Roberta Finocchiaro, dalla Sicilia all’America con amore, musica e passione: Sono cresciuta con il valore dei sentimenti e con un’intelligenza emotiva. L'intervista di Fattitaliani


di Laura Gorini - Sa davvero il fatto suo Roberta Finocchiaro, chitarrista e cantautrice, nata a Catania il 10 Ottobre 1993 in una famiglia di musicisti.
A 10 anni inizia a suonare la chitarra e comincia a scrivere le prime canzoni. In breve tempo inizia a prendere lezioni di pianoforte e in seguito di chitarra.Nel 2010 inizia ad esibirsi con la Sua Band. Nel Dicembre 2014 Roberta viene notata dalla Tillie Records, etichetta discografica di Simona Virlinzi, sorella del produttore discografico catanese Francesco Virlinzi. Nel 2015 iniziano i lavori in studio per la realizzazione del primo Album “Foglie Di Carta”, dal genere pop/blues/folk ispirato alle sonorità americane. L’album è uscito il 30 settembre 2016. Nel Settembre 2017 iniziano le registrazioni del suo secondo album (in uscita) a Memphis (Tennessee) con la partecipazione di musicisti americani; due in particolare, hanno accompagnato in vari studi di registrazione e tour, il suo musicista preferito John Mayer; il batterista Stephen Chopek e il Bassista David LaBruyere (che cureranno anche la produzione artistica dell’album). E questo è solo l’inizio…

Roberta, presentati ai nostri lettori con pregi, vizi e virtù...
Sono una cantautrice catanese e ho sempre vissuto di musica. Sono una persona un po’ insicura e ansiosa nella vita ma anche decisa nel mio lavoro di musicista.

Sei nata in una famiglia di musicisti: che cosa hanno pensato i tuoi familiari quando hai deciso di seguire le loro orme? E soprattutto quali sono stati i più importanti e preziosi consigli che ti hanno dato loro?
La musica a casa mia è sempre stato un elemento importante che è entrato nelle nostre vite in modo profondo e naturale: ho iniziato a scrivere canzoni a 10 anni semplicemente per esprimere meglio i miei pensieri. I miei genitori sono sempre stati felici di questo ma hanno sempre visto tutto come un processo naturale. Gli insegnamenti che mi porto dietro non riguardano la musica ma la vita: sono cresciuta con il valore dei sentimenti e con un’intelligenza emotiva.
A livello più personale e caratteriale, per che cosa e in che cosa assomigli a mamma e a papà?
L’essere riflessiva e “odiare le discussioni” sicuramente da mia mamma, da mio padre –forse- l’essere istintivi e decisi musicalmente.
Tu - come abbiamo già detto poco fa - sei figlia d'arte, ma quanto conta l'appoggio affettivo e psicologico dei genitori per un figlio per farcela nella vita?
È importante l’appoggio dei genitori ma nei momenti giusti dal momento che la presenza costante ed eccessiva di un genitore secondo me è poco produttiva.
Per quale motivo credi che spesso oggi i genitori vogliano in qualche maniera "tarpare le ali" ai propri figli?
Fare il genitore è un mestiere molto difficile che ovviamente ancora devo capire al 100% perché non sono un genitore. Ci sono tante storie e penso che ognuno ha una spiegazione per le proprie azioni. Tuttavia principalmente il “tarpare le ali” deriva dalla preoccupazione eccessiva.
A proposito di "ali": come si riesce a mantenere un profilo basso e a non alzare troppo i piedi da terra anche quando "le cose" vanno davvero bene?
Secondo me questo deriva sempre da come una persona cresce. Insomma, avere dei valori nella vita è importante.
Tu quando hai capito che avevi fatto la scelta giusta dal punto di vista professionale?
L’incontro con la mia produttrice è stato molto importante per il mio percorso musicale.
Ma perchè ancora oggi per molte persone chi fa il musicista non lavora?
Perché l’arte è una delle cose più belle della vita, e forse le cose belle a volte sembrano scontate. Per fortuna non tutti pensano questo, nella vita niente è facile e si va comunque avanti affrontando anche tutto questo.

Che cosa ti senti di consigliare tu da giovanissima che ce l' ha fatta a un giovane che sta muovendo ora i primi passi nel mondo della Musica?
Rimanere sempre se stessi e fare amicizia con chi siamo davvero dentro di noi, quindi accettare le proprie paure e non chiudersi mai alle esperienze costruttive. Andare avanti senza pretendere tutto subito.

Foto di Lisa Mac


Fattitaliani

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