città le prossime Stagioni in programma al Teatro Verdi a partire dal mese di ottobre, in una affollata iniziativa pubblica che ha visto intervenire la Presidente della Fondazione Teatro di Pisa Patrizia Paoletti Tangheroni, la Presidente di Fondazione Toscana Spettacolo onlus Beatrice Magnolfi e i direttori artistici delle Stagioni: Stefano Vizioli (intervista) per la Stagione Lirica, Silvano Patacca per la Stagione di Prosa e la Stagione di Danza e Carlo Boccadoro per la Stagione “I Concerti della Normale”.  

In apertura la Presidente del Teatro ha letto un messaggio del Sindaco di Pisa Michele Conti: “Il Teatro Verdi di Pisa è riconosciuto come uno dei più bei teatri di tradizione italiani, offrendo da sempre ai cittadini pisani e toscani degli spettacoli di assoluta qualità. Questo riconoscimento non deve essere dato per scontato, ma mantenuto con impegno e dedizione, elementi che, ne sono certo, non mancheranno con la guida autorevole della Presidente Patrizia Paoletti Tangheroni. Per quanto riguarda le stagioni 2019-2020, so che esse sono in linea con la visione di apertura del teatro alla città. Il teatro Verdi è il salotto buono di una città di cultura e di arte come Pisa, per questo deve essere sempre più aperto a tutti. La nostra amministrazione è vicina al Teatro, lo dimostrano gli impegni assunti in bilancio e un mandato preciso alla Presidente, cioè quello di garantire una programmazione di qualità unitamente a una gestione virtuosa del bilancio della Fondazione Teatro Verdi di Pisa. Formulo pertanto i migliori auguri al Presidente, ai direttori artistici e a tutti gli operatori culturali del Teatro per una stagione di lirica, prosa e danza ricca di successi”.
Patrizia Paoletti Tangheroni si è in particolare soffermata sulla natura composita e complessa di una città come Pisa: una città di formazione dove molto forte è la presenza degli studenti universitari, una città di ricerca dove altrettanto forte è la presenza dei ricercatori, una città di notevole spessore culturale che richiede risposte raffinate, una città di famiglie, da sempre abituate a proposte che coniughino un’alta qualità con la piacevolezza e una certa lievità.  Ha infine accennato ad alcune novità che vuole sviluppare, come i feedback periodici con gli spettatori e le associazioni.
Beatrice Magnolfi ha ricordato come le stagioni del Verdi, nel loro insieme, siano un progetto culturale a tutto tondo, con una capacità di intersezione fra le proposte che è mirabile. Per quanto riguarda la Stagione di Prosa ricorda come si fondi su una esperienza ormai consolidata, premiata dai numeri in termini di abbonamenti e biglietti, a testimonianza di una città che partecipa e che gradisce ciò che viene offerto, una città che ha un legame profondo con il proprio teatro. 

A caratterizzare i programmi, com’è del resto nella cifra del Teatro di Pisa, si conferma la scelta di proporre nomi e titoli più noti intrecciati con proposte in grado di suscitare curiosità, allargare gli orizzonti e, perché no, provocare discussione, con in più alcuni fil rouge che mettono in connessione i diversi cartelloni.
  
