Autobus israeliani per Roma: se non ci fosse da piangere...

... Sarebbe da ridere. Sentite un po’.
Il comune di Roma aveva annunciato la messa in servizio di 70 nuovi autobus, e li ha presi a noleggio da Israele, dove non erano proprio nuovissimi visto che avevano già dieci anni sulle spalle. Senonché, come denuncia la consigliera Ilaria Piccolo, dopo avere firmato un contratto di noleggio da 500mila euro al mese versando un anticipo pari al 16% dell’importo, ha... “scoperto” che gli autobus non possono essere immatricolati perché sono Euro 5, mentre una direttiva comunitaria consente l’immatricolazione solo di mezzi Euro 6. I «nuovi» autobus adesso sono fermi nei depositi; ma l’ATAC sostiene che l’azienda non corre nessun rischio economico perché la fornitura è coperta da polizza di garanzia. Inoltre il fornitore starebbe provvedendo, a sua cura e spese, “alla finalizzazione di quanto necessario per mettere in strada le vetture come previsto dal contratto”.  Intanto io mi faccio qualche domanda. Ma è normale che un comune capitale d’Italia firmi un contratto di noleggio per autobus che non possono essere immatricolati? Incompetenza o distrazione che sia, in una qualsiasi azienda seria, i responsabili passerebbero guai seri. Altre domande che mi pongo sono: 1) le società di assicurazione assicurano contro i sinistri, ossia eventi negativi accidentali. Ma può essere considerato un “sinistro” un “avrei dovuto saperlo ma non lo sapevo” oppure un “accidenti mi sono distratto”? 2) Cosa faranno gli israeliani, manderanno squadre di tecnici che trasformeranno motori Euro5 in Euro6?
Me la voglio vedere tutta. 

Carlo Barbieri è uno scrittore nato a Palermo. Ha vissuto a Palermo, Catania, Teheran, il Cairo e adesso fa la spola fra Roma e la Sicilia. Un “Siciliano d’alto mare” secondo la definizione di Nisticò che piace a Camilleri, ma “con una lunga gomena che lo ha sempre tenuto legato alla sua terra”, come precisa lo stesso Barbieri. Scrive su Fattitaliani, Ultima Voce e Malgrado Tutto, testata a cui hanno collaborato Sciascia, Bufalino e Camilleri. Ha pubblicato fra l’altro le raccolte di racconti “Pilipintò-Racconti da bagno per Siciliani e non” e "Uno sì e Uno no" (D. Flaccovio Editore); i gialli “La pietra al collo” (ripubblicato da IlSole24Ore) e “Il morto con la zebiba” (candidato al premio Scerbanenco 2015), ambedue con Todaro Editore ; "Il marchio sulle labbra" (premiato al Giallo Garda), "Assassinio alla Targa Florio" e "La difesa del bufalo, tutti e tre con D. Flaccovio Editore. Suoi scritti sono stati premiati al Premio Internazionale Città di Cattolica, al Premio di letteratura umoristica Umberto Domina, al Premio Città di Sassari e al Premio Città di Torino. I suoi libri sono reperibili anche online, in cartaceo ed ebook, su LaFeltrinelli.it e altri store.
Fattitaliani

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