Il produttore Roberto Cipullo a Fattitaliani: “Compromessi sposi vuol regalare evasione ed emozioni al pubblico”. L'intervista

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Talento, affidabilità e intraprendenza sono alla base dell’irresistibile ascesa del produttore cinematografico Roberto Cipullo. Con la Camaleo srl ha dato vita al film del momento, “Compromessi sposi”, che continua a raccogliere grandi soddisfazioni al box-office. Fattitaliani lo ha intervistato in esclusiva.
Come nasce il progetto “Compromessi sposi”?
Nasce da un’idea che ebbi un po’ di tempo fa, ovvero di poter portare sul grande schermo una trasposizione di quello che l’Italia è oggi, attraverso il racconto di due famiglie che, a causa del matrimonio dei loro figli, sono costretti ad andare d’accordo. Un po’ come avviene oggi, a livello politico, tra quelli della Lega e i grillini.
Non dev’essere stato semplice coinvolgere un cast di prim’ordine come questo...
Sì, devo ammettere che è stato complicato mettere insieme un così nutrito cast. Fortunatamente, però, i due attori principali: Vincenzo Salemme e Diego Abatantuono hanno subito accettato con entusiasmo, apprezzando l’idea alla base del progetto. Per tutti gli altri ruoli, invece, visto che cercavamo dei volti nuovi e interessanti, abbiamo fatto tantissime selezioni, specialmente per gli attori che avrebbero dovuto interpretare i due sposini.
Il messaggio che ti piacerebbe mandare attraverso questo film?
Mi piacerebbe, semplicemente, regalare al pubblico un po’ di sano divertimento. Perché il cinema deve rappresentare anche un momento di evasione. Se poi riusciamo a regalare delle emozioni e delle riflessioni, è sicuramente un valore aggiunto.
Questo progetto cosa ha aggiunto alla tua carriera?
Ha aggiunto un tassello fondamentale alla mia carriera, considerato il fatto che “Compromessi sposi” mi ha permesso di collaborare con due grandi professionisti come Vincenzo Salemme e Diego Abatantuono, con una distribuzione importante che ci ha permesso di uscire nel periodo migliore dell’anno e di poter contare su un budget di tutto rispetto. Per un produttore, tutti questi elementi, sono fondamentali per poter far bene il proprio lavoro.
Un attore con cui ti piacerebbe collaborare?
Alessandro Borghi. Ce lo siamo promessi dieci anni fa, quando lui ancora non era così conosciuto. Speriamo di riuscirci, prima o poi...
Quanto è difficile, oggi in Italia, lavorare come produttore cinematografico?
E’ molto difficile, perché se con il tuo film non fai subito dei grandi incassi, poi non ti mettono più a disposizione tante sale. La concorrenza, poi, è spietata. Ma credo che questo faccia parte di tutti i settori professionali di un certo livello. L’importante, secondo me, è riuscire a lavorare seriamente.
Il prossimo traguardo?
Mi piacerebbe vedere un mio film al primo posto del box-office, non soltanto per una questione economica ma soprattutto per una soddisfazione personale. Sì, perché, a quel punto avrei finalmente la percezione che tutti i miei sacrifici e il mio impegno siano stati compresi e premiati dal pubblico.

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