Mario Acampa ambasciatore dell'opera classica mette in scena il primo Opera Show internazionale

Andrà in scena dal 5 aprile alle OGR, Officine Grandi Riparazioni di Torino, La Vestale di Elicona, il primo Opera Show internazionale che mette insieme la musica, la danza, la lirica, la recitazione, l’arte visiva per una rappresentazione unica ed originale. Uno spettacolo che raccoglie e unisce alcune tra le più belle arie della lirica internazionale con un libretto inedito, basato sulla struttura del mito classico. Scritta e diretta da Mario Acampa, in una produzione dell’Accademia Perosi, con orchestra dal vivo diretta dal Maestro  Michele Spotti.

“Ciò che amo della lirica è proprio questo - commenta Mario Acampa regista e autore del libretto -  la capacità di arrivare ai bisogni viscerali della gente e ogni volta mi lascio cullare da ciò che suggerisce alla mia fantasia. E’ bello fare da apripista a questa forma di spettacolo che non è mai stata percorsa, ma sono convinto che sarà in grado di avvicinare alla lirica chi ne ha sempre mantenuto le distanze e farà venire la voglia di andare in teatro a vedere tutti i meravigliosi allestimenti dei nostri enti lirici italiani”. 

La vicenda si svolge sul Monte Elicona, luogo in cui gli dei dell’arte: stanchi del male che gli uomini si fanno sulla Terra, decidono di ritirarsi. Il giovane Aristeo, animato dall’intenzione di convincere le divinità a salvare ciò che resta di un mondo ormai sprofondato nello sconforto, decide di affrontarli. A proteggere e custodire Melete, Arche, Aede e Tersi, dei divertenti e sbadati quanto imperfetti, la bellissima vestale Armònia, vera eroina dello show. 

Nell’intreccio si alterna il messaggio aulico del riportare l’arte sulla Terra alle dinamiche di due ragazzi che si trovano accomunati dalle stesse inquietudini, gli stessi dubbi, le stesse necessità. “Un’idea venuta di getto. In questi anni guardiamo i telegiornali, le notizie, il mondo governato da un caos in cui tutti troviamo i nostri anestetici, ma che ci lascia dentro un profondo senso di paura. Il mio anestetico è l’amore per il mio lavoro per l’arte - dichiara Mario -  E allora la domanda che mi è sorta spontanea era: cosa sarebbe la vita senza arte? Da lì la storia mi è scivolata dalla penna e sono felice che riesca a fare sognare e riflettere allo stesso tempo”
L’intento è quello di divulgare e di appassionare a questa forma d’arte il più vasto pubblico possibile, soprattutto i giovani. Per questo motivo quest’anno è stato inserito nell’offerta del progetto Diderot della Fondazione CRT dedicato anche agli studenti delle scuole primarie e secondarie. Più di 20.000 le iscrizioni in pochi minuti.


Regia Mario Acampa
libretto Mario Acampa
Coreografie Raphael Bianco
Orchestra Master dei Talenti Fondazione CRT
Scene di Francesco Boerio
Costumi Agostino Porchietto
Fattitaliani

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