di Andrea Giostra - È noto a tutti che Palermo quest’anno è
la Capitale della cultura italiana 2018,
ed al contempo ospita la prestigiosissima biennale itinerante di arte
contemporanea Manifesta 12, inaugurata
il 15 giugno e aperta al pubblico fino al 4 novembre 2018, evento promosso
dalla “Fondazione Manifesta” fondata da Hedwig
Fijen che ne è l’attuale direttore artistico. Manifesta, nel panorama
internazionale di arte contemporanea, oggi rappresenta uno dei tre eventi
artistici più importanti in Europa.
Piazza Bologni, si trova a
pochi passi dal centro della città antica, i Quattro Canti, un piazzetta di pianta ottagonale che incrocia i due
assi principali della Palermo dentro le mura, l’attuale corso Vittorio Emanuele, meglio conosciuto dai palermitano come il Cassaro,
e via Maqueda. Piazza Bologni si
trova nell’antico quartiere dell’Albergheria,
e venne realizzata per volere del Viceré
Carlo d’Aragone Tagliavia nel 1566,
ha una forma perfettamente rettangolare ed è circondata da prestigiosissime
dimore nobiliari del Cinquecento e
del Seicento palermitano. Il palazzo
nobiliare più importante di questa piazza è senza ombra di dubbio Palazzo Alliata di Villafranca
appartenuto al potente e ricchissimo barone
di Campofranco Luigi Bologna, dal quale la piazza prese successivamente il
nome. Ai due lati di Palazzo Alliata di Villafranca, ci sono altri due
prestigiosissime dimore nobiliari, alla destra Palazzo Ugo delle Favare appartenuto ai marchesi di Salvo di Pietraganzili, e alla sinistra il bellissimo Palazzo Belmonte Riso, oggi sede
istituzionale ed espositiva del Polo
Museale di Arte Moderna e Contemporanea della Regione Siciliana, diretto da Valeria
Patrizia Li Vigni. La piazza è pavimentata con basolati in pietra viva che
la rendono ancora più bella e interessante, ed al centro espone la statua
bronzea dell’imperatore Carlo V
d’Asburgo (1500-1558), opera bronzea di Scipione Li Volsi del 1631, che celebra il ritorno trionfale da
Tunisi del 1535. Piazza Bologni è ricordata anche per la sosta di Giuseppe Garibaldi quando, dopo lo
sbarco dei mille a Marsala, diretto a Palermo per la sua conquista, sostò per
poche ore proprio a Palazzo Alliata di Villafranca, dove nella facciata
principale è posata una grande lapide marmorea con incisa questa scritta: «In questa illustre casa | il 27 maggio 1860
| per sole due ore | posò le stanche membra | Giuseppe Garibaldi».
In questi giorni piazza Bologni è uno dei luoghi dove poter ammirare importantissime
mostre ed installazioni d’arte contemporanea, proprio perché è stata scelta
quale location sia da Manifesta12 che
dagli organizzatori di Palermo capitale
della cultura italiana 2018. Si possono ammirare alcuni degli eventi previsti
dal programma ufficiale elle due manifestazione. In questi gironi sono da
segnalare la personale “GDD – GENIO
DELLA DIMENSIONE” di Gino de Dominicis e la personale “Inner Sculpture” dello scultore palermitano Giacomo
Rizzo, entrambe visitabili fino al 26
agosto 2018 a Palazzo Belmonte Riso; per Manifesta12 l’installazione “La spirale della vita”, opera ispirata
alle migliaia di vittime della mafia siciliana, dell’artista veneziano Gianfranco Meggiato, inaugurata il 19 luglio, ricorrenza dell’uccisione di
Paolo Borsellino e degli agenti
della sua scorta della Polizia di Stato,
visitabile fino al 9 settembre 2018.
