di Laura Gorini - Possiede
una lunghissima esperienza radiofonica Marco Corona, speaker, dj,
vocalist e presentatore romagnolo. Ai nostri microfoni ci racconta
del suo immenso amore per la radio e per il mondo della
comunicazione.
Marco,
più di trent'anni d'esperienza radiofonica. Complimenti! Che ricordi
hai dei tuoi esordi?
Ero
un ragazzino quando ho cominciato questa avventura: prima
scimmiottando i miei miti radiofonici (Radio
Deejay)
e poi conquistando, tramissione dopo trasmissione, la fiducia nei
miei mezzi e una mia “personalità” radiofonica. E comunque il
mio esordio è stato nel lontano 1991! Ricordo che, pur di farmi
ascoltare e “notare”, mi improvvisai conduttore ed imitatore: un
vero disastro ripensandoci oggi! Ma, concedetemelo: era l'impeto
giovanile di un adolescente, quello di un ragazzino
che
amava (e ama) alla follia la radio e che ancora non sapeva quale
strada avrebbe percorso.
Chi
ha iniziato a credere in te come speaker?
Posso
dire... nessuno? Perché alla fine ero io -in
primis-
a credere in me stesso come speaker: sentivo che se mi fossi impegnato e ci avessi creduto tanto, un giorno ce
l'avrei fatta! E infatti anch'io nel mio piccolo, anche se per poco
tempo, ho avuto un palcoscenico nazionale (Radio Deejay). Pensa, ne
ero convinto anche quando ero in realtà locali molto piccole, anche
quando le cose sembrava non andassero in quella direzione: ci
credevo perché ero troppo innamorato della radio per pensare negativo!
Quali
credi siano le doti necessarie che deve possedere un bravo conduttore
radiofonico?
Per
la mia generazione, tanti anni fa, era fondamentale avere una voce
per così dire 'radiofonica',
il timbro era il personale biglietto da visita e quindi andava curato
(con corsi di dizione, per evitare le nostre pericolose inflessioni
romagnole!), e allenato con tante ore di trasmissione, soprattutto
nelle piccolissime radio locali che -fortunatamente-
ti concedevano questa possibilità. Ora le nuove generazioni partono
dal web, vedi youtuber, anche se la miglior palestra rimane quella
delle web radio. Riguardo la voce intesa come 'timbro vocale', adesso
non è strettamente necessaria al raggiungimento di un particolare
traguardo: è importante l'atteggiamento, una propria riconoscibilità
(non scimmiottando personaggi famosi), ma soprattutto avere qualcosa
da comunicare e che interessi al mondo 'là fuori'.
I
media- radio
inclusa-
sono molto cambiati nel corso del tempo. Inoltre è anche cambiato il
modo della gente di avvicinarsi ad essi. È stato un male per te?
Sicuramente
la tecnologia ha portato ad ascoltare la radio non solo in FM, ma
anche in streaming o con le APP: modi nuovi e diversi per avvicinarsi
al mezzo radiofonico. E questo è un bene. Ma in generale, la troppa
offerta che si è poi sviluppata con canali tematici dedicati (in
streaming o con le varie applicazioni delle stesse radio, soprattutto
a livello nazionale), ha portato al risultato già sperimentato con
le televisioni: i tanti canali del digitale terrestre hanno
impoverito e non arricchito la proposta.
Credi
che il Web in qualche maniera abbia tolto la poesia all' universo
radiofonico?
Credo
sia una parentesi in più dell'universo radiofonico, con i pro e i
contro.
Qual'è
la tua opinione sulle web radio?
Fino
allo scorso anno ne gestivo una “tutta mia”: per motivi di tempo
e di costi, ho dovuto abbandonare questa esperienza. Ma come dicevo
prima, credo sia - attualmente- l'unico posto rimasto per
sperimentare o fare esperienza radiofonica: magari per qualche nuova
leva è il primo passo prima di tentare un salto in emittenti più
prestigiose in FM. Anche se penso che ci siano alcune realtà sul web
addirittura migliori di tante radio in modulazione di frequenza.
E
sullo streaming?
In
ufficio o in alcune attività, lo streaming è la modalità più
usata per ascoltare la radio, quindi, ben vengano anche le molteplici
varianti per seguire i programmi radiofonici!
E
che estate attende ora Marco Corona?
Beh,
un'estate in giro per eventi! Come “presentatore”, come “dj”
oppure “vocalist” in serate a tema, quelle con il sound dei “miei
Anni Novanta". Ma soprattutto in radio, ogni giorno su Radio San
Marino (in streaming su
www.smtvsanmarino.sm/radio/ascolta-radio-san-marino).
Mi piace pensarmi come un compagno
radiofonico, quello
con cui condividere la
straordinaria
ordinarietà
della
vita,
raccontandola
ogni giorno con leggerezza attraverso messaggi e commenti degli
ascoltatori. Un po' per rendere
meno faticose le ore della giornata a chi lavora e più piacevoli a
chi è già in vacanza, ad esempio nelle zone della Riviera
Adriatica.
Vi
aspetto e buona estate a tutti! Ci vediamo in giro!