La prima ad iniziare sarà la Stagione Lirica, la terza firmata dal direttore artistico Stefano Vizioli. Il 12 ottobre (seconda recita il 13) il sipario si alzerà su un capolavoro del 1669, L’Empio punito di Alessandro Melani, ovvero la prima opera in assoluto sul più celebre libertino di tutti i tempi, Don Giovanni. Proposto in una nuova coproduzione del Teatro di Pisa e del Teatro Manzoni di Pistoia, L’Empio Punito vede sul podio di Auser Musici Carlo Ipata; firma la regia  Jacopo Spirei, già  allievo e assistente di Graham Vick ed oggi annoverato a livello internazionale fra i più talentuosi e innovativi registi d’opera; scene e costumi sono di Mauro Tinti; nei ruoli principali  Raffaele Pe, Raffaella Milanesi, Roberta Invernizzi, Giorgio Celenza e  Alberto Allegrezza, affiancati  da  giovani cantanti appositamente selezionati attraverso il bando “Accademia barocca”.  
Il cartellone prosegue poi con due titoli amatissimi dal pubblico: Tosca di Puccini, in scena il 15 e 17 novembre nella coproduzione fra i tre teatro toscani (Lucca, Livorno e Pisa), regia, scene e costumi di Ivan Stefanutti, sul podio dell’Orchestra della Toscana Marco Guidarini, nei tre ruoli principali Dara Masiero, Enrique Ferrer e Francesco Landolfi, ed Ernani, in scena  il 13 e 15 dicembre, melodramma romantico, ricco di passioni violente e contrasti netti che rappresentò un punto di svolta nella produzione giovanile di Giuseppe Verdi e godette di grande popolarità. Assente dalle scene pisane dal 1977 e quindi attesissimo, Ernani è proposto nella coproduzione del Teatro Coccia di Novara e del Teatro di Pisa per la regia di Pierfrancesco Maestrini; sul podio dell’Orchestra Fondazione Teatro Coccia il M° Matteo Beltrami, nei ruoli principali Migran Agadzhanian, Courtney Ann Mills e Alexandra Rosa  Zabala che si alterneranno nel ruolo di Elvira, Massimo Cavalletti e  Simon Orfila.
Se la prima declinazione del mito di Don Giovanni ad opera del Melani ha aperto la stagione, ecco ora il Don Giovanni più celebre e celebrato, quello dell’intramontabile capolavoro mozartiano, in scena il 24 e 26 gennaio in una nuova coproduzione che vede insieme al Teatro di Pisa la Fondazione Stiftung Haydn di Bolzano e Trento, il Teatro Goldoni di Livorno e il Teatro del Giglio di Lucca e che ha alla guida due artiste, Erina Yashima sul podio orchestrale e Cristina Pezzoli alla regia. Due sensibilità femminili di notevole potenza la cui chiave interpretativa del grande libertino non potrà che essere innovativa e interessante. Interpreti Daniele Antonangeli (Don Giovanni), Paolo Pecchioli (il Commendatore), Sonia Ciani (Donna Anna), Diego Godoy (Don Ottavio), Laura Verrecchia (Donna Elvira), Nicola Ziccardi (Leporello), Francesco Vultaggio (Masetto) e Federica Livi (Zerlina). Scene e costumi sono di Giacomo Andrico, coreografie di Arianna Benedetti; con l’Orchestra Arché, il Coro Ars Lyrica e, corpo di ballo, il Nuovo Balletto di Toscana.
Due anni fa la Stagione si aprì con un grande Concerto di Gala per il 150° del Teatro Verdi, concerto la cui seconda parte fu interamente incentrata su brani del Guglielmo Tell di Rossini, l’opera che , nella sua versione italiana (quella di Callisto Bassi, approvata dal compositore), il 12 novembre del 1867 segnò proprio l’inaugurazione del teatro.  È quindi con grande piacere che oggi la Stagione propone il Guglielmo Tell nella sua intierezza, grazie ad una nuova coproduzione nata dal Circuito Lirico Lombardo. Ultimo capolavoro operistico di Rossini , il Tell è opera avveniristica, visionaria e difficilissima, raramente rappresentata, tanto che anche a Pisa è assente dall’ormai lontanissimo 1968. C’è quindi molta emozione e molta attesa in città per questo titolo, in scena il 22 e 23 febbraio. Dirige Carlo Goldstein, alla guida dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano, la regia è di Arnaud Bernard, scene di Virgile Koering, costumi di Carla Galleri. Nei ruoli principali si alternano Gezim Myshketa e Michele Patti (Tell), Giulio Pelligra e Matteo Falcier (Arnoldo), Marigona Qerkezi – acclamatissima Lucia nella Lucia di Lammermoor della scorsa stagione – e Clarissa Costanzo (Matilde), mentre Gessler è interpretato in entrambe le recite da Rocco Cavalluzzi.
Chiude la Stagione il nuovo frutto del Progetto LTL Opera Sudio, la consolidata fucina di giovani cantanti e maestri collaboratori, punto di forza fra le attività dei tre teatri di tradizione toscani. In scena, il 28 e 29 marzo, un titolo quanto mai adatto ai giovani partecipanti al progetto, West Side Story, capolavoro di Leonard Bernstein che seppe trasporre magistralmente la tragedia shakespeariana di Romeo e Giulietta nella New York del XX secolo,  fra  gang di quartiere divise dall’odio razziale.  Un’opera/musical di grande equilibrio tra azione teatrale e musica, resa celeberrima in tutte le sue trasposizioni, teatrale, cinematografia e discografica.  Dirige Stephen Lloyd, alla guida dell’Orchestra Giovanile Toscana, regia di Eugenio Contenti, coreografie originali di Jerome Robbins riprese da Fabrizio Angelini.