È in questa fantastica e straordinaria
cornice storica e artistica insieme, che il geniale artista “Anonimo palermitano” ha avuto l’idea
di creare un’opera controversa e provocatoria al contempo, attraverso una interessante
installazione costruita con oggetti poveri e di facile reperibilità cittadina,
dal titolo appunto “Munnizza
accatastata”. L’opera è
visitabile sine die, e ha già
scatenato grande interesse, profonde riflessioni sul suo significato artistico
e filosofico, critiche contradittorie, emozioni contrastanti, accesi dibattiti sui
social, e un interesse sorprendente da parte di artisti locali e
internazionali, che ha portato migliaia di turisti che ogni giorno visitano la
bellissima Palermo e gli assi del centro storico della città, a recarsi a
piazza Bologni per ammirare la sorprendente opera “Munnizza accatastata” di
Anonimo palermitano. Tra gli importanti artisti che hanno ammirato dal vivo
l’opera, il 10 agosto scorso, in compagnia di una delegazione di artisti
toscani accompagnata in città da Andrea
Giostra, che impropriamente si è prestato a fare da Cicerone improvvisato
per le vie di Palermo, figura il noto scultore e pittore toscano di fama
internazionale Valerio Toninelli,
che ne ha apprezzato l’originalità e che ha condiviso nelle sue popolari pagine
social la foto che ritrae l’opera riportata come cover di questo articolo.
Il 10 agosto scorso, una foto che riprende l’opera “Munnizza
accatastata” è stata postata su Facebook
e su Instagram. Da quel momento il dibattito
sui social è divenuto sempre più ricco ed intenso, ed ha attratto anche qualche
Troll, tra i quali spicca una
professionista di Terrasini, bellissima cittadina balneare in provincia di
Palermo, che ha commentato, rispondendo ad un utente meravigliato dall’originalità
dell’opera, che “Munnizza accatastata” non esiste, ovvero … «Infatti non deve crederci. Ci sono stata
esattamente oggi (10 agosto 2018) e la foto non è di oggi! Cmq è vero che
Palermo pecca di pulizia.». In sostanza la Troll ha negato l’esistenza
dell’opera, sostenendo che era frutto di una ingegneristica macchinazione da
parte di chi si è inventato la foto. La replica del reporter improvvisato non
si è fatta attendere ed è stata immediata «…
ma che dice signora... il numero è il 10 di piazza Bologni... Open your eyes
before talking... Avrai guardato l'ingresso principale di Palazzo Alliata di
Villafranca. Prima di scrivere bisogna essere sicuri di quello che si dice,
altrimenti meglio tacere per evitare di fare magre figure... Domattina vai a
vedere l’opera, e poi mi dici se dico il vero o sono un bugiardo (come te!) ...
».
A questo, che è stato il primo vero
scontro virtuale sull’opera, ne sono succeduti centinaia. Oggi, a soli due
giorni del post pubblicato sui social, i commenti sulle pagine virtuali sono
diventati centinaia e chiaramente non li possiamo riportare tutti qui. Quello
della Troll è uno dei primi che ha scatenato accesi confronti e scontri
sull’importanza dell’opera, sulla sua originalità, sul significato sociale, sui
risvolti filosofici e accademici che può innescare, e soprattutto ha dato visibilità
e voce ad un artista che ha rischiato con i propri mezzi e con le proprie
fatiche la realizzazione di un’opera che altrimenti sarebbe potuta rimanere anonimia
e invisibile ai più, se non fosse stata realizzata nel cuore di piazza Bologni
e se non ne fosse stata apprezzata la creatività e l’originalità da parte dei
palermitani giulivi, dei tanti artisti che in questi giorni popolano Palermo, e
da parte della critica di settore che ha assunto posizione controverse e
contrastanti.
Alcuni degli interventi pubblici sui
social hanno messo in forte dubbio la veridicità dell’opera, la sua reale
installazione, e persino che fosse un’opera d’arte contemporanea, ritenendo più
semplicisticamente plausibile che fossero invece dei sacchetti di plastica
pieni di roba varia, messi lì a caso da un senza tetto o da un viaggiatore
senza dimora.
Ebbene, a questo proposito i dubbi
espressi da queste persone sono legittimi, ma non ragionevoli. E il motivo è
molto semplice e lapalissiano.
Le domande, per fugare qualsiasi
dubbio in merito, potrebbero essere queste:
Vi sembra possibile che in una cornice
quale quella di piazza Bologni della quale abbiamo brevemente ricordato la
storia e l’importanza artistica e culturale per la città, possano essere lasciata
incustodita una montagna di sacchetti di plastica senza che vi sia una espressa
autorizzazione dell’autorità comunale?
