Sandro Busolo a Fattitaliani: fare il modello può essere molto più difficile di cantare, ballare o recitare. L'intervista

Dopo il grande successo della prima intervista (con Paolo Mazzarelli) dedicata agli attori che partecipano ai video musicali, oggi restiamo sempre sul repertorio di Paola Turci: il video del brano "Questa non è una canzone" racconta in modo delicato la storia d'amore di due bellissimi giovani interpretati da Elena Stival e Sandro Busolo. Fattitaliani ha intervistato l'attore e modello.
Buongiorno Sandro, benvenuto su Fattitaliani.it: innanzitutto, puoi presentarti ai nostri lettori in modo che ti possano conoscere ancora di più?
Ciao a tutti i lettori di Fattitaliani.it, sono Sandro Busolo, ho partecipato come attore e ballerino nei videoclip musicali di Nek "Se telefonando", Fedez e J-Ax "Vorrei ma non posto" e Paola Turci "Questa non è una canzone", amo l'arte in tutte le sue forme, sono una persona molto sensibile e mi piace spaziare in ambiti diversi per allargare i miei campi di esperienza e imparare sempre qualcosa di nuovo. Ho lavorato come ballerino, cantante, attore, modello, pittore, costumista, arredatore, disegnatore, fotografo, assistente di produzione per cinema teatro, moda e televisione. 
Come sei stato coinvolto nel video di "Questa non è una canzone"? 
Avevo lavorato precedentemente ad altri videoclip musicali con il regista MIchele Piazza e quando gli è stata affidata la regia del video per il singolo di Paola Turci mi ha contattato e mi ha chiesto se mi andasse di partecipare sapendo che il risultato sarebbe stato ottimale. Ho accettato senza neanche pensarci, lavorare con Michele è sempre un gran piacere.
La storia raccontata dal video dà la sensazione di un feeling fra i due personaggi ma anche fra te ed Elena Stival... Avete avuto tanto tempo per prepararvi ad avere una tale sintonia?
Io ed Elena ci siamo conosciuti sul set la mattina stessa della giornata di riprese. Fortunatamente abbiamo subito creato una bella dinamica tra di noi dovendo interpretare una situazione molto particolare. Infatti nel video si vedono scene in cui siamo insieme nella vita di tutti giorni e poi ad intermittenza io sparisco ed Elena rimane sola. La mia presenza nelle varie scene è come il ricordo di un un amore che è lontano o che è cambiato, ma che continua a vivere nel cuore, nel ricordo e nell'attesa di tempi migliori. Come dice la canzone: "Noi siamo ancora qui". La complicità fra me ed Elena si è creata durante l'andamento delle riprese, cominciando la mattina con quelle più semplici in cui abbiamo potuto conoscerci meglio, continuando poi nei vari cambi di location e situazione fino alle riprese serali in piscina, in cui abbiamo potuto anche scherzare di più, essendo entrati ormai in sintonia. Magie di una buona regia e di una troupe di professionisti, dagli attori ai macchinisti.
Facile concentrarsi ed esprimersi nell'arco della durata di una canzone?
Nel montaggio delle scene che compaiono nel video c'è solo una piccola selezione di un girato molto più lungo. Durante la giornata delle riprese abbiamo ascoltato la canzone ininterrottamente e la concentrazione non è stata difficile da ottenere e mantenere. In altre tipologie di video in cui magari si fa tutto in una sola ripresa, come ad esempio in "Pertanto" dei Pan Del Diavolo di cui ho fatto parte come ballerino, la difficoltà è maggiore, ma nel caso del video di Paola Turci non abbiamo avuto problemi.
Conoscevate il brano o avete lavorato a prescindere da esso?
Abbiamo ricevuto il brano qualche giorno prima per poterlo sentire ed avere un'idea prima delle riprese.
Quando dall'attività di modello hai cominciato a pensare a quella come attore?
