Teatro, Federica Carruba Toscano in "Immacolata Concezione", una storia dai molti riferimenti autobiografici. L'intervista di Fattitaliani

“Immacolata Concezione” di Vucciria Teatro, produzione del Teatro Bellini di Napoli, arriva al Teatro India dal 19 al 24 febbraio. Lo spettacolo ha vinto la V edizione “Teatri del Sacro”.
Scritto e diretto da Jole Anatasi, nasce da un’idea di Federica Carruba Toscano che è anche interprete nel ruolo di Concetta, usata come merce di scambio dal padre e venduta alla tenutaria di una Casa d’appuntamento. Altri interpreti: Alessandro Lui (Turi) Enrico Sortino, Jole Anastasi, Ivano Picciallo. Scene e costumi di Giulio Villaggio; light designer Martin Palma, musica originale “scurannu agghiurnannu” di Davide Paciolla; testo musica originale di Federica Carruba Toscano; aiuto-Regia Nathalie Cariolle
Ambientato nella Sicilia del 1940, descrive una Sicilia molto carnale in perenne dualità, da una parte omertà, violenza e presunzione di boss e picciotti e dall’altra caparbietà e sacrifici di chi va avanti a testa bassa. 
Per fattitaliani.it abbiamo intervistato Federica Carruba Toscano giovane attrice palermitana che va affermandosi sempre più nel mondo teatrale e che avevamo già amato in  “Minchia Signor Tenente” di Antonio Grosso. Sicuramente sentiremo parlare a lungo di lei. 
Chi è Concetta?  
E' una ragazza siciliana di origini molto umili, figlia di un Pastore. Ha da sempre un’aria così svagata da sembrare agli occhi degli altri ritardata. In seguito alla morte per pestilenza delle capre di suo padre che la considera solo una bocca da sfamare e per riacquistare la propria dignità, la vende ad una casa di tolleranza del paese più vicino. Ciò rappresenterà la svolta della sua vita, sarà richiestissima e da lì nasceranno una serie di vicissitudini che le cambieranno l’equilibrio sociale.
Attorno a lei ruotano un sacco di personaggi, chi sono? 
Intorno a lei ruotano sia personaggi singoli che piccoli “cori greci”, ruotano intorno alle prostitute della casa chiusa, le c.d. signorine ed attorno alla proprietaria della casa che per lei diventa come una madre. Il signorotto del Paese Don Saro La rocca che tiene le fila dell’organizzazione di questa piccola comunità. Il suo picciotto Turi che si innamorerà di Concetta in senso più romantico, perché gli altri sono tutti presi da lei ma essendo una signorina della casa, lo sono in un’altra maniera. C’è anche il Prete, Padre Gioacchino che confessa le signorine e per lei sarà un punto di riferimento o forse è meglio dire che in un ribaltamento di ruoli, lei lo diventerà per lui.
Cosa sono “I Teatri del Sacro”? 
E' un’organizzazione che fa riferimento alla Chiesa che ha deciso di incentivare le Compagnie giovani attraverso un Premio che arriva a dare anche a più Compagnie. Fa una Rassegna che dà anche molto spazio alla sperimentazione e ciò fa molto onore a questa organizzazione perché ha delle vedute molto aperte e la Giuria è sempre disponibile verso qualsiasi messa in scena teatrale. 
Omertà, violenza e presunzione, fanno parte dello spettacolo. Ancora una volta Teatro Sociale, Teatro utile alla gente. Come ti sei calata in questo personaggio? 
Immacolata Concezione nasce da me e da Alessandro Lui, interprete di Turi. E' una storia che ha molti riferimenti autobiografici della mia vita. Concetta non è molto lontana da me anche se ha delle cose molto traslate perché chiaramente lo spettacolo essendo ambientato in un’altra epoca storica, ha altri valori. La base però si riferisce a me con estrema facilità perché nasce dalla mia esigenza di raccontare determinate vicende della mia vita.
Autobiografiche in che senso? 
Più per il personaggio che per la storia e naturalmente ho attinto anche dal materiale umano che mi stava intorno.
Elisabetta Ruffolo


IMMACOLATA CONCEZIONE
drammaturgia e regia Joele Anastasi
da un’idea di Federica Carruba Toscano
con Federica Carruba Toscano, Alessandro Lui
Enrico Sortino, Joele Anastasi, Ivano Picciallo
scene e costumi Giulio Villaggio
light designer Martin Palma
musica originale scurannu agghiurnannu Davide Paciolla
testo musica originale Federica Carruba Toscano
contributo drammaturgico Alessandro Lui
video e graphic designer Giuseppe Cardaci
Fattitaliani

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