Vi sembra minimamente possibile che in
una cornice quale quella di piazza Bologni, location odierna di importantissime
mostre di arte contemporanea di Manifesta12, del Polo museale di arte moderna e
contemporanea della Regione Siciliana, e di Palermo capitale della cultura
italiana 2018, che “un chiunque” possa buttare lì a casaccio una montagna di sacchetti
di plastica senza che vi sia stata una precedente autorizzazione formale delle
autorità comunali?
Vi sembra follemente possibile che
accanto all’interessante e davvero potente installazione “La spirale della
vita” dell’artista veneziano Gianfranco Meggiato possa starci una montagna di
sacchetti di plastica senza che nessuno delle autorità comunali li rimuova
immediatamente, se invece non fosse, come nella realtà è, un’importante opera
d’arte contemporanea?
È impossibile!
Quindi è un’opera d’arte contemporanea
di indiscusso valore artistico e culturale da ammirare e che certamente sta
accendendo riflessioni e dibattiti da parte di tantissimi palermitani, di
visitatori, di turisti e di amanti dell’arte e della cultura di ogni
latitudine.
NOTE A MARGINE.
A proposito di Manifesta12.
Manifesta12 è l’importantissimo evento
artistico-culturale, che per il 2018 ha scelto il centro storico di Palermo e
le sue periferie più controverse, quale sua sede espositiva diffusa. Manifesta
è un evento promosso dalla “Fondazione Manifesta” di Amsterdam, fondata nei
primi anni Novanta da Hedwig Fijen, sotto la cui direzione Manifesta si è
sviluppata negli anni come uno dei tre eventi artistici su grande scale più
importanti in Europa. Hedwig, attuale Direttore di Manifesta, è anche
responsabile di tutti gli aspetti organizzativi, inclusa la selezione delle
città ospitanti per la biennale, che per il 2018 ha scelto Palermo e per il
prossimo 2020 ha già scelto Marsiglia. La mission dichiarata di Manifesta è
quella di indagare e riflettere sugli sviluppi emergenti nell'arte
contemporanea europea, selezionando e presentato agli appassionati d’arte e al
mondo intero, i nuovi aspetti e le nuove forme espressive dell’arte
contemporanea. L’aspetto itinerante di Manifesta, selezionare per ogni
appuntamento biennale una città diversa, è proprio quello di ricercare e di
esplorare il territorio geografico e psicologico dell’Europa, sia dal punto di
vista dei confini culturali e di costume politico-sociale, che dal punto di
vista della contaminazione espressivo-artistico che conduce alle produzioni
delle opere che poi vengono selezionata e presentate al pubblico all’interno
della biennale. I paesi che negli anni hanno contribuito all’evento con i
propri artisti e professionisti del mondo dell’arte, sono stati oltre 40, un
vero grande successo. Le città ospitanti, compresa Palermo, sono state 11,
escludendo Nicosia, prevista per il 2006 e cancellata per motivi organizzativi.
Queste le città che hanno già ospitato Manifesta: Rotterdam (1996), Lussemburgo
(1998), Lubiana (2000), Francoforte (2002), San Sebastian (2004), Trentino-Alto
Adige (2008), Murcia in dialogo con l'Africa settentrionale (2010), Limburg
(2012), San Pietroburgo (2014), Zurigo (2016).
A proposito dei Troll e degli Internet Hater
Per saperne di più sulla figura
contemporanea del Troll e dell’Internet hater, si consigli la lettura gratuita
del saggio “Internet Haters e Trolls”, che puoi leggere
cliccando qui:
Il saggio
“Internet Haters e Trolls” è consigliato nella bibliografia di Wikipedia della
voce “Troll (Internet)”:
Opera
"Munnizza accatastata"
Autore
"Anonimo palermitano"
Arte contemporanea.
Palazzo Alliata di Villafranca, piazza
Bologni n. 10
da giovedì 10 agosto 2018, sine die.
Manifesta12 Palermo:
Palazzo Belmonte Riso | Polo Museale
regionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Palermo
Corso Vittorio
Emanuele n. 365 – 90134 Palermo
+39 091 587
717
Gino De Dominicis
Giacomo Rizzo
Gianfranco Meggiato
Valerio Toninelli
Internet Haters e Trolls
Per leggere il saggio “Internet Haters
e Trolls”, clicca qui:
Il saggio “Internet Haters e Trolls” è
consigliato nella bibliografia di Wikipedia della voce “Troll (Internet)”:
Andrea Giostra