Kerkent, premio speciale Kaos a Barbara Capucci: l'attrice e il suo rapporto privilegiato con la Sicilia. L'intervista di Fattitaliani


(Kaos) Quest'anno Kaos, il Festival itinerante dell’editoria, della legalità e dell’identità siciliana, che fino al 20 gennaio 2019 è a Canicattì, assegna un nuovo riconoscimento alle eccellenze agrigentine, Kerkent, premio speciale Kaos. A esserne insigniti, il giornalista/scrittore Francesco Pira, presidente giuria sezione narrativa e Barbara Capucci, attrice di Canicattì che Fattitaliani ha intervistato.

Quanto fa piacere ricevere un riconoscimento nella propria città?
Per chi come me è stata tanti anni lontano dalla città d’origine, avere un riconoscimento proprio nel posto dove sono nata ha certamente un valore aggiunto. In passato mi è capitato di ricevere dei premi, ma l’emozione che vivrò a Kaos Festival sarà certamente unica. Sento anche la responsabilità di un impegno ulteriore per valorizzare i presupposti culturali che sono emersi in questi giorni di Kaos. Ci sono luoghi, persone e storie che hanno reso e rendono Canicattì interessante e competitiva.
Barbara Capucci riceve il Premio da Gaetano Aronica. A destra Peppe Zambito, direttore artistico di Kaos
Ci parla delle difficoltà incontrate nel suo percorso e le sue soddisfazioni più grandi? 
Ho vissuto l’esperienza del trasferimento nella capitale per la mia formazione professionale e ho affrontato tutte le difficoltà di chi arriva in una grande città partendo dal Sud del Sud. Poi con il tempo ho imparato a vivere gli spazi e i ritmi della città. Roma è un posto che offre tantissime opportunità perché tutto passa da lì. In quegli anni ho fatto le mie prime esperienze importanti come attrice, doppiatrice e cantante lavorando con artisti registi e produttori come Paola Gassman, Ugo Pagliai, Fioretta Mari, Arnaldo Ninchi, Giuseppe Tornatore, Beppe Cino, Cesare Barbetti, David Zard, per citarne alcuni. Dopo questo periodo di crescita e formazione, tornare in Sicilia è stata una nuova sfida che continuo a vivere mettendo a disposizione del nostro territorio l’esperienza acquisita negli anni. Tra le ultime esperienze che mi hanno dato grandi soddisfazioni: “Vestire gli Ignudi”, prodotto dal Teatro Pirandello di Agrigento per la regia di Gaetano Aronica, l’“Empedokles” per la regia di Enzo Gambino inserito nel circuito di Taorminarte, e “Luna Pazza” anch’esso prodotto dal teatro Pirandello.
Un'esperienza che l'ha particolarmente segnata dal punto di vista professionale?
Ogni lavoro che ho fatto, gli artisti che ho conosciuto, tutto è stato per me un’esperienza che mi lasciato qualcosa, un insegnamento, un accrescimento professionale.
Kaos è il festival dell'editoria: che rapporto ha coi libri e la lettura? Che predilige? 
Mi piace moltissimo leggere, prediligo i libri d’arte, ma leggo anche molta letteratura straniera e non disdegno le incursioni tra gli autori siciliani di ieri e quelli contemporanei.
È anche il festival dell'identità siciliana: che cosa in lei e nel suo approccio al lavoro vede come appartenente e tipico della sua terra? 
Lo scorso anno ho avuto il privilegio di essere testimonial di uno spot per la stagione del teatro Pirandello di Agrigento, in quelle poche battute c’era l’essenza del mio essere siciliana e del mio amore per la Sicilia. In quei pochi secondi ripercorrevo il mio rapporto privilegiato con una terra capace ogni giorno di trasmettermi pulsioni con i suoi colori, i suoi profumi, con le sue bellezze che portiamo dentro di noi.
Prossimi progetti? 
A febbraio sarò impegnata nello spettacolo “Empedokles” dedicato alle scuole al Teatro Pirandello, nei prossimi mesi avrò un ruolo nel film “Re Minore” di Giuseppe Ferlito, le riprese inizieranno in estate. Giovanni Zambito.

Fattitaliani

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