di
Laura Gorini - Scrivere
è un modo di alleggerire e rendere più tollerante la durezza della
vita.
Si intitola "Fiori rosso sangue", il racconto
inedito di Roberta Cirello, pubblicato nell'antologia "La vita
vista da qui" (Morellini Editore) che contiene altri
accattivanti racconti ad opera di altri suoi colleghi che hanno
partecipato a un corso di scrittura creativa che ha visto come
maestra la celebre scrittrice genovese Sara Rattaro che ha anch'essa
donato un suo splendido racconto al progetto.
"Fiori
rosso sangue" narra dei fatti orrendi del teatro Bataclan di
Parigi. In esso l'autrice si è chiesta che cosa si può provare in
un momento di estremo terrore e di estrema vicinanza alla morte.
Roberta,
presentati ai nostri lettori...
Sono una persona molto curiosa e interessata alla vita
in tutte le sue forme. Un mio grande pregio è la solarità e
l'allegria che ispiro anche se a volte viene scambiata per
superficialità. Sono una persona testarda e leale. Ma anche con la
testa tra le nuvole e spesso penso di vivere su un altro pianeta.
Una
persona "con la testa tra le nuvole" ha mai sognato di fare
la scrittrice di mestiere?
Prima di adesso era solo una speranza, un qualcosa che
si fa per raccontare a se stessi una storia, come la favola della
sera per rendere migliore la giornata. Un sogno nel cassetto più
nascosto, quello che vorresti aprire ma lo temi molto di più degli
altri. Ora sinceramente non lo so, la scrittura come la lettura è
una mia grande passione, ma ne ho anche tanta paura, perché in
qualche modo mette a nudo la propria anima. Per rispondere alla
domanda ora ci sto pensando seriamente.
Hai
ammesso di avere paura... Ma come si può vincerla? Credi che sia da
etichettare come una forma di mancanza di coraggio?
Io
penso che la si può vincere cercando di mettersi in gioco e
semplicemente rischiando anche di fallire. Inoltre non credo che la
paura denota una mancanza di coraggio, anzi a volte è proprio la
paura a darci la spinta di fare alcune cose.
Si
capisce da come rispondi che sei una donna molto profonda e a tratti
curiosa. Ne deduco che ti piaccia molto leggere. Il tuo scrittore
preferito?
Non ho uno scrittore preferito. Ho sempre letto
tantissimo e cose di ogni genere per sfamare la mia curiosità. In
ogni fase della mia vita ce n'è stato uno. Ho amato tantissimo la
letteratura greca come i grandi tragici Sofocle ed Euripide e la
letteratura latina. E poi penso colui che forse posso definire il mio
scrittore preferito colui che ha saputo declinare le emozioni, le
passioni, vizi e pregi della natura umana: Shakespeare.
Hai
frequentato il liceo classico: credi che sia stato una buona base per
imparare a scrivere bene?
Ritengo che avere una buona base sia importante ma non
necessaria, si può scrivere bene anche senza studi classici, perchè
è la passione che guida la mano.
A
proposito di passione, com'è nata la tua per la scrittura?
E' nata penso in terza elementare quando la maestra
d'italiano ci dava qualche riga di incipit da proseguire raccontando
una storia. E mi è rimasta dentro quella bellezza di creare e
raccontare.
Ma
che cosa significa saper raccontare?
Sapere raccontare è lasciare un'emozione, una
sensazione, un pensiero, un qualcosa in chi legge.
Tu
che cosa provi quando scrivi e racconti?
Provo l'emozione che sto cercando di trasmettere con le
parole. E come entrare in un mondo magico dove le immagini e le
sensazioni si trasformano in parole e frasi. Io ho sempre creduto
nella forza delle parole, non per questo la parola ferisce più della
spada.
Ma
perché hai deciso di partecipare a un corso di scrittura creativa?
Ho partecipato perchè volevo imparare a scrivere.
Acquisire per così dire la tecnica. Perchè non esiste ispirazione e
fantasia senza avere la tecnica di incanalarle.
A
proposito di creatività, che cos'è per te?
La creatività penso sia innata in ogni essere umano la
diversità sta nel come la si manifesta. Per me essere creativi
significa avere quel “quizzo” che balena nella testa e si
trasforma in immagini, in soluzioni a problemi, in piatti culinari,
in sciarpe e maglioni originali ecc.
E
come si può applicare nella nostra quotidianità?
La creatività si applica in tantissimi modi nella vita
quotidiana anche semplicemente nel trovare modi per rompere la
monotonia di un lavoro.
E
ora che cosa dobbiamo e possiamo aspettarci da te, Roberta?
E'
una domanda che mi sto facendo ultimamente cosa aspettarmi da me
stessa. Quello che è certo che continuerò a scrivere perchè oramai
è un'esigenza. E' un modo di alleggerire e rendere più tollerante
la durezza della vita. E magari chi lo sa riuscire a pubblicare
ancora.