Kayte Nunn, la scrittrice intuitiva: non c'è nessun luogo dove la tua immaginazione non possa portarti. L'intervista

di Laura Gorini - Il suo romanzo "La figlia del mercante di fiori" (Newton Compton) sta affascinando le donne di tutto il mondo. Lei, la simpatica Kayte Nunn, editor per libri e riviste, ci ha raccontato la genesi della sua prima opera ambientata in un' epoca passata, rivelandoci anche altre accantivanti curiosità. A partire dagli ultimi libri letti...
Tu scrivi di viaggi e dirigi un'importante rivista sull'argomento. Credi che scrivere di viaggi sia come viaggiare con la tua mente e il tuo cuore anziché con il corpo?
Assolutamente sì! Non c'è nessun luogo dove la tua immaginazione non possa portarti. Mi vien da sorridere quando realizzo il tutto standomene comodamente seduta in poltrona a casa mia mentre nella mia mente sono nel 19° secolo in Cornovaglia, nelle Ande, in Sicilia o a Londra.
Ti consideri di più una persona razionale o istintiva?
Un po' di tutte e due e credo che la mia scrittura sia abbastanza intuitiva: cerco di attingere il più possibile da quel lato della mia personalità da cui scaturiscono le mie idee più creative. 
Che cosa ti spaventa di più, l'estrema razionalità o  l'estrema emozionalità?
Entrambe. Se devo scegliere, probabilmente l'estrema emozionalità: è importante porre le cose su un piano reale.
Quando, a tuo parere, la fragilità non è salutare? Chi trovi sia più fragile al giorno d'oggi tra l'uomo e la donna?
Penso sia molto importante essere sensibili verso gli altri e che gli altri possono avere differenti livelli di fragilità; non possiamo mai veramente sapere quali battaglie interiori gli altri stiano combattendo. Comunque, a volte è importante dire quello che pensi, se lo credi per davvero, anche se c'è il rischio che possa offendere.
Ma può la sensibilità essere utile per una scrittrice? E quanto -invece- può eventualmente esserlo  nella vita in generale?
La sensibilità,la compassione, così come  l'empatia, sono tutte qualità estremamente importanti per una  una scrittrice, dal momento che ti aiutano a metterti perfettamente nei panni dei personaggi dei quali stai scrivendo. Inoltre le stesse qualità sono della medesima importanza nella vita di tutti i giorni. 
E quali credi che siano i tuoi punti di forza? E le tue debolezze?
I miei punti di forza- almeno credo- sono la gentilezza e la positività.
Le debolezze sono probabilmente il fatto  che sono troppo svelta a dare giudizi e a reagire nelle situazioni.
Parlando  del tuo  ultimo romanzo ("La figlia del mercante di fiori", ndr), come sei riuscita a focalizzare la tua attenzione su di esso e sopratutto comeè nata l'idea di scriverlo?
Tutti i giorni riuscivo a trovare dei momenti in cui la casa era silenziosa, mentre i miei bambini erano a scuola, e mi assicuravo di nascondere anche il telefono.
Ho deliberatamente lasciato le faccende domestiche e altri appuntamenti per le ore dopo la scuola.
L'idea mi è venuta in mente quando stavo camminando nei Sydney Botanic Gardens, in una giornata calda e afosa con mia figlia di quattro anni. Mentre ci avvicinavamo, alla ricerca di fate, come con un bambino di quattro anni, abbiamo raggiunto il giardino delle erbe, dove c'è una bella meridiana in bronzo fuso, con immagini di erbe che la circondano. Misi la mano sul metallo caldo e l'immagine di una giovane ragazza, in un giardino recintato con una meridiana simile, mi venne quasi come un fulmine a ciel sereno. Mi sono aggirata per il resto del pomeriggio in confusione, sapendo che avevo pronto l'inizio di una storia da scrivere. 
Quali sono le maggiori difficoltà che hai incontrato durante la stesura del romanzo e chi ti è stato più vicino in quei momenti?
Quando ho scritto le due storie. Ho dovuto intrecciarli insieme stando attenta a fare in modo che non succedesse prima in uno quello che sarebbe poi dovuto accedere nell'altro, evitando quindi di anticipare.

I miei redattori mi sono stati di grande aiuto in questo. Scrivere un libro è sicuramente uno sforzo di squadra e la relazione autore-editore è molto importante. 

Kayte,  tu quando preferisci leggere o scrivere nel corso della giornata?
Cerco di iniziare non appena le mie figlie sono andate a scuola. A volte potrei fare un po' di esercizio prima, ma preferisco prendere un caffè e mettermi al lavoro. Non mi fermo mai almeno fino a quando non ho scritto un determinato numero di parole, di solito attorno al migliaio.
Leggo i fine settimana e la sera, e spesso quando devo accompagnare mia figlia agli allenamenti di calcio, in piscina o alle lezioni di musica. Scrivo mentre la aspetto in macchina o a bordo piscina. 
Attualmente quanti libri hai sul tuo comodino? Quali di essi suggerisci di leggere  e perché?
In questo momento ce ne sono un numero minore del normale, circa undici!
Recentemente ho adorato "Where the Crawdads" Sing di Delia Owens, bellissima descrizione del mondo della natura e una storia avvincente. In più anche "Transcription" di Kate Atkinson e "A Letter from Paris" di Louisa Deasey, un memoriale molto emozionante sul padre della scrittrice. Inoltre ho appena letto una delle prime copie di "The Whisper Network" di Chandler Baker, una lettura nitida e divertente, piena di suspance, e di grande attualità nell'era di #metoo.

Fattitaliani

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