In realtà è stato l'opposto. Ho cominciato come attore quando ero adolescente, in concomitanza con la musica e la danza, ma sono sempre stato attratto dalla fotografia e dalla moda. Già durante gli studi facevo parte di vari progetti in cui mi sono prestato anche a fare il modello per fotografie artistiche e pubblicitarie autoprodotte. Crescendo però mi sono concentrato di più nella musica e la danza, fino a quando, partecipando ad un musical con CeCe Rogers (quello della canzone "Stay" di Tommy Vee) sono stato contattato da un booker di Milano per fare un giro di agenzie di moda, da lì ho cominciato a pensare di poter fare anche il modello.
Semplice il passaggio dall'una all'altra professione?
Cambiare dimensione non è semplice, perchè ogni ambito ha le sue regole e dinamiche. Ai colloqui con le agenzie di moda mi dissero subito che avevo dei limiti per cui avrei potuto fare solo alcuni tipi di lavoro, un po' come quando nei talent show musicali si parla di "collocazione discografica" devi capire cosa puoi e vuoi fare, cercando di ottenere i tipi di lavoro che ti interessano o che ti possono servire per aprirti altre porte. Fare il modello può essere molto più difficile di cantare, ballare o recitare. Alla fine nell'ambito moda ho sempre e solo fatto servizi fotografici e video promozionali o fashion film, ma non ho mai sfilato in passerella. Poi potrei raccontare della mia esperienza nel mondo del porno che per certi aspetti a quello della moda ci somiglia, ma è tutta un'altra storia!
Secondo te, chi fa l'attore vede di buon occhio chi come te vuole cominciare a recitare?
Domanda interessante perché anche se un po' l'attore l'ho sempre fatto in varie situazioni, ogni ambito in cui viene richiesta una performance attoriale ha codici e necessità diverse. Fare l'attore per un film, un videoclip musicale, un'opera teatrale o uno spot pubblicitario su web richiede competenze e tipi di professionalità diversi fra loro. Quando due anni fa mi sono trovato nel cast di un lavoro di teatro sperimentale ho avuto recensioni bruttissime da parte della critica specializzata, eppure il regista mi aveva fortemente voluto proprio perché arrivavo da ambiti diversi rispetto agli attori teatrali accademici, ma forse in quel caso non sono stato capito... o forse sono stato davvero pessimo! Comunque poco dopo quell'esperienza ho partecipato ad altri lavori in televisione e ad alcuni spot per il web. In queste occasioni sono piaciuto di più.
Quanto e quali dei cliché sulla moda corrispondono a verità secondo la tua esperienza?
Non conosco i clichè riguardanti la moda. Penso che ogni professione riguardante l'immagine e la fisicità abbia un forte impatto emotivo sulle persone che la esercitano. Si può risultare megalomani, schizofrenici, scollegati dalla realtà... dipende dalla personalità del singolo individuo. Comunque è certo che se per una qualsiasi altra persona l'aspetto fisico può essere importante per l'autostima e per il successo nell'ambito sociale, per un modello è di vitale importanza. Dall'aspetto fisico di un modello dipende il suo lavoro oltre a tutto il resto, quindi se spesso un modello ha una personalità bizzarra fa parte del gioco!
Prossimi progetti?
Quest'anno ho fatto la mia prima esperienza radiofonica partecipando come ospite fisso ad una rubrica di Radio Stonata (www.radiostonata.com): sembra sia andata bene quindi conto di continuare questa collaborazione anche la prossima stagione, poi sto aiutando Daniele Gattano a raccogliere del materiale per un'eventuale collaborazione, ma i tempi sono prematuri per dire altro. Giovanni Zambito.
©Riproduzione riservata
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Paola Turci - Questa non è una canzone
Credits:
Produzione: Tofufilms (www.tofufilms.com)
Regia: Michele Piazza
Editing/Visual FX: Andrea Bianchin
D.o.p.: Matteo Mescalchin
Attori: Elena Stival, Sandro Busolo
Assistente set: Giovanni Santon
Fotografo di Scena: Chiara Grossi
Fattitaliani

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