di Laura
Gorini - “Aprire
gli occhi” può essere inteso in
senso lato, cioè rendersi conto di molte cose. A volte non ci
accorgiamo, infatti, di ciò che abbiamo sotto il naso”.
Ha
classe e talento la giovane scrittrice messinese Ornella De Luca. I
suoi romanzi finora pubblicati sono: La
consistenza del bianco
(Onirica Edizioni, 2015), Il
sacrificio degli occhi
(Onirica Edizioni, 2016), I
colori del vetro
(Rizzoli, 2017), Adesso
apri gli occhi
(Self publishing, 2017) e L'ultima
lanterna della notte
(Self publishing, 2018). Ha vinto anche diversi concorsi tra cui nel
2015 "Parolexdirlo", organizzato da Scrivo.me e Donna
Moderna, con il racconto “Caro
giorno che vorrei”,
pubblicato in un'antologia scaricabile gratuitamente online. Lavora
come editor e ghostwriter freelance sin dalla laurea, gestisce il suo
blog e altre collaborazioni e dal 2018 è co-founder di "Ariadna
Servizi Editoriali".
Ornella,
com'è avvenuto il tuo avvicinamento al mondo della scrittura?
Ho iniziato
a scrivere a circa tredici anni, con piccoli racconti pubblicati sul
giornalino della scuola. Poi sono passata ai primi concorsi, come il
Premio Nanà, e infine alla pubblicazione.
Come mai
la scelta dell'ambientazione del tuo ultimo romanzo negli USA?
Mi trovo
meglio nelle ambientazioni lontane da me, come se non riuscissi a
raccontare storie che mi prendono troppo da vicino. Preferisco essere
uno spettatore esterno.
La
nascita del tuo primo romanzo si può dire che sia nata in una
circostanza simile a quella che si è trovata a vivere Diana, la
protagonista di “Adesso
apri gli occhi”?
Più o
meno. Le ho “dato” l’amore per la scrittura e fatto vivere
un’avventura che sarebbe piaciuta a me. Per il resto è tutta
fantasia!
Ecco, in
riferimento al titolo, cosa sta a rappresentare secondo te questo
titolo?
“Aprire
gli occhi” può essere inteso in senso
lato, cioè rendersi conto di molte cose. A volte non ci accorgiamo,
infatti, di ciò che abbiamo sotto il naso.
A quale
autore ti sei sempre sentita ispirata in particolare?
Carlos Ruiz
Zafon e, ultimamente, Joel Dicker.
Il tuo
preferito in assoluto?
Credo
Carlos Ruiz Zafon.
Quale è
un genere che invece senti che non affronteresti mai?
L’horror e
l’erotico, non li sento nelle mie corde.
Un genere
di storia che invece, descritta proprio a grandi linee, ti piacerebbe
molto molto poter raccontare?
Un giallo
vecchio stile, alla Agatha Christie.
Hai al
momento qualche altro libro in cantiere?
Certo,
l’ultimo della serie “The orphanage” e l’inizio di una nuova
serie.