Dio esiste e abita a... all'Opera di Liegi. Una conversazione con Jaco Van Dormael e Michèle Anne De Mey

Fattitaliani
di Giovanni Chiaramonte. (video) Fattitaliani parla con Jaco Van Dormael regista e autore fra l'altro di "Toto le héros - Un eroe di fine millennio" e dello straordinario film "Dio esiste e abita a Bruxelles" che a Liegi per la prossima stagione lirica (qui il calendario) metterà in scena "La Sonnambula" di Bellini, con la coreografa Michèle Anne De Mey. Come regista è semplicemente geniale: attendiamo con enorme curiosità la sua Sonnambula!

Rispetto Apertura Educazione: sono le tre parole chiave che Stefano Mazzonis di Pralafera, il direttore generale e artistico dell'Opéra Royal de Wallonie-Liège, ha scritto nella presentazione della prossima stagione e ribadito stamattina nel corso della conferenza stampa.
Il suo è un invito al più bel viaggio che si possa fare attraverso terre lontane, epoche antiche e miti grazie al ricco programma che comprende opere di Puccini, Gluck, Bizet, Rossini, Bellini e Delibes. Novità importante: oltre ai sottotitoli in francese, neerlandese e tedesco, l'opera darà la possibilità di seguire le rappresentazioni anche con i sottotitoli in inglese. Un elemento pratico che aggiunge ulteriore valore all'organizzazione messa su dal direttore e che richiamerà altro pubblico.
Fra le proposte, "Alzira" di Verbi desta non poche curiosità: si tratta di un'opera formata da un prologo e due atti su libretto di Salvadore Cammarano, commissionata a Giuseppe verdi dall'impresario Vincenzo Flauto, gestore del Teatro San Carlo di Napoli, dove il 12 agosto 1845 ebbe luogo la prima rappresentazione. Fin dal debutto, Alzira non riscontrò i favori di pubblico e critica. Su di essa pesa d'altronde un giudizio assolutamente negativo che la tradizione attribuisce allo stesso Verdi: «Quella è proprio brutta». Per la prima volta a Liegi, la nuova produzione in collaborazione con l'ABAO-OLBE di Bilbao e il Gran Teatro Nacional del Perú promette di riabilitare questo capolavoro finito nel dimenticatoio.
Fattitaliani ha parlato con Jaco Van Dormael e Michèle Anne De Mey, rispettivamente regista e coreografa de "La Sonnambula" di Bellini in scena dal 13 al 21 marzo 2020 (nella foto con Stefano Mazzonis di Pralafera).
Jaco Van Dormael: Provengo dal teatro e dal cinema ed è per questo che il direttore mi ha invitato più volte, perché obbligato in una certa maniera a fare qualcosa d'altro. Qui per "La Sonnambula" ci si mette a servizio della musica: oltre agli artisti che cantano e recitano, per ogni personaggio è previsto un danzatore che racconta le sensazioni al momento, con la particolarità che ci si trova nell'universo della Sonnambula, con la videocamera al centro in alto per lasciare l'impressione di un'atmosfera rarefatta, quasi da sogno e suggerire l'idea di una fluttuazione all'interno della scenografia, con i ballerini distesi che, ripresi dall'altro, sembrano fluttuare, attraverso un sistema molto semplice che dà libertà di movimento. 
Michèle Anne De Mey: È vero che l'opera e il balletto sono legati fra loro e tutte e due le forme d'arte partono dal libretto. Qui ci riallacciamo a questo legame ma con uno spirito contemporaneo e nuovo per connettere fra loro immagine, musica, cinema grazie alla Sonnambula. E questo permetterà di sognare.

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