Extra cartelloni, il Teatro di Pisa ha anche già programmato, con largo anticipo,  lo spettacolo per la sera di San Silvestro: il 31 dicembre la fine del 2019 verrà salutata in teatro con uno dei titoli più popolari dell’operetta, La Vedova allegra di Franz Lehár, con la Compagnia di Operette  Corrado Abbati.

Con un grande classico goldoniano, La Locandiera, si apre il 2 novembre (replica il 3) la Stagione di Prosa, frutto dello stretto e consolidato rapporto di partnership fra il Teatro di Pisa, e il suo direttore artistico per la prosa e la danza Silvano Patacca, e Fondazione Toscana Spettacolo onlus. Un titolo inaugurale di stampo toscano, a partire dalla compagnia Arca Azzurra Teatro (che lo coproduce insieme al Teatro Stabile di Verona) e dalla felicissima Mirandolina di Amanda Sandrelli. Adattamento e drammaturgia sono di Francesco Niccolini, che firma anche la regia insieme con Paolo Valerio. Uno spettacolo di gran ritmo e ottima fattura, salutato da un grande successo di critica e di pubblico, che coniuga una impostazione moderna del personaggio – una Mirandolina priva della abusate incrostazioni della femmina tutto brio per essere piuttosto una donna ‘toscanamente’ autoritaria, sempre pronta a lottare per affermare la propria forza e la propria dignità – con una messa in scena coerente e rispettosa dei canoni scenici dell’epoca goldoniana.
Il 30 novembre (replica il 1° dicembre) toccherà a un altro grande classico, questa volta della letteratura, Il Maestro e Margherita di Bulgakov, nella riscrittura di Letizia Russo per la regia di Andrea Baracco, protagonista Michele Riondino. Uno spettacolo di grande impatto dove basso e alto convivono costantemente creando un gioco quasi funambolico, pirotecnico, in cui ci si muove sempre sulla soglia dell’impossibile, del grottesco, della miseria e del sublime.
Chi non ricorda Victor/Victoria, il celebre film di Blake Edwards, protagonista Julie Andrews, ambientato nella Berlino degli anni ’30, all’epoca della grande crisi che portò alla caduta della Repubblica di Weimar?  Quel film riprendeva un’altra celebre pellicola del 1933 di Reinhold Schünzel Ruodolf il cui plot è uno spettacolo teatrale: Viktor und Viktoria, protagonista applauditissima Veronica Pivetti, capace di trasformarsi con notevole bravura da svagata cantante disoccupata a Viktor, stella acclamata delle platee berlinesi, e lo fa con eleganza, classe e grandi doti di interprete musicale delle canzoni d’epoca. La regia è di Emanuele Gamba, musiche originali e arrangiamenti di Maurizio Abeni. In scena il 21 e 22 dicembre.
Fuori abbonamento, la sera dell’Epifania, lunedì 6 gennaio, un musical adatto al clima delle festività natalizie: A Christmas Carol, dalla intramontabile fiaba dickensiana sull’avarissimo Ebenezer Scrooge, interpretato qui da un beniamino delle platee televisive e cinematografiche, Roberto Ciufoli. Pluripremiato musical americano di Mike Okrent sulle musiche di Alan Menken che, fin dal debutto a Broadway nel 1994, ha riscosso enormi successi, lo scorso anno è stato proposto in versione italiana dalla Compagnia dell’Alba per la regia e le coreografie di Fabrizio Angelini in una applaudita tournée ripresa anche in questa stagione.  
L’ironia di Ale & Franz, beniamini del pubblico televisivo e non solo, e un cast di consumati attori di teatro, tra cui Eugenio Allegri, nell’ormai storico Romeo & Giulietta, Nati sotto contraria stella, l’esilarante rivisitazione shakespeariana firmata da Leo Muscato, sono in cartellone l’11 e 12 gennaio. Sette vecchi comici girovaghi si presentano al pubblico per interpretare “La dolorosa storia di Giulietta e del suo Romeo”… e prende così vita uno spettacolo esilarante, poetico e grottesco. Un omaggio straordinario al genio di Shakespeare. 
Tra i grandi autori contemporanei del noir italiano, e non solo del noir, il napoletano Maurizio De Giovanni è fra i più amati e apprezzati anche a livello internazionale. Ora l’autore della serie del Commissario Ricciardi e dei bastardi di Pizzofalcone debutta con una sua commedia, Il silenzio grande,  che Alessandro Gassmann ha scelto di mettere in scena come regista, forte del suo rapporto con lo stesso De Giovanni (Gassmann è stato i protagonista della serie televisiva dei bastardi di Pizzofalcone) e affascinato dal tema della commedia,  incentrata sui rapporti famigliari e in particolare sulla casa come luogo dove le nostre vite scorrono e mutano negli anni. Uno spettacolo che, attraverso momenti drammatici, ma anche risate, soprese e misteri, racconta di noi tutti, di come siamo o di quello che avremmo potuto essere, alla continua ricerca della verità. Il silenzio grande ha debuttato pochi giorni fa a Napoli; a Pisa sarà in scena l’1 e 2 febbraio.
Torniamo ai grandi classici della letteratura con Don Chisciotte, nell’adattamento, ancora una volta, di Francesco Niccolini liberamente ispirato al capolavoro di Cervantes, protagonisti Alessio Boni e Serra Yilmaz, regia di Alessio Boni, Roberto Aldorasi e Marcello Prayer, in scena il 15 e 16 febbraio. Uno spettacolo salutato nella recente tournée da un unanime consenso di pubblico e di critica, ricco di trovate bellissime, immagini oniriche, giocoso e incantato, appassionato e appassionante, capace di rendere al meglio le tinte e le sottigliezze cervantesiane e di incantare così gli spettatori.  
All’insegna della migliore napoletanità, quella più caustica e disincantata, gli ultimi due titoli in cartellone. 
Il 14 e 15 marzo torna sulle tavole pisane Lello Arena, questa volta protagonista di Parenti serpenti di Carmine Amoroso, regia e ideazione scenica di Luciano Melchionna, uno spettacolo che non è l’adattamento del celeberrimo film di Monicelli del ’92, ma propone proprio la commedia originale da cui il film fu tratto. Un titolo che ha al centro i rapporti familiari, declinati nella loro china più crudele. Una commedia che passa dai toni esilaranti per il tratteggio grottesco e a tratti surreale dei personaggi al più turpe cambiamento di quegli esseri che da umani si trasformeranno in  pericolosi e subdoli serpenti. Una delle migliori prove d’attore di Lello Arena, divertente e commovente come non mai.
Chiude la stagione, il 21 e 22 marzo, Geppy Gleijeses con Marisa Laurito e Benedetto Casillo, protagonisti di Così parlò Bellavista, regia e adattamento teatrale dello stesso Gleijeses dal libro e dal film di Luciano De Crescenzo. Un grande affresco corale sugli “uomini d’amore” e “gli uomini di libertà”, di cui è arduo raccontare una trama dove abbondano le occasioni per mettere alla prova le più singolari doti degli attori – ben quattordici –, tutti espressivi nei loro molteplici ruoli. Un omaggio al noto autore-filosofo, nato proprio per celebrare il suo 90° compleanno. 

