Il voto di scambio politico mafioso, presentato ieri a Palermo il libro di Giarrusso-Leccese


La trattativa Stato-Mafia, i traditori della politica: questi alcuni dei temi trattati ieri nel corso della presentazione del libro del senatore Mario Michele Giarrusso e di Andrea Leccese, edito Armando Editore.
di Joey Borruso 
Presso Cinematocasa in via Maqueda 124 a Palermo, ha avuto luogo la presentazione del libro dal titolo “Il voto di scambio politico-mafioso” di Mario Michele Giarrusso e Andrea Leccese, edito Armando Editore. 
L’incontro ha visto la partecipazione del senatore Mario Michele Giarrusso, avvocato e componente della Commissione Parlamentare Antimafia. A presentare il libro Igor Gelarda, consigliere comunale del Movimento cinque stelle e il primo poliziotto consigliere comunale  a Palermo. A moderare il dibattito il dottor Mario Di Salvo. 
Una iniziale digressione storica ha riguardato l’introduzione e le riforme dell’art. 416-ter del nostro codice penale, introdotto dal D.L. 8 giugno 1992 n. 306 – convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 1992, n. 356, al fine di contrastare i legami politico-mafiosi e strettamente connesso con la fattispecie prevista dall’art. 416 bis: infatti ha previsto la pena per chi ottiene la promessa dei voti dalla criminalità in cambio della erogazione di denaro. “Il peggiore dei reati – ha detto Giarrusso – dopo la strage e l’omicidio. La trattativa stato mafia c’è stata e lo dice la Cassazione. La trattativa risale all’ottocento e non si è mai conclusa, la mafia voleva revisione ergastoli e cancellazione 41 bis”. 
Negli anni sono state proposte diverse  bozze di modifica all’articolo 416 ter, di fatto poi sintetizzate all’interno del testo approvato in sede parlamentare. Il 28 gennaio 2014 il Senato della Repubblica Italiana approvò una modifica alla legge. 
Il parlamento italiano nel 16 aprile 2014 ha approvato un disegno di legge di riforma all’art. 416 ter, tale modifica si è accompagnata una riduzione delle pene previste: dai 7-12 anni di reclusione precedenti si passa a 4-10 anni.  “La riduzione della pena minima a 4 anni - ha spiegato Giarrusso - evita l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per chi esercita il voto di scambio,  non si va più in galera e la prescrizione che scende pure in maniera proporzionale. Si capisce da questo perché non sconfiggiamo la mafia: perché abbiamo dei traditori della politica!”. L’assemblea del Senato ha approvato poi in via definitiva il ddl di riforma dell’articolo 416-ter del codice penale, in materia di scambio elettorale politico-mafioso. 
A queste due prime “norme zoppe”, corrispose un’ultima riforma dello scorso 22 dicembre, sulla quale si è soffermato, il senatore Giarrusso: “Ergastolo ridotto e Procuratore Nazionale Antimafia che non potrà più dare il suo parere”. 
“Se va fuori gente che commette crimini gravi – ha sottolineato Gelarda - cosa succede a chi fa reati minori? Le forze dell’ordine si troveranno a sparare nell’acqua”. 
Indispensabile dunque la lettura del libro per avere un quadro della storia della democrazia e della nostra Costituzione, dell’art. 4-bis dell’ordinamento penitenziario e della trappola del doppio binario che rappresenta “il lucchetto alle gabbie delle belve mafiose”, come l’ha definito Giarrusso. 
ANDREA LECCESE (San Severo, 1976), saggista, esperto di mafie. Da sempre studia e pubblica scritti riguardanti scottanti argomenti di mafia, per i quali nel 2009 è stato tra i vincitori del Premio nazionale Paolo Borsellino. 
MARIO MICHELE GIARRUSSO (Catania, 1965), avvocato, ha militato sin dai tempi del liceo nel movimento antimafia. Nel maggio 2013 è stato eletto senatore della XVII legislatura della Repubblica Italiana nella circoscrizione Sicilia per il Movimento 5 Stelle. Membro della Commissione parlamentare antimafia. 


Fattitaliani

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