Aleksandra Mir, Sicilian Pavilion il 10 Maggio book signing

IT__PALERMO 2007- La sera di domenica 3 giugno, una Rolls Royce Silver Shadow del ’77 è partita dal porto di Palermo imbarcandosi sul traghetto per Napoli e, dopo avere attraversato in tre giorni di viaggio, tutta la penisola italiana -200 miglia marine e 800 chilometri-, è arrivata alla vernice della 52° edizione della Biennale di Venezia. Nella macchina viaggiano i protagonisti del progetto: l’artista di origine svedese-americana Aleksandra Mir, che ha vissuto a Palermo dal 2005 al 2010, il curatore siciliano Paolo Falcone, la collezionista romana Marion Franchetti e due giovani siciliani che furono invitati come ospiti: il tattoo-artist Luca De Gennaro e il fotografo Salvo Prestifilippo, le cui immagini-documentario del viaggio posero le basi per il libro e il video presentati in seguito al Padiglione siciliano. Il progetto fu un gesto spensierato, eccentrico ed informale con profonde implicazioni politiche, che seppur formalmente non invitato, si annunciò con orgoglio al Padiglione siciliano della 52. Biennale di Venezia.
Il Padiglione siciliano aveva come obiettivo principale la promozione della cultura e dell'arte siciliana nel prestigioso contesto internazionale della Biennale di Venezia. Con l'inserimento dei padiglioni cinesi e africani, in un contesto sempre più globalizzato, il Padiglione siciliano si proponeva di dare visibilità ad una regione dalla produzione culturale tradizionalmente prospera, nonostante la mancanza di risorse, istituzioni e di un mercato consolidato. La poetica dell'opera era romanticamente radicata: la Rolls Royce (targata Palermo), evocava lo spirito della decadente aristocrazia siciliana, come descritto nel famoso film “Il Gattopardo” di Visconti. Allo stesso tempo emanava un'energia nuova – una riflessione malinconica ma piena di speranza nei confronti delle prospettive future dell'isola. Il destino dei giovani artisti all'arrivo a Venezia fu anch'esso volutamente incerto: privi dei soldi per alloggiare in albergo o inviti ufficiali, dovettero ingegnarsi con soluzioni di fortuna.

PALERMO 2018- Aleksandra Mir ritorna a Palermo per la prima volta dopo sette anni, per partecipare a “Raymond”, un progetto organizzato da Olaf Nicolai e Luca Trevisani al Grand Hotel et des Palmes. Nel frattempo, la Mir si renderà protagonista di una donazione alla biblioteca pubblica FPAC. Questo gesto generoso andrà ad integrare la già cospicua donazione di testi (contrassegnati da un ex libris personale) che la Mir ha lasciato alla galleria nel 2010.
La galleria Francesco Pantaleone Arte Contemporanea ha il piacere di invitarvi il 10 Maggio alle ore 18 ad visionare il catalogo autografato dall'artista Aleksandra Mir e rendere disponibili  le ultime 40 copie del libro, dedicato al Padiglione siciliano, a 200 euro. Tutti i proventi andranno a finanziare l' ampliamento della biblioteca con nuovi titoli e a mantenere fluido lo scambio culturale tra Palermo e il mondo.


EN__PALERMO 2007- On Sunday June 3rd in the evening, a ’77 Silver Shadow Rolls Royce embarked on the ferry to Naples and began a three-day journey of 200 nautical miles and 800 kilometers across the Italian peninsula to Venice, arriving to crash the party at the opening of the 52nd International Art Exhibition, La Biennale di Venezia. 
In the car were the three producers of the project: the Swedish/American artist Aleksandra Mir, who lived in Palermo  2005-10, the Sicilian curator Paolo Falcone and the Italian collector Marion Franchetti. Two young Sicilians were also invited as guests: The graffiti and tattoo artist Luca De Gennaro and photographer Salvo Prestifilippo,   whose documentary-on-acid images of the journey laid the foundation for the Sicilian Pavilion book and video. Formally uninvited but proudly announcing itself as the Sicilian Pavilion to the 52nd International Art Exhibition, La Biennale di Venezia, the project was a light-hearted, eccentric and informal gesture with deep political implications.
Sicilian Pavilion took as its primary objective the promotion of Sicilian culture and art in the prestigious international context of the Venice Biennale – which, with its recent additions of Chinese and African pavilions celebrated globalization, but where regional politics were still overlooked. Sicilian Pavilionproposed itself equal in prestige to the Biennale, declaring its own importance as a region where art and cultural production were traditional, experimental and thriving, despite a profound lack of resources, established institutions, grant-giving bodies or a market.
The poetics of the work were as deeply embedded: The Palermo-registered Rolls Royce summoned the spirit of the Sicilian aristocracy in decay, as depicted in Visconti’s famous film, The Leopard. At the same time it delivered fresh and new talent – at once a melancholic and hopeful meditation on the prospects of the future. The fate of the young artists upon arrival in Venice was left open: Without money for hotels or official VIP invites, they had to scramble and squat.
PALERMO 2018- Aleksandra Mir returns to Palermo for the first time in seven years, to participate inRaymond, a project organized by Olaf Nicolai and Luca Trevisani at Grand Hotel et des Palmes. In the process, she discovers the remaining edition of the Sicilian Pavilion book and decides to donate it to FPAC 's public art book library. This generous gesture completes Mir's already extensive donation of her private book collection (marked with a personal ex-libris) which she left with our library upon leaving Palermo in 2010.
 
On May 10 at 6 pm Francesco Pantaleone Contemporary Art has the pleasure to invite you to a book signing with Mir and make the last 40 copies of the Sicilian Pavilion book in print available at 200 Euro. All proceeds will go towards expanding the library with new titles and to maintain the flowing exchange between Palermo and the World.

Special Thanks: Valentina Bruschi, Fondazione Sambuca, Paolo Falcone, Marion Franchetti, Luca De Gennaro, Salvo Prestifilippo.
Fattitaliani

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