Cinque grandi titoli nella Stagione di Danza, realizzata anch’essa insieme con Fondazione Toscana Spettacolo onlus,  con altrettanti grandi protagonisti, tra tradizione e contemporaneità. Inaugurazione il 9 novembre con la prima nazionale del nuovo spettacolo di Luciano Padovani per la sua compagnia Naturalis Labor: Cinderella Tango. Una Cenerentola dal sapore dickensiano dove il tango e la danza irrompono con la loro forza e vitalità e un formidabile cast di dodici danzatori. Una creazione unica nel suo genere, di raffinata eleganza, fatta di passione, complicità, amore, musica e tango, sulle musiche originali di Carlo Carcano.
Il 19 dicembre è la volta di un grande classico, Il lago dei Cigni sulle musiche di Čajkovskij, il più affascinante e misterioso balletto romantico proposto in una rivisitazione di successo firmata da Fredy Franzutti per il Balletto del Sud. Ambientata nella Baviera fin de siècle di Ludwig II, che proprio negli anni della composizione fu dichiarato pazzo e deposto, questa coreografia è interamente pervasa da uno spirito romantico che proviene da tutto un filone della letteratura mitteleuropea e che Franzutti fa proprio con citazioni disseminate nella drammaturgia del balletto.
In pendant con la stagione di Prosa, anche la Stagione di danza guarda a Cervantes con la nuova creazione di Fabrizio Monteverde per il Balletto di Roma: Io, Don Chisciotte, 8 febbraio. In questa nuova elaborazione di uno fra i più applauditi coreografi italiani, che debutterà a Roma nel luglio prossimo, la danza testimonia le caratteristiche bizzarre di un protagonista spavaldo e allo stesso tempo valoroso e la lettura di un mondo che, esattamente come la scena, è sempre diverso in base al punto di vista da cui lo guardiamo e in cui la verità si manifesta solo nella libertà di muoversi al suo interno.
Sarà il trionfo della più sfrenata, colorata, fantasmagorica fantasia lo spettacolo in programma il 12 marzo: approda infatti a Pisa la tournée dell’ucraino Theatre Circus Elysium con il suo immaginifico Alice in Wonderland, un evento artistico sofisticato ed elegante capace di raccontare l’onirico intrecciando ginnastica acrobatica, recitazione, danza, sullo sfondo di rutilanti suggestioni in 3D. La leggendaria fiaba di Lewis Carrol reinterpretata da un cast di trenta fra atleti acrobati, ballerini, artisti circensi.  Per sognare ancora una volta con Alice, il Cappellaio Matto, il Coniglio bianco, il gatto del Cheshire, la Regina Nera e tutti i personaggi che animano una fiaba intramontabile.
Chiude la stagione, il 4 aprile, Virgilio Sieni con La Natura delle Cose, una creazione basata sul poema filosofico-enciclopedico di Lucrezio, De rerum natura, per la cui drammaturgia Sieni si è avvalso della prestigiosa collaborazione di Giorgio Agamben, tra i più importanti e originali filosofi del nostro tempo. La musica è una creazione originale di Francesco Giomi, compositore e direttore del centro Tempo Reale Firenze, mentre la voce registrata che legge i brani del poema è quella della cantante Nada. Protagonisti cinque danzatori che attraversano le tre scene dando vita a un compatto quartetto di uomini e a una figura femminile metamorfica e sempre presente, come la Venere-dea dell'atto generativo evocata da Lucrezio all'inizio del suo poema, sempre in bilico tra nascita e morte, delizia e orrore. La danza come strumento di indagine e come manifesto per una riflessione sull'oggi. 
Non mancherà anche quest’anno, infine, il consueto appuntamento con la serata eXpLo: il 2 aprile, nella Chiesa di Sant’Andrea, alcuni giovanissimi artisti, selezionati fra i partecipanti alla vetrina della Giovane Danza d’Autore del Network Anticorpi XL, di cui fanno parte anche il Teatro di Pisa e Fondazione Toscana Spettacolo, avranno la possibilità di presentare le proprie creazioni al pubblico, accomunate dall’originalità del linguaggio e dall’innovazione della ricerca stilistica.


