di Laura Gorini - Ha
pubblicato moltissime foto e videoclip, collabora con aziende dove
crea strategie efficaci per aumentare il loro business tanto da
diventare creative director di Italy Media 1.
Realizzatore
e creative director delle riviste Best
Magazine
e Best Star
Magazine che
totalizzano alla data odierna oltre 90 pubblicazioni.
Spesso
lo si trova dietro le quinte di molti eventi: fashion, arte e musica
dove collabora e coordina lo staf, i social media e realizza siti
web…
Una
persona molto impegnata, ma siamo riusciti comunque ad incontrarlo
per voi...
Denis,
a che età e in che modo ti sei avvicinato al mondo dell’audiovisivo?
Circa
sei anni fa.
Credi
anche tu, come mi è stato detto in più occasioni, che un bravo
regista debba in primis essere un buon fotografo?
Assolutamente
sì.
Il
video si sa, può essere considerato una sorta di “evoluzione”
della fotografia, tuttavia c’è gente che è appassionata solo di
una o dell’altra e non per forza di entrambe, secondo te le due
passioni sono come dire per forza di cose “propedeutiche” o
possono benissimo essere scisse l’una dall’altra?
Per
essere un buon videomaker sono essenziali entrambe, e se poi come me
ti occupi di pubblicità sono necessari studi di Strategy
Communication.
Qual
è un buon modo secondo te per poter diventare un buon videomaker?
Osservare,
amare la natura ed ogni piccolo dettaglio.
Può
anche capitare che qualcuno che parte con la passione per le riprese
e le fotografie poi invece scopra di sentirsi maggiormente attratto
dal montaggio?
A
volte succede.
E
quali caratteristiche pensi che debba avere invece un buon
“montatore”?
Dovrebbe
conoscere ogni aspetto dello storyboard, esaltare al massimo le
riprese del video operatore, fare suo il progetto ed avere basi in
campo musicale.
In
riferimento sempre a ciò, esistono molti corsi specializzati per
imparare a fare montaggi diciamo “elaborati”, ad esempio di sigle
animate dove si vanno a mescolare riprese o fotografie di persone e
situazioni reali con elementi invece puramente “grafici”?
Certo!
E ti dirò di più: e proprio lo scorso anno sommerso dal lavoro e in ritardo con alcune scadenze, decisi di affidarmi ad uno degli
studi più preparati ed esperti nel montaggio video. Mi consegnarono
un lavoro estremamente tecnico e curato. Soddisfatto inviai subito il
video al cliente. Dopo poche ore venni contattato dallo stesso e
ricordo bene la sua telefonata. Mi chiese subito: “Cosa sarebbe sta
roba? Una bozza?”. Mi venne il dubbio di aver inviato un allegato
sbagliato. Per prendere tempo finsi di far cadere la linea; dopo aver
verificato che il video era quello esatto richiamai il cliente. Al
telefono mi disse che il video non lo avevo montato io e che non
attraeva e non emozionava. E poi disse: “Ti abbiamo scelto tra
molti perché i tuoi sono dei video strutturati, belli, ma
soprattutto emozionali. Mandaci il video montato da te altrimenti non
saldiamo la fattura.” Ovviamente passai la notte a rifare il lavoro
e l’indomani il cliente fu soddisfatto. Proprio in questi giorni ho
preso in carico un nuovo progetto che a breve consegnerò.
Al
giorno d’oggi, secondo te, sono ancora molte le possibilità di
costruirsi una carriera primaria come videomaker, o non siamo in una
situazione dove può garantire sicurezza e perciò rimanere una
seconda opzione oppure un hobby?
Purtroppo
devo scegliere la seconda opzione. Non è semplice ed i lavori sono
spesso saltuari e richiedono grossi investimenti.
È
necessario seguire un proprio percorso autonomo o pensi che sia
sempre e comunque di buon auspicio cercare di confrontarsi, e perché
no, collaborare anche con altri videomaker?
Confrontarsi
sempre ed ogni tanto collaborare con colleghi.
Ci
sono tuoi progetti nuovi che vedremo nel breve termine?
Certo.
Stiamo lavorando ad un grosso progetto, ma per scaramanzia preferisco
non dire ancora nulla.
Qualche
consiglio mirato che ti senti di dare a tutti giovani che oggigiorno
si avvicinano al mondo dell’audiovisivo nella speranza di
costruirsi una carriera?
Umiltà,
impegno, creatività, costanza, pazienza sono elementi fondamentali
per poter ottenere dei buoni risultati. Ho visto giovani molto
talentuosi mollare tutto alle prime difficoltà o delusioni. Che
peccato!