Gli ulivi di Assisi e di Spoleto riconosciuti come patrimonio agricolo mondiale

È Il primo sito italiano ad entrare nella lista FAO dei Sistemi del Patrimonio Agricolo di rilevanza mondiale (GIAHS)

Roma - Gli ulivi di Assisi e di Spoleto sono stati accolti nella lista FAO dei Sistemi del Patrimonio Agricolo di rilevanza mondiale (GIAHS), in riconoscimento dell'ingegnosità attraverso cui risorse naturali e necessità umane sono state combinate per creare mezzi di sostentamento ed ecosistemi mutualmente sostenibili. 

È il primo luogo italiano a venire ufficialmente incluso nel programma della FAO che mira a mettere in risalto sistemi agricoli unici che le comunità rurali nel mondo hanno forgiato nel corso di generazioni per promuovere la sicurezza alimentare, mezzi di sussistenza sostenibili, ecosistemi resilienti e una ricca biodiversità, in un contesto di incredibile bellezza. 

Il territorio tra Assisi e Spoleto è una delle aree italiane più importanti per la produzione di olio di oliva e conosce la coltivazione degli olivi fin dai tempi degli etruschi.  

"Siamo estremamente lieti di accogliere gli ulivi di Assisi e di Spoleto nel programma GIAHS. Una decisione che riconosce l'importanza culturale, economica e ambientale di questa antica zona di produzione dell'olio" ha affermato Yoshihide Endo, Coordinatore del progetto GIAHS della FAO. 

Il territorio riconosciuto è composto da una serie di terrazzamenti in pietra costruiti nei secoli sui costoni delle montagne e mantenuti fino al giorno d'oggi secondo la tradizione. Terrazzamenti che consentono un ottimo drenaggio delle falde acquifere e che permettono la produzione di un olio di alta qualità. Il tutto in un perfetto equilibrio con il paesaggio locale. 

Ad oggi sono 51 i siti nel mondo che hanno ricevuto questo importante riconoscimento. Per l'Italia sono in fase di valutazione anche i vigneti di Soave.
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