Qualche accenno, infine alla prossima Stagione dei Concerti della Normale, la terza firmata dal direttore artistico Carlo Boccadoro, che verrà come sempre presentata in conferenza stampa a settembre e che si aprirà come da tradizione il 18 ottobre, data in cui cade l’anniversario del Decreto di Fondazione della Scuola. La Stagione, come annota Carlo Boccadoro, vedrà artisti diversi provenienti da esperienze musicali molto differenti tra loro. Non mancheranno i grandi classici, con pagine imprescindibili del repertorio di Mozart, Schubert, Schumann Vivaldi e molti altri, che dialogheranno con pagine della contemporaneità (tra cui un'importante lavoro appositamente commissionato a uno dei maggiori autori viventi) e del Novecento storico. Proseguirà l'apertura verso il mondo dell'improvvisazione e, per la prima volta, verso il patrimonio popolare italiano, ricco di veri e proprio gioielli musicali che non sempre riescono ad ottenere l'attenzione che meriterebbero. Ancora una volta, artisti di grande esperienza si alterneranno con esecutori più giovani, in un continuo confronto tra generazioni e vi sarà, infine, anche una iniziativa pensata apposta per il pubblico dei bambini.


Per quanto riguarda Lirica, prosa e Danza, diverse novità sul piano degli abbonamenti e dei biglietti, fra cui spicca l’introduzione di un mini pacchetto trasversale alle stagioni.
Queste le tempistiche per le campagne abbonamenti: da ora fino al 19 luglio per le riconferme e le promozionali di Circoli e Associazioni in rapporto organizzato con il Teatro; dal 3 al 13 settembre le riconferme dei vecchi abbonati, dal 18 al 27 settembre i nuovi abbonamenti.
Infine, ricordiamo che anche per questa stagione, Fondazione Toscana Spettacolo, per festeggiare il suo trentennale (che ricorre nell’autunno del 2019), propone iniziative rivolte al pubblico per offrire sempre nuove occasioni di vivere lo spettacolo dal vivo e di raccontare l’esperienza a teatro: Carta dello spettatore FTS, biglietto sospeso, biglietto futuro, buon compleanno a teatro, carta dello Studente della Toscana, diventa storyteller. Proposte per il pubblico di oggi e di domani, per una partecipazione ancora più inclusiva. Per informazioni visita il sito toscanaspettacolo.it
 Per maggiori informazioni tel 050 941 111 www.teatrodipisa.pi.it

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