MARIO DI FONZO ALLA CONQUISTA DEL CINEMA "in cui ogni singolo individuo è preziosissimo": l'intervista

Mario Di Fonzo: intervista al protagonista del film Era giovane e aveva gli occhi chiari prodotto da Cinemafiction.

Mario, quale personaggio interpreti ?
Il mio personaggio si chiama X. Potrei definirlo un “non nome” o un “senza nome”, scelto per decontestualizzare la storia, affinché tutti possano riconoscersi nel viaggio dell’eroe, indipendentemente da sesso, razza, religione, credo politico o estrazione sociale. Un nome che unisce tutta l’umanità sotto la maschera di questo personaggio. X affronta un viaggio all’interno della sua vita, una sorta di grande puzzle, al centro del quale manca un pezzo. Lui è alla ricerca di questo pezzo, ma non sa come fare, non ne conosce la strada. In fondo non esiste una ricetta per la nostra felicità. All’inizio del film lui si pone e, quindi, ci pone una domanda: “La verità (felicità) sta nel mezzo o negli estremi? Da questa domanda nasce il viaggio dell’eroe, alla ricerca di una risposta per trovare il suo pezzo mancante. Spero che anche voi possiate viaggiare con lui, per trovare il vostro pezzo mancante.
Com'è andata la lavorazione sul set?
Un impegno intenso, senza alcun dubbio. Ero presente in quasi tutte le scene e, quindi, è stata una bella prova per me, una grande opportunità di allenamento. Ne sono molto grato.
Come ti sei trovato con i colleghi e la produzione ?
Con la troupe, il cast e la produzione si è creata una grande famiglia; abbiamo lavorato in un clima di divertimento e unità, che non ci hanno mai fatto pensare di essere lì a lavorare, ma di essere insieme per un unico grande obiettivo: raccontare una storia al meglio delle nostre possibilità. Il cinema è questo: un lavoro di squadra, in cui ogni singolo individuo è preziosissimo.
Perché questo film è assolutamente da vedere ?
Questa non è una classica commedia all’italiana. X non è il classico personaggio. Napoli non viene raccontata come negli stereotipi di molte storie, ma fa da delicato sfondo, senza essere invadente. Questo è un film al di fuori degli schemi, che trascina lo spettatore attraverso una vasta gamma di emozioni e riflessioni, in cui ogni spettatore può sentirsi protagonista, per rispondere all’unica domanda che tutti ci poniamo, dal tempo senza inizio: COME POSSO ESSERE FELICE? E poi se non verrete al cinema, non saprete mai chi è “ALVIN” Come hai iniziato a fare l'attore ? Non era nei miei programmi in realtà. Il mio destino era deciso: dopo le superiori, laurea in ingegneria aerospaziale e poi destinazione ESA o NASA. Insomma sognavo le stelle. Poi le stelle le ho viste anche sulla terra e sono tornato con la testa tra gli umani. L’ultimo anno delle superiori fui letteralmente spinto sulle tavole di un palco in una competizione artistica tra le scuole di Caserta (città in cui sono nato e cresciuto) e vinsi un premio come migliore attore emergente, ma non fu il premio in sé a dare quell’inizio, bensì l’emozione che precede l’attimo in cui le luci si spengono e il sipario si apre. Quella fu la scintilla e nel mio cuore quel sipario non si è mai più chiuso.
Prossimi progetti ?
La domanda da 1 milione di dollari. Di sicuro voglio solo quelli che mi rendono felice, ma mi dirai che è una risposta troppo astratta, quindi ti vengo incontro. Sto lavorando alla scrittura di una serie TV che, una volta girata, amerete al cento per cento. Ho cominciato a scrivere il mio primo libro. Con Giovanni Mazzitelli stiamo già parlando del nostro secondo film insieme. Ed ultimo, ma non ultimo per importanza, continuo a ritagliarmi il tempo per viaggiare, affinché l’uomo fornisca all’artista l’unico materiale che si può davvero raccontare: la VITA!
Fattitaliani

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