Il confronto, gli scontri, la lotta: le declinazioni ci sono tutte nel trittico di balletti proposto dall'Opera di Gent fino al prossimo mercoledì 4 luglio: tra le persone e la società, tra l'individuo e il gruppo, all'interno di se stessi.
Le coreografie, che portano la firma dell'israeliano-britannico Hofesh Shechter, di William Forsythe e di Sidi Larbi Cherkaoui, danno vita e linguaggio a tre approcci distinti, contrassegnati da scenografia, movimenti, luci e musiche che si adeguano alla lettura.
Con Momento Mori Sidi Larbi Cherkaoui invita lo spettatore a non lasciarsi intorpidire dall'idea che se la morte è inevitabile, non c'è nulla da dire o da fare su di essa, ma aspettarla. Al contrario, la morte merita la nostra attenzione vigile e costante.
La dimensione spirituale contemplata dal balletto spinge a reclamare la nostra realtà, che non cambia: è il modo in cui guardiamo questa realtà che cambia e ci permette di essere individui sempre in un movimento sinonimo di avanzamento e progresso.
Le luci a cura di Fabiana Piccioli sottolineano, accompagnano ed esaltano l'intensità dei movimenti, l'originalità della scenografia di Amine Amharech e i costumi di Jan-Jan Van Essche.
Particolare il secondo balletto Workwithinwork, con la coreografia di William Forsythe su musiche di Luciano Berio: un continuo e inarrestabile flusso di movimenti che segue i ritmi incalzanti dei violini, cui -paradossalmente e per la bravura dei danzatori- i corpi fniiscono con l'assomigliare negli scatti e nei duetti che si alternavano. Anche qui le luci di William Forsythe e i costumi di Stephen Galloway hanno reso lo spettacolo ancora più avvincente, perfettamente incorniciato dalla messa in scena di Francesca Caroti e Thierry Guiderdoni.
In In your rooms, Hofesh Shechter rappresenta attraverso le coreografie la mancanza di controllo e la vulnerabilità degli esseri umani. La presenza dell'HERMESensemble dà un ulteriore tocco di bellezza e geniale creatività all'insieme. Stupendi i costumi di Elizabeth Barker e le luci di Lee Curran.
Da sottolineare in tutti e tre i balletti la presenza del nostro Claudio Cangialosi (intervista di Fattitaliani) che abbiamo trovato molto più maturo, sicuro dei propri mezzi, professionale e naturale allo stesso tempo. E anche il ballerino statunitense Matt Foley brilla di luce propria con un'inesauribile energia.
Ma vogliamo citare anche tutti gli altri danzatori, bravissimi: Daniel Domenech, James Waddell, Philipe Lens, Viktor Banka, Mikio Kato, Brent Daneels, Hector Ferrer, Lateef Williams, Sarah Hochster, Nancy Osbaldeston, Shelby Williams, Morgana Cappellari, Anastasia Paschali, Nini de Vet, Nicha Rodboon, Ruka Nakagawa, Aiko Tanaka, Nicola Wills, Laura Walravens, Acacia Schachte, Aki Saito, Gary Lecoutre, Lara Fransen.
Uno spettacolo da vedere e che degnamente chiude la stagione dell'Opera/Balletto di Anversa/Gent. Giovanni Zambito.