Proscenio, Antonello Lotronto a Fattitaliani: il sentimento che muove il teatro è la passione. L'intervista

 Dal 7 al 17 febbraio arriva al teatro Cometa Off un giallo interattivo scritto e diretto da Antonello Lotronto dal titolo Il giallo del coniglio - delitto in FM: Fattitaliani lo ha intervistato per la rubrica "Proscenio".
"Il giallo del coniglio" in che cosa si contraddistingue rispetto ad altri suoi testi?
Si tratta di un titolo che ha un incipit autobiografico. Ero in macchina, ascoltavo “Il ruggito del Coniglio” e il tema era “una distrazione improvvisa e pericolosa”. Un ascoltatore è intervenuto per raccontare la sua avventura: una notte di vera passione con una bellissima ragazza. Non ci avrei fatto caso se il tipo non avesse infarcito il suo racconto di dettagli tali da rendere la ragazza facilmente riconoscibile. Mi sono allora chiesto: cosa succederebbe se il suo fidanzato si trovasse all’ascolto del “Ruggito” in questo momento? È da questa domanda che è nata l’idea de “Il giallo del Coniglio”, e che è stata possibile realizzare solo grazie alla gentilissima disponibilità di Marco Presta a Antonello Dose che hanno registrato le battute necessarie per lo spettacolo.
Quale linea di continuità, invece, porta avanti?
La continuità è nella interazione. Scrivo storie diverse ma tutte nel format del giallo interattivo e questo titolo non è diverso dagli altri. Aggiungo che si tratta di una formula che è stata affinata nel corso di molti anni e che mette davvero gli spettatori nei panni del detective incaricato del “caso”. Chi si sarà avvicinato di più alla soluzione del giallo riceverà un simpatico ricordo della serata.
Com'è avvenuto il suo primo approccio al teatro?
Inizialmente non pensavo nemmeno di fare teatro. La mia passione erano i gialli e i “murder party”, dei giochi gialli da fare a casa con un gruppo di amici. Pubblicai anche tre storie di una collana dal titolo “Serata in giallo”. Il fulcro del sistema erano dei brevi copioni che i  partecipanti dovevano leggere per poter interpretare il  personaggio che era stato loro assegnato. Nei copioni veniva tratteggiata la sua storia, i retroscena, il suo ruolo nell’ambito del giallo, quello che avrebbe dovuto dire o non dire, i suoi rapporti con gli altri personaggi, ecc.
Questo “cuore teatrale” venne subito colto da una compagnia amatoriale che mi fece pervenire una registrazione del loro saggio finale: un adattamento di una delle storie che avevo pubblicato. Mi resi subito conto che quello che avevo concepito per degli amici a casa, poteva facilmente diventare uno spettacolo teatrale.
Inizialmente ho quindi adattato in testi teatrali tutte le storie scritte nel format ludico, ma dopo qualche anno ho cominciato a scrivere testi appositamente e unicamente concepiti per il teatro.
Quando scrive un testo nuovo può capitare che i volti dei personaggi prendano man mano la fisionomia di attrici e attori precisi?
Sì, e qualche volta è successo immediatamente. Per esempio, quando ho iniziato a scrivere “Il mistero va in scena” avevo subito in mente, per una delle protagoniste, il volto e le attitudini interpretative di una delle mie attrici. Ma altre volte il processo è meno immediato perché ti concentri su una trama e i personaggi sono solo ombre accennate.
Per un autore teatrale qual è il più grande timore quando la regia è firmata da un'altra persona? 
Francamente il sentimento preminente in questi casi non è il timore ma la curiosità. È stimolante vedere come altri registi abbiano inteso un personaggio o una situazione. Forse sono stato fortunato ma non mi è mai capitato di pensare di essere stato tradito dalla interpretazione di un attore o dalla mano di un regista. Sono molto tollerante e penso che i registi debbano essere assolutamente liberi nella loro interpretazione di un testo.
Quanto è d'accordo con la seguente citazione e perché: "Il cinema vi renderà famosi; la televisione vi renderà ricchi; ma il teatro vi farà bene" di Terence Mann.
Parzialmente d’accordo perché è sicuramente vero che il teatro fa bene e che, delle tre arti, è quella più “povera”. Ma il sentimento che muove il teatro è la passione. E se la passione è genuina alla notorietà si può arrivare anche con il teatro. 
Il suo aforisma preferito sul teatro... o uno suo personale...
Sono affascinato dagli aforismi tratti dai lavori teatrali di Shakespeare. Molti sono sul teatro ma tutti sono di sorprendente attualità. Una su tutte, quella tratta da l’Amleto che dice: “Tratta gli uomini secondo i loro meriti e chi sfuggirà alla frusta? Trattali invece secondo la tua generosità e più sarai generoso e più Dio te ne renderà merito”.
Assiste sempre alla prima assoluta di un suo lavoro?
Sempre perché il più delle volte oltre ad essere autore sono anche regista.
L'ultimo spettacolo visto a teatro?
L’ultimo spettacolo teatrale che ho visto è stato “La parola ai giurati” con la regia di Raffaele Castria. Attori bravissimi, scenografia e regia superlative. Davvero una rivisitazione mirabile dell’opera di Reginald Rose e molto, molto fedele al film di Sidney Lumet con Henry Fonda.
Degli attori del passato chi vorrebbe come protagonisti ideali di un suo spettacolo?
Uno su tutti Gino Cervi. Il miglior Maigret di tutti i tempi e un attore talmente spontaneo da far sembrare legnosi tutti quelli che, pur bravissimi, gli erano accanto.
Il miglior testo teatrale in assoluto qual è per lei?
Vado sul classico: tutte le opere di Shakespeare e su tutti l’Amleto.
La migliore critica che vorrebbe ricevere?
Mi basta che la gente esca dalla sala divertita e contenta.
La peggiore critica che non vorrebbe mai ricevere?
“Che spettacolo noioso!”. Giovanni Zambito.
Qui le puntate di Proscenio.

LO SPETTACOLO
Dal 7 al 17 febbraio arriva al teatro Cometa Off un giallo interattivo scritto e diretto da Antonello Lotronto dal titolo Il giallo del coniglio - delitto in FM, che vede protagonisti Roberto Belli, Marco Bullitta, Carmela Ricci, Michela Totino, Angelo Curci, Cristiano Cecchetti.
Lo spettacolo si apre con un incipit inedito tratto dalla trasmissione radiofonica “Il Ruggito del Coniglio”, gentilmente registrato da Marco Presta e Antonello Dose.
Pippo sta ascoltando proprio questa trasmissione radiofonica e il tema del giorno è ‘una avventura inaspettata e pericolosa’.
Un ascoltatore interviene per raccontare la storia di una notte con una ragazza molto intraprendente. Pippo ascolta divertito ma, man mano che il racconto procede, si accorge con stupore di troppe coincidenze.
Alla fine arriva alla sola conclusione possibile: la ragazza con cui l’ascoltatore ha avuto l’ avventura è Samantha, la sua ragazza e futura moglie.
Il teatro giallo interattivo è una genere teatrale che tenta di abbattere la "quarta parete", la barriera che separa platea e palcoscenico, pubblico ed attori. In alcuni casi tuttavia, si parla di "interazione" a sproposito in quanto di "interattivo" c'è poco o niente. Ne "Il detective sei tu!", invece, l'interazione è reale e particolarmente "spinta": senza filtri di alcun genere, il pubblico diventa parte integrante dello spettacolo, veste i panni del detective incaricato del "caso" e può indicare, alla fine della rappresentazione chi, come e perché ha commesso il delitto. Tutti hanno la possibilità di esaminare gli indizi e di porgere le domanda che preferiscono agli attori.
Lo spettatore che meglio degli altri riuscirà a risolvere il “giallo”, scoprendone retroscena, assassino e movente riceverà un simpatico ricordo della serata.

L'AUTORE

Antonello Lotronto, da sempre appassionato di gialli e di giochi, è il fondatore, verso la fine degli anni Novanta, della Compagnia “Murderparty”, una delle prime a proporre, in Italia, gialli teatrali interattivi.
Autore e regista di quasi tutti i testi proposti dalla Compagnia, ha, nel corso degli anni, ideato un originale format interattivo dal titolo “Il detective sei tu!” che offre davvero agli spettatori la possibilità di vestire i panni dell’investigatore incaricato delle indagini. Senza filtri di alcun genere, il pubblico è chiamato a condurre le indagini, esaminare gli indizi, interrogare direttamente i sospetti e indicare quindi, al termine della rappresentazione, chi, come e perché ha commesso il delitto. Lo spettatore che si avvicinerà di più alla soluzione del “caso”, riceverà un simpatico ricordo della serata. Tutti i titoli della serie sono accomunati da un taglio divertente e brillante, pur presentando delle rigorose trame “gialle” sulla scia dei classici di Agatha Christie e Conan Doyle.
Per il teatro ha scritto e diretto i seguenti titoli:
  • Sangue sul tartan (*)
  • Il mistero del nuraghe
  • Delitto in crociera
  • Il piede del diavolo (*)
  • Un assassino alla porta
  • Il mistero va in scena
  • Delitto a passo di tango
  • Giallo sexy
  • Chi ha ucciso Woody?
  • Delitto in salsa rosa
  • Il giallo del Coniglio
  • Caccia Grossa per un selfie
(*) Adattamenti teatrali di racconti di Sir Arthur Conan Doyle
A Roma, i teatri che hanno ospitato i suoi spettacoli sono: il “Teatro Testaccio”, “Il Petrolini”, “L’Agorà”, il “Teatro Aurelio” dove ogni anno si svolge una rassegna dei suoi gialli, il “Teatro Golden”.

Fattitaliani

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