Il Battello Ebbro, "Al Mattino" nuovo singolo dall'album "Non so essere altro che vento"

Al Mattino (video) è il nuovo singolo estratto dall'album Non so essere altro che vento. Un lavoro composto da 9 brani nati indipendentemente, ma che si legano nella maniera più naturale gli uni con gli altri, grazie a una chiave di lettura facilmente applicabile che veste le canzoni dello stesso vestito, pur avendo corpo e significato spesso differenti.

Alla registrazione hanno collaborato il maestro Giuseppe Cetorelli per le parti di sassofono e Chiara Imbasciati per quelle di flauto. Il missaggio e parte delle registrazioni (voci, batteria) sono stati svolti preso il So-palco studio di Paolo Molinari, il resto è stato registrato con mezzi autonomi e sotto la supervisione di Atturo. Il Mastering è stato fatto presso il Reference Mastering studio di Fabrizio De Carolis, mentre la copertina dell'album è un'opera di Emanuele Marsigliotti.

Il brano Al mattino racconta di una ricerca di consapevolezza e nuove percezioni che il protagonista, uno scrittore, vuole raggiungere per uscire ed evolvere dalla propria condizione. La sua coscienza si altera tramite l'assunzione del vino, elemento atto al raggiungimento di uno stato introspettivo e meditativo. Un percorso iniziatico che proietta il protagonista all'interno di se stesso.
Nel videoclip il percorso viene rappresentato da un volo impersonale che spazia su paesaggi ed orizzonti sconfinati, contemporaneamente lo scrittore tenta di trascrivere, seduto alla sua scrivania, il percorso che sta svolgendo.

Lo scrittore però percorre questo viaggio con frustrazione e difficoltà nella sua stanza, non riuscendo a trovare le idee e le parole adatte, fin quando il suo viaggio lo porta finalmente a comprendere: ad elevarsi e liberarsi dal peso del suo stesso viaggio e della sua ricerca, delle tante parole, perfino di sé stesso, realizzando quindi che "io è un altro" (cfr. Rimbaud), trovando se stesso nella consapevolezza e nell'accettazione del fatto che il pensiero è altro da sé, e che la coscienza, la "veggenza" che tanto cercava non è che la comprensione di questa verità liberatoria: tu non ci sei.

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La band prende il nome dall'opera omonima di Arthur Rimbaud, ponendo in risalto il tema del viaggio e della personificazione del poeta nel battello stesso. Consequenzialmente la band si perde nel viaggio inevitabile della musica, che rappresenta una condizione di vita sussurrata e al contempo di forte impatto visivo ed emotivo, sotto la forma più libera e liberamente comunicativa attraverso la quale il portavoce assume il ruolo di cantante, di scrittore, di musicista.
Fattitaliani

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