di Riccardo Bramante - Riscrivendo ancora una volta la sua storia, Berlino ha intrapreso i lavori di ricostruzione del vecchio Castello, dapprima residenza dei principi elettori di Brandeburgo e poi dei re di Prussia e infine degli imperatori tedeschi.
Travagliata è stata la storia di questo enorme edificio situato proprio vicino al fiume Sprea, nel centro di Berlino: fortemente danneggiato durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, fu completamente abbattuto nel 1950, all’epoca della Repubblica Democratica Tedesca perché considerato un simbolo del militarismo prussiano e nella grande area così ricavata fu costruito nel 1976 il Palazzo della Repubblica, a sua volta demolito nel 2006, dopo la riunificazione della Germania anche perché contaminato dall’amianto.
A questo punto si aprì un acceso dibattito nell’opinione pubblica tedesca e nelle stesse sedi politiche sul cosa fare di questa enorme area disponibile proprio al centro della città. Si decise, infine, di procedere alla ricostruzione del Castello come Centro delle Culture del Mondo, dandogli il nome di Humboldt Forum, in onore dei due fratelli Humboldt, l’uno letterato-filosofo e l’altro scienziato-esploratore, che ben compendiavano la cultura tedesca nel suo complesso.
Nel 2007, finalmente, una giuria di noti architetti internazionali e di autorità politiche e culturali nazionali, presieduta dall’architetto Vittorio Magnago Lampugnani, ha premiato il progetto dell’architetto italiano, prof. Franco Stella, affidandogli il compito della ricostruzione e ampliamento del Castello barocco.
E con l’architetto Stella abbiamo avuto un interessante colloquio per conoscere alcuni dettagli di quello che sarà e che conterrà questa nuova struttura quando sarà definitivamente completata ed aperta al pubblico nel 2019.
Il progetto, ci dice l’architetto Stella, prevede la ricostruzione, il più possibile fedele all’originale, di tutte le facciate barocche del Vecchio Castello, ovvero delle tre facciate rivolte verso la città e di altre rivolte verso le corti interne. Le facciate “classico-moderne” di mia invenzione, ci dice ancora Stella, sono la facciata esterna verso il fiume Sprea e numerose facciate rivolte verso i cortili-piazza (uno ricostruito e due di mia invenzione) che si trovano all’interno dell’edificio.
La costruzione, alta 30 metri, si articola su quattro piani per un totale di 40 mila mq. di superficie utile; un piano sotterraneo, esteso a tutto il lotto, e il piano sottotetto sono destinati agli impianti tecnici.