Debutto nazionale dal 26 al 28 ottobre allo Spazio Diamante per il nuovo spettacolo firmato da Lucia Calamaro URANIA D’AGOSTO, regia di Davide Iodice, con Maria Grazia Sughi e Michela Atzeni. Una proposta Sardegna Teatro.
Una donna matura scocciata, seccata, asociale, accanita lettrice notturna di Urania e fanatica della vita e delle opere degli astronauti, durante un isolatissimo agosto in città, soffre di un’estrema crisi di alienazione e comincia a confondere le cose. Poco a poco il suo spazio interiore, fratturato dall’insonnia, trasformerà lo spazio esteriore in spazio siderale. Da questa stagione di lotta interiore uscirà profondamente trasformata. Urania d’Agosto ha le qualità morali di un romanzo di formazione accidentale sviluppato su una figura amara, indecisa su tutto, delusa a prescindere, dove lo scandaglio dell’inazione e della crisi esistenziale, anche se sostenuti dal fermento della fantasia, vengono sempre traditi dalla caduta nel reale, che è più forte, più vasto, più tutto: “è l’impossibile, quello vero”.
Lavorare sulla scrittura di Lucia (Calamaro) - afferma il regista Davide Iodice - fornisce un’esperienza intima, caotica e indocile come sono gli ingarbugli dei pensieri, il flusso irrisolto della psiche. Senza un filo narrativo, affiorano tratti densi di umanità e la riscrittura scenica verso la quale abbiamo proceduto si articola sulle modulazioni sentimentali di figure che abitano un universo di solitudine. Questo testo è un canto psichico, rappresenta lo sprofondamento esistenziale di Urania, una signora anziana, stra-lunata che galleggia nel suo cosmo personale, nell’interiorità negletta di una vecchiaia irretita dal tedio dell’esistenza. La scena è spazio medicale, dal colore azzurro di Urano, dove si dispiega la dinamica tra Maria Grazia Sughi – attrice cui il testo è dedicato, fervente fulcro di questo immaginario –e Michela Atzeni, coro corporeo e contraltare di un costante flusso di coscienza. Già presenze preziose di Sonnai, ho lavorato con loro per operare una sintesi del testo non prosastica ma poetica, in cui risuonasse espanso l’eco del vuoto siderale di un unico stato di coscienza. La metafora cosmologica funge come basso continuo; la casa è una stazione orbitante in cui i significati
fluttuano. La solitudine dell’astronauta si rispecchia nella condizione ovattata e sbiadita dell’anzianità, in cui i contorni dei ricordi si illanguidiscono e la domanda di senso rimbomba scottante e insieme distorta”.
Davide Iodice, regista e drammaturgo
Nel 1991 si laurea in regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico” di Roma con il Maestro Andrea Camilleri. Nel corso del triennio studia tra gli altri con: Orazio Costa, Enzo Siciliano, Giuseppe Rocca, Paolo Terni, Mario Ferrero, Elena Povoledo, Marise Flach, Angelo Corti, Adriana Martino, Luigi M. Musati, Nikolaj Karpov e Ghennadi Bogdanov.
PROGETTI ANTROPOLOGICI Accanto al lavoro specifico di creazione e produzione, conduce da anni in varie parti d’Italia una intensa ricerca antropologica alla ricerca di una coniugazione viva tra il fare artistico e il senso ‘sociale’, ‘pubblico’ del suo intendimento e della sua prassi, attraverso il coinvolgimento diretto di quei territori e di quelle comunità viventi, nascoste e ancora ‘culturalmente’ resistenti nella propria identità.
PREMI 2017 Mal’essere è finalista al Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2016 Euridice e Orfeo è finalista al Premio Le Maschere del Teatro Italiano 2009 Premio Girulà Teatro a Napoli per ‘A Sciaveca 2006 Nomination Premio Golden Graal per la regia di Psicosi 4.48/Cantico da Sarah Kane 2000 Premio Girulà Teatro a Napoli per La Tempesta dormiti gallina dormiti 2000 Premio Lo Straniero a Salvatore Caruso per la sua interpretazione in Io non mi ricordo niente, drammaturgia e regia Davide Iodice e Mauro Maggioni 1999 Premio Speciale Ubu per La Tempesta, dormiti gallina dormiti1998 Premio Lo Straniero 1997 Segnalazione premio Ubu per Senza naso né padroni, una specie di Pinocchio 1993 Menzione speciale Premio Nazionale Eti Scenario con Dove gli angeli esitano 1992 Vincitore selezione nazionale Pèpiniére Internationale 1991 Vincitore della borsa di studio per giovani registi “Roberto Mazzucco, SIAD (Società Italiana Autori Drammatici)”.
Lucia Calamaro, regista e drammaturga
Dall’Uruguay alla Francia fino all’Italia, è una corsa tra due continenti la carriera di Lucia Calamaro, drammaturga, regista e attrice. Nata a Roma, a tredici anni si trasferisce a Montevideo, seguendo il padre diplomatico. Laureata in Arte e Estetica alla Sorbona di Parigi, oltre all’insegnamento presso l’Universidad Catolica de Montevideo, ha preso parte come attrice e regista in molti spettacoli nella stessa città, e poi a Parigi e soprattutto a Roma, dove dagli inizi collabora ed è sostenuta dalla struttura indipendente Rialto Sant’ Ambrogio. Fonda l’associazione Malebolge nel 2003 e attraverso di essa dà corpo alla propria scrittura scenica, allestendo i seguenti spettacoli: nel 2003 “Medea, tracce, di Euripide” (adattamento e regia di Lucia Calamaro) e “Woyzeck” (adattamento e regia di Lucia Calamaro); “Guerra” (scritto e diretto da Lucia Calamaro), nel 2004; “Cattivi maestri” (scritto e diretto da Lucia Calamaro), 2005; “Tumore, uno spettacolo desolato” (scritto e diretto da Lucia Calamaro) nel 2006; “Magick, autobiografia della vergogna” (scritto e diretto da Lucia Calamaro ) nell’ambito del progetto “giovani talenti del Teatro di Roma”, Teatro India, 2008. Nel 2011 realizza lo spettacolo “L’origine del mondo, ritratto di un interno” con cui ha vinto 3 premi UBU tra cui miglior nuovo testo italiano o ricerca drammaturgica. Nel 2012 vince il Premio Enriquez per regia e drammaturgia. Nello stesso anno esce il libro “Il ritorno della Madre”, a cura di Renato Palazzi con Editoria e Spettacolo che raccoglie tre testi: “Tumore, uno spettacolo desolato”, “Magick, autobiografia della vergogna” e “L’Origine del mondo, ritratto di un interno”. Nel 2014 ha debuttato a Roma, al Teatro India, lo spettacolo "Diario del tempo, l'epopea quotidiana", rimasto incompiuto, prodotto dallo Stabile dell’Umbria e dal Teatro di Roma in collaborazione col Teatro Franco Parenti. La vita ferma: sguardi sul dolore del ricordo, attualmente in tournée, è la sua ultima creazione. Ha debuttato a settembre 2016 al Festival di Terni, una produzione Sardegna teatro, Teatro Stabile dell’Umbria, Angelo Mai Occupato in collaborazione con Théâtre National de l’Odeon, Parigi e Teatro di Roma. Lucia Calamaro insegna drammaturgia alla scuola Civica Paolo Grassi di Milano dal 2014.
Spazio Diamante
Via Prenestina 230, info@spaziodiamante.it , tel. 0627858101
orario spettacoli: serali ore 21, pomeridiana ore 17
biglietti euro 18 intero, 10 ridotto
Ufficio stampa brizzi comunicazione-Monica Brizzi 3345210057