Il musicista Massimo Menichetti: voglio continuare a creare ascoltando il cuore. L'intervista

Per la nostra intervista incontriamo oggi Massimo Menichetti, musicista, cantante e chitarrista fin da giovanissimo, aveva appena 11 anni quando si appassionò alla musica. Appena ventiduenne ha scritto un brano per Marco Masini, “Ci vediamo”, pezzo incluso nel disco “Uscita Di Sicurezza”.

Menichetti è stato anche chitarrista e cantante della band Metal Dragonia, con cui ha realizzato due CD. È anche un valente fonico, ha prodotto in tale veste due album di due metal band: gli Weirdream e gli Underskin.
Artista a tutto tondo tanto da trattare l’argomento della musica anche in qualità di amministratore del forum-zine Granducato di Metallo con cui ha organizzato diversi concerti ed eventi in Toscana.
Attualmente canta con gli Iron Small Valley, tribute band degli Iron Maiden, nei Queen Rocks, tribute band dei Queen, negli Uonnadens band disco-juke box, e molto spesso in serate di piano-discobar nei locali della Toscana.
Benvenuto Massimo grazie per il tempo di questa piacevole chiacchierata ed intervista che ci concedi e iniziamo con il chiederti di raccontaci un po’ del tuo percorso artistico.
Ciao Ester grazie a te, per lo spazio che mi concedi. Credo che tu abbia riassunto perfettamente quello che ho fatto finora. L’attività che adesso mi preme di più é relativa al video degli abbracci, ormai rinominato così, da quando l’ho pubblicato, per l’ultimo natale.
Ci vuoi parlare delle emozioni che hai provato quando hai scritto la tua prima canzone?
Sai non ricordo bene, ero molto piccolo. Ed ho iniziato proprio componendo io per primo la mia musica, prima di ripetere quella altrui. L’emozione é altalenante e credo di essere molto tormentato. Quando ascolto qualcosa di mio, passo facilmente dall’essere felice e convinto di aver creato qualcosa di bellissimo a pensare di aver creato qualcosa di insignificante. Ripeto sono un tormentato, ed ho bisogno spesso di un feedback. Questo é un altro motivo per cui mi sono avvalso di una persona come Sara Vannucci, che collabora con me per le serate di piano/discobar: la sua presenza nella mia vita é veramente preziosa.
E’ importante, secondo te, per un musicista raggiungere il proprio stile ed identità?
Ti dico la verità, in questo momento i musicisti non mi fanno proprio impazzire, li vedo troppo focalizzati sul proprio microcosmo e preferisco persone di vedute più ampie. Anche se i musicisti sono assolutamente necessari. A livello artistico credo sia fondamentale capire cosa si voglia comunicare. La musica é anche un linguaggio di comunicazione, ed é molto raffinato. Una grande opportunità che abbiamo per trasmettere il proprio sentire agli altri. L’arte ha cambiato le persone e viceversa. Sono ormai dati di fatto.
C’è una tua canzone che ti racconta meglio di altre?
“Blood, Will and Soul”, sangue, volontà ed anima, é il titolo dell’album dei Dragonia, band che ho fondato tanti anni fa e questo titolo mi rappresenta molto. Tutte le canzoni all’interno di questo disco si riferiscono a questo concetto, e c’é voluto tanto tempo per concluderlo. E’ stato un passo fondamentale della mia vita. Il concetto é non arrendersi mai. Metterci l’anima, la volontà ed il sacrificio necessario. Per me non esiste niente al mondo che valga di più di essere pronti a sacrificare il proprio tempo e la propria vita per qualcosa o qualcuno. Le persone che sono focalizzate nel donare agli altri li vedo come sono superiori.
Siamo nel mondo del digitale oramai, se dovessimo lanciare un Tweet come ti descriveresti restando in 140 caratteri?
Un artista che crede nell’essere umano, nelle persone, nel loro valore, nel loro cuore.
Cosa pensano i tuoi familiari della scelta che hai fatto nell’intraprendere questa strada?
La mia famiglia è sempre stata orgogliosa dei miei progetti musicali, il primo fan in assoluto é mio padre che fin quando poteva camminare mi ha sempre seguito durante i miei concerti, e tutt’ora si appassiona molto ad ascoltarmi e consigliarmi. Mio fratello mi ha sempre sostenuto ed ammirato e mia mamma che purtroppo non c’è più, mi ha sempre seguito in modo più discreto.
Massimo tu sei attento alle tematiche sociali, ci vuoi raccontare in cosa consiste il tuo impegno nel concreto?
E’ partito tutto con il video degli abbracci. A dicembre ho sentito il bisogno di trasmettere un video di pace tramite i canali social. Ho pensato che l’Hallelujah fosse la colonna sonora, e che gli abbracci fossero il gesto più nobile e sincero da inserire all’interno.
Il video è stato un successo, mi hanno contattato da tutta Italia per dirmi quanto questo video faceva stare bene, quanto si erano emozionati e commossi. Mi ha colpito molto questa cosa perché era la stessa cosa che avevo provato io in fase di realizzazione. Non ti nego che il montaggio è stato un dramma, mi commuovevo continuamente. Ed anche adesso se lo guardo attentamente non riesco a fermare le lacrime.
Hai un particolare progetto, ideale e/o concettuale, che desideri realizzare, magari in un prossimo futuro?
Sì, certo! Non so bene come, ma voglio continuare a creare ascoltando il cuore. Meno tecnicismi, più cuore, sentimento, emozione. Io credo nelle persone e penso che l’essere umano possa essere molto meglio di quello che si vede o si sente nel quotidiano. E vorrei dare un microscopico aiuto nel tirarlo fuori. Avrei mille ragioni per sostenere che le persone non valgono il mio tempo o pensare, come spesso si sente in giro, che gli animali sono meglio delle persone. Sono vegetariano da più di 10 anni e rispetto gli animali ma l’uomo ha quella scintilla che lo rende capace di atti stupendi di amore e di coraggio. Come d’altronde anche di odio e di bassezze.
Ma io ho scelto di credere nel buono delle persone e per me vale molto. E sarà sempre cosi.
Grazie ancora Massimo per la tua disponibilità e rammentiamo ai lettori che ti volessero seguire dove possono farlo?
Grazie a te Ester per la possibilità che mi hai dato é stato un vero piacere. Vorrei ringraziare le persone che mi sostengono ad oggi in concreto in questo progetto come Angela Riparulo, Sara Vannucci, Jack Pollicino, Serena Bongini, Tosca Calavitta, Olga Kotchetkova, Serena Ciaramelli, Filippo Ferrucci e tutti gli amici che mi vogliono bene.
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Ester Campese 
Fattitaliani

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