Vaccini, caschi e attentati

La ministra Grillo ha avuto un'idea: sui vaccini, "obbligo flessibile".

In pratica, nelle regioni dove la percentuale di vaccinati è oggi sufficientemente alta, vaccinarsi non sarà obbligatorio; in quelle dove è troppo bassa, lo sarà. Se una regione dove non c'è l'obbligo perché la percentuale è alta scende al di sotto dei limiti di sicurezza, la vaccinazione tornerebbe obbligatoria. Buona idea, si può estendere. Per esempio, cinture di sicurezza e caschi potrebbero diventare facoltativi nelle regioni in cui ci sono pochi incidenti, come pure le attrezzature di sicurezza sul lavoro; lo stesso per i controlli antiterrorismo negli aeroporti dove ancora non hanno fatto attentati, e così via. Se nelle regioni in cui caschi, cinture e attrezzature di sicurezza sono stati resi facoltativi si ricominciasse, per caso, a morire, rimetteremmo l'obbligo; stessa cosa per gli aeroporti in cui si verificasse un attentato. Un momento, però. La notizia di un attentato è spiacevole ma immediata; invece per il resto ci dovremmo affidare a statistiche che rischiano di arrivare con uno-due anni di ritardo. Come la mettiamo con i bambini, soprattutto con quelli immunodeficienti, che nel frattempo si verrebbero a trovare esposti al contagio in regioni che sono scese sotto il livello di guardia senza che se ne sia accorto nessuno? E con quelli che vengono trasferiti al seguito dei genitori in regioni in cui la percentuale di vaccinati è bassa? È stato proposto di metterli in classi di vaccinati doc. E la ricreazione la farebbero in classe? E in classe ci arriverebbero attraverso un corridoio di plastica sterile, come gli astronauti al rientro dalla luna? E rimarrebbero sequestrati in casa per tutto il resto della giornata? Mmm...a pensarci meglio,  c'è qualcosa che non mi convince.
Carlo Barbieri

Carlo Barbieri è uno scrittore nato a Palermo. Ha vissuto a Palermo, Catania, Teheran, il Cairo e adesso fa la spola fra Roma e la Sicilia. Un “Siciliano d’alto mare” secondo la definizione di Nisticò che piace a Camilleri, ma “con una lunga gomena che lo ha sempre tenuto legato alla sua terra”, come precisa lo stesso Barbieri. Scrive su Fattitaliani, Ultima Voce e Malgrado Tutto, testata a cui hanno collaborato Sciascia, Bufalino e Camilleri. Ha pubblicato fra l’altro le raccolte di racconti “Pilipintò-Racconti da bagno per Siciliani e non” e "Uno sì e Uno no" (D. Flaccovio Editore); i gialli “La pietra al collo” (ripubblicato da IlSole24Ore) e “Il morto con la zebiba” (candidato al premio Scerbanenco 2015), ambedue con Todaro Editore ; "Il marchio sulle labbra" (premiato al Giallo Garda), "Assassinio alla Targa Florio" e "La difesa del bufalo, tutti e tre con D. Flaccovio Editore. Suoi scritti sono stati premiati al Premio Internazionale Città di Cattolica, al Premio di letteratura umoristica Umberto Domina, al Premio Città di Sassari e al Premio Città di Torino. I suoi libri sono reperibili anche online, in cartaceo ed ebook, su LaFeltrinelli.it e altri store.

Fattitaliani

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