Michelangelo Buonarroti a Roma fra viaggio sensoriale e monografia drammatizzata

Questo mese di marzo sembra aver risvegliato l’attenzione del mondo dello spettacolo per l’opera del grande scultore, pittore e poeta Michelangelo Buonarroti.

Ieri sera, infatti, si è tenuta all’Auditorium di Via della Conciliazione a Roma la prima del mega live show: “Giudizio Universale - Michelangelo and the Secrets of the Sistina Chapel”, evento ideato e diretto da Marco Balich, definito “il designer di emozioni”, e con la supervisione scientifica dei Musei Vaticani. Si tratta di uno straordinario viaggio sensoriale che permette allo spettatore di immergersi completamente nelle meraviglie della Cappella Sistina, di scoprirne la storia ed i segreti attraverso performer teatrali dal vivo, musiche originali di grande impatto e spettacolari effetti scenici realizzati con tecnologie avanzate.
Questo coraggioso accostamento fra tradizione ed innovazione è ravvisabile già nel tema musicale principale composto dall’artista di fama internazionale Sting che, per l’occasione, si mette in gioco anche nel campo della musica sacra adattando il testo originale del “Dies Irae” del XIII secolo cantato in latino da un coro di ottanta elementi accompagnati da un’orchestra da camera con effetti decisamente sorprendenti per la profonda suggestione emotiva, estetica e spirituale accentuata ancora di più dall’utilizzo del 3D in cui la tecnologia viene posta al servizio della grande arte.

E proprio questo uso delle tecnologie in teatro ha spinto il nostro attore Pierfrancesco Favino a partecipare al progetto dando voce allo stesso Michelangelo per raccontare in maniera divulgativa la creazione del “Giudizio Universale”, le sofferenze e le dispute che l’artista dovette affrontare durante la lavorazione dell’opera scontrandosi sia con i suoi collaboratori, come Sebastiano del Piombo, sia addirittura con il Papa stesso Giulio II che gli aveva commissionato il lavoro e con il suo successore Papa Paolo III Farnese.

Altri famosi partner di alto profilo hanno contribuito a realizzare lo show: tra questi spiccano Lulu Helbek che ne ha curato la co-regia e le coreografie di danza contemporanea insieme a Fotis Nikolaou, il supervisore teatrale Gabriele Vacis e ancora, per le musiche, John Metcalfe, arrangiatore di U2, Blur e Colplay.

Lo show sarà replicato fino al 31 marzo 2019.

In contemporanea, anche Vittorio Sgarbi si confronta con l’artista Michelangelo dando vita, al Teatro Olimpico, ad una monografia drammatizzata ed illustrata del Buonarroti che ha come prima tappa la famosa scultura della “Pietà” raccontata da Sgarbi con competenza ed irriverenza e con citazioni che vanno dalla preghiera dantesca “Vergine Madre, figlia del tuo figlio” a digressioni su Monet, Magritte e Jan Fabre. In rapida successione seguono poi l’illustrazione del “David”, confrontato con l’analogo lavoro di Donatello e con un Bronzo di Riace, l’analisi del “Mosè”, responsabile del proprio popolo come David fino a giungere alla “Pietà Rondanini”,ultimo capolavoro non terminato dall’artista a causa della sua morte. Questo spettacolo sarà replicato fino al 18 marzo.

Articolo di Riccardo